Al voto

Per fortuna siamo alla fine di una campagna elettorale che ci ha davvero sfrantumato. Tutti contro tutti. Credo che quella che si è tanto sbattuta in queste ore sia una classe politica al tramonto. Figure poco chiare, ostaggio di un web che rinfaccia loro ogni contraddizione; tutto quello che hanno detto è in una specie di memoria e viene tirato fuori da questo o quello al momento di fare un bel titolo di giornale. Io sono contro la guerra; ma come, tre anni fa hai detto il contrario. Se perdo vado a casa; ma come, sei ancora qui dopo tanto tempo? Ce ne sono a decine di casi così. Pochi anzi rari i duri e puri quelli che non cambiano mai. Che sia poi meglio o peggio chi lo sa. Certo è che hanno stancato tutti. La gente è confusa, distratta e anche incavolata: deve fare i conti con gli aumenti dell’energia, con i soliti problemi mai risolti e non si fa incantare tanto facilmente. Non c’è il nuovo che avanza ma il vecchio che si ricicla.

I five star dopo l’exploit di qualche anno fa si sono palesati per quello che sono: gente da verbo avere senza acca, improvvisatori manco tanto istruiti. Il web inesorabile è pieno di strafalcioni geografici o storici di illustri Ministri; la fuffa e la incompetenza condita con la prosopopea hanno fatto danni. Con la storia che non si fidavano di nessuno hanno accentrato troppe responsabilità sulle spalle di gente che a male o peggio sapeva le tabelline del 6. I risultati sono evidenti e li sconteremo a lungo. Ora, un tipo che quando si presentò alla ribalta tutti dovemmo andare a cercare chi fosse, si spaccia per salvatore della Patria. Boh.

Gli altri non sono migliori; ricicli storici di facce che nonostante abbiano già governato con misere fortune, propongono le loro signorie come l’unica chance di salvare il paese. Tra tutti il vecchio leone spelacchiato che non demorde e fa l’incantatore di serpenti come sempre ha fatto; stavolta con meno belle donne intorno (sai com’è, l’età non perdona). Sulla sinistra stendo un velo pietoso. Cinquanta sfumature di nulla. E gli altri non sono meglio.

Però bisognerà vincere il disgusto e andare a votare. Per chi? Ah, bella domanda. Se non riuscite a decidervi fate a casaccio. Andate dove vi porta la matita. Non potrà essere peggio, noi italiani siamo un popolo resistente, sopportiamo fino allo stremo. Se proprio non ce la fate votate Antonio La Trippa, una certezza.

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