Qualunquemente

Il mantra di queste settimane è ”tu chi voti?”. Mai come ora la gente è incerta, addirittura 8 milioni di italiani lo sono come emerge da una recente statistica. Stamane, complice il carnevale mi getto in una disamina qualunquemente qualunquista del voto.

Prima di tutto c’è Matteo. In  tanti si pensava che fosse il nuovo, il giovane, il riformista. Dopo tanti inciampi, cadute di tono, errori grossolani ha perso credito; governare gli è piaciuto molto e si è circondato di gente fedele, quasi tutta almeno, che ha disseminato in tutti i punti chiave. Non tutte le ciambelle sono riuscite con il buco, però. La storia delle Banca Etruria e il possibile coinvolgimento della bella Ministra è stata la pietra che ha cominciato a minare le fondamenta del palazzo. Occhioni spalancati, sola contro tutti a colpi di giurin giurello non si è mossa dalla poltrona, spalleggiata da un gruppo sempre più sparuto del cosiddetto Giglio magico o Giglio d’oro.

Fatale anche l’accanimento terapeutico contro i grillini o grullini; una task force contro di loro sempre all’erta per trovare sbavature errori contraddizioni e via dicendo. E parliamo di loro: hanno un grande seguito perché hanno portato in Italia il sogno americano; chiunque, anche una portiera o una cartomante può ascendere ai fasti del Parlamento; hanno quindi un grande seguito tra gente a cui del congiuntivo non importa nulla e nemmeno di Spelacchio. Per una grande parte sono il non partito del “si può fare”. Come farlo però non è scritto nelle istruzioni.

E naturalmente c’è Silvio. Invece di andare ai giardinetti con i nipotini, il caro Silvio ci dispensa pillole di buon Governo, sbandierando promesse e cifre, tante parole, tante speranze. Il vecchio che avanza, insieme a tanti ducetti ormai della vecchia scuola. Poi che dire del fomentatore di odio del “cacciamoli tutti a casa loro insieme alla presidente della Camera”? Uno scatenatore di brutte cose, brutte azioni, brutti pensieri, uno che pensa in bianco e nero, che difende la razza. Ma quale razza? Quella degli ignoranti. Non spendo nemmeno due parole per i nuovi fascisti sperando che vengano votati solo dalle loro famiglie.

Questi i leoni della campagna elettorale. Ecco come siamo messi ed ho parlato solo dei più “grandi”, tralasciando i fuoriusciti, i resuscitati, i riciclati. Stiamo messi malissimo, non c’è una previsione non dico rosea ma almeno rosé. Io comunque ho deciso: voto Antonio, voto Antonio La Trippa.

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