Arroganza dilagante

In macchina, su una via un po’ stretta vicino ad una scuola, freno per far passare una madre con una bimba in braccio e un bimbetto tenuto per mano. Non andavo veloce ma ero sul mio tragitto appena partita da un semaforo. La signora con la prole attraversava dove non avrebbe dovuto, lontana da strisce e men che meno da semafori.

Mi è venuto in mente un vecchio film con Tognazzi, forse diretto da  Dino Risi, dove un genitore molto furbo seminava cattive abitudini nella mente giovane del figliolo per poi averne un amaro tornaconto. Questo per dire come gli esempi siano fondamentali a tutte le età e più che mai da piccoli. Questi bimbetti ignari che sfidavano il traffico molto probabilmente da grandi non avranno problemi a ricalcare le orme del genitore. E ne ho viste tantissime di scene così a discapito del buon senso. Poi però il fenomeno si è allargato; non solo il menefreghismo totale verso doveri comuni ma anche l’arroganza di non accettare critiche. Abbiamo letto tante volte di genitori che hanno aggredito insegnanti, magari solo a causa di un rimprovero all’erede.

Se avessi abbassato il finestrino e avessi detto ad alta voce quello che ho pensato in quel momento – “è pericoloso attraversare a casaccio” o robe simili – come minimo mi sarei presa una sfilza di male parole. Questo degrado morale e sociale sembra inarrestabile. Forse (ma dico forse) vedo qualche piccolissima crepa apparire. Ho l’impressione che la gente cominci a stancarsi degli urlatori nei talk show, dei tipi so tutto io e lo ribadisco aggredendo. Forse. Purtroppo i fenomeni mutano, come un virus per restare sui temi attuali. Adesso se dichiari una oscenità, una cretinata magari crudele e tutta (dico tutta) l’opinione pubblica reagisce indignata, non va più di moda fare la cosa più semplice e cioè Scusarsi; proprio per niente. Si contrattacca: io ho ragione, mi buttate fango addosso perché sto combattendo la mafia e via cantando. Nessun tentennamento, nessuna incertezza. La Bolla Papale dell’arroganza.

E allora, la domanda è: come ne usciamo? Credo che non ci sia via di uscita. Puntiamo sui giovani? Sui bambini di 5 anni che hanno ancora l’ingenuità nei loro gesti? Lo posso solo sperare, posso solo augurarmi che quella piccola crepa diventi una voragine e separi nettamente il buon senso e l’educazione dall’arroganza e stupidità dei nostri tempi.

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