Cronache dai Palazzi

Nuova stretta a causa del virus in circolazione. Il governo ha annunciato misure più stringenti di fronte al consistente numero di nuovi casi, migliaia in più ogni giorno, mai così tanti dal mese di aprile.

Da febbraio il totale dei contagiati ha superato le 330 mila unità e i morti per Covid-19 nel nostro Paese sono stati oltre 36 mila. “Dati inaspettati” per Giuseppe Ippolito, direttore dello Spallanzani e componente del Comitato tecnico-scientifico (Cts), che ricorda: “Non bisogna abbassare il livello di attenzione, anzi dovremmo alzarlo”. Ippolito attribuisce l’aumento dei contagi “principalmente all’incremento del tasso di mobilità della popolazione, alla coda lunga delle vacanze, all’abbassamento della guardia in alcune situazioni come la movida notturna” e, solo in parte, all’aumento dei tamponi effettuati. Il governo, inoltre, per sconfiggere l’epidemia deve mettere in pratica una “comunicazione chiara, che non drammatizzi e non sminuisca”, perché “gli italiani sono dotati di abbondante buon senso, a quanto pare in misura maggiore rispetto ad altri Paesi che ci sono vicini”, sottolinea il dottor Ippolito intervistato dal Corriere della Sera.

“Ora più rigore”, ha ribadito invece il premier Conte, che con un nuovo Dpcm ha reso obbligatorio l’uso della mascherina non solo nei luoghi chiusi ma anche all’aperto, a meno che non si stia in un luogo isolato oppure si faccia attività sportiva. Non sono inoltre permessi eventi con più di 200 persone al chiuso e 1.000 persone all’aperto. Vietati i balli e restano chiusi gli stadi.

Le singole Regioni potranno, a loro volta, decidere di inasprire le regole emanando ordinanze più rigide ma non potranno allentarle. Nel frattempo il governo ha aggiornato anche la lista dei Paesi ritenuti a rischio. È previsto l’obbligo di sottoporsi al tampone per chi proviene dal Regno Unito, dal Belgio, dall’Olanda e dalla Repubblica Ceca come avviene già per coloro in arrivo in Italia da Croazia, Malta, Spagna e gran parte della Francia.

“Lavoriamo per evitare un altro lockdown nazionale”, ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, “il contagio cresce ed è necessario alzare la soglia di attenzione”, mentre il ministro per Affari regionali, Francesco Boccia non esclude “limitazioni di spostamento tra Regioni”. Occorre stare attenti anche in famiglia, come ha raccomandato il premier Conte suggerendo “mascherine e distanza anche quando si ricevono ospiti in casa, amici o parenti. Gli esperti ci dicono che è proprio in queste occasioni che più si diffonde il virus”.

I numeri sono ancora nei “limiti” per il commissario straordinario Domenico Arcuri “ma dobbiamo prepararci alla possibilità che crescano”, nel frattempo si stanno predisponendo 3500 letti in più all’interno delle terapie intensive e altri 4.200 posti nelle sub-intensive di tutta Italia.

In una fase così delicata anche il presidente della Società italiana di pediatria, Alberto Villani, membro del Cts, ribadisce la necessità di dare “il meglio in termini di attenzione”. In sostanza “conviene accettare i piccoli sacrifici che vengono richiesti – uso delle mascherine e distanziamento fisico – per non rischiare di ritrovarci come gli altri Paesi europei dove l’epidemia è sfuggita di mano e si ricorre con lockdown più o meno rigorosi”. È necessario interiorizzare dei comportamenti nuovi, evitando gli assembramenti ma anche “cene con troppi invitati e situazioni di affollamento… vicinanza tra persone”, ricorda Villani.

“La libertà non è un fatto esclusivamente individuale, ma si realizza insieme agli altri, richiedendo responsabilità e collaborazione”, ha affermato il capo dello Stato, Sergio Mattarella, durante il ricevimento al Quirinale della nuova presidente della Repubblica ellenica Katerina Sakellaropoulou, riferendosi alla nuova impennata di contagi da SARS- CoV-2.

Il presidente Mattarella ha sottolineato la necessità di mantenere operative le scuole, le fabbriche, gli uffici e gli altri luoghi pubblici ma, in sostanza, per permettere tutto ciò è necessaria una maggiore consapevolezza da parte di tutti i cittadini mirata a prevenire e limitare i contagi. Non chiudere di nuovo il Paese è responsabilità comune. Per evitare un nuovo lockdown totale, si ipotizzano “zone rosse” e chiusure mirate con un limite già fissato dagli scienziati: l’indice Rt superiore a 1,5 per tre settimane consecutive. È questo il limite oltre il quale non si potrà andare altrimenti si opterà per nuove serrate, con l’obiettivo però di continuare a tenere aperte le scuole e le attività produttive.

“L’andamento dell’emergenza sanitaria causata dal Covid richiede all’Unione europea la massima tempestività nella messa in campo di tutte le misure necessarie, per questo mi auguro che siano presto superati i tentativi di rallentamento”, ha aggiunto Sergio Mattarella riferendosi ai duri scontri a colpi di tweet all’interno dei palazzi dell’Ue. “I colloqui sul bilancio Ue sono interrotti. Senza una valida proposta da parte della presidenza tedesca dell’Ue per aumentare i massimali, è impossibile andare avanti. I margini e la flessibilità  sono per esigenze impreviste, non per trucchi di bilancio”. Con queste parole il portavoce del Parlamento Ue, Jaume Duch, ha annunciato lo stop ai negoziati sul budget 2021-2027 dell’Ue e il portavoce della Rappresentanza tedesca, Sebastian Fischer, ha replicato giudicando “deplorevole” il fatto che l’Eurocamera “abbia perso l’occasione di portare avanti i negoziati sul bilancio” al quale è di fatto legato il Recovery fund.

Il Parlamento europeo è autorità di bilancio ma, nello specifico, non ha poteri sul Recovery fund. L’accordo sul budget con gli Stati membri guidati dalla presidenza tedesca stenta inoltre ad arrivare, e tutto ciò comporta un netto ritardo per quanto riguarda l’utilizzo del pacchetto di aiuti a favore della ripresa. La mancanza di equilibrio all’interno dell’Unione europea – situazione aggravata dal disaccordo più volte manifestato dai Paesi “frugali” che vorrebbero ridurre gli esborsi – e la disputa a proposito del legame ritenuto doveroso tra lo Stato di diritto e l’erogazione dei fondi, hanno condotto al taglio di alcuni progetti chiave ritenuti essenziali dal Parlamento europeo come l’Erasmus, il sostegno alla ricerca e alla politica di vicinato e per l’asilo.

L’Eurocamera richiede, nello specifico, fondi più consistenti per 15 capitoli di spesa, risorse proprie, un rafforzamento dello Stato di diritto e una certa partecipazione al Recovery fund. La partita per la negoziazione continuerà la prossima settimana ma, per raggiungere un accordo, al Consiglio viene richiesta una proposta che sia sostenibile, mentre in Italia ancora si discute se accedere o meno al Mes. Il Consiglio europeo del 15 e del 16 ottobre si auspica sia utile anche per sanare le fratture tra i diversi leader europei, che dovrebbero procedere uniti nella lotta contro il virus.

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