I morti non muoiono (Film, 2019)

I morti non muoiono di Jim Jarmusch è una black comedy ironica e surreale che mette alla berlina i comportamenti umani volti a distruggere il pianeta e porta alle estreme conseguenze la metafora degli zombi come esseri privi di intelligenza, interessati solo alle cose materiali. Film girato nello stato di New York, pieno di citazioni horror e fantastiche più o meno esplicite, dai film di Romero alle parodie successive, toccando PsychoStar Wars e Nosferatu, accompagnato dal tema portante di The Dead Don’t Die (titolo originale della pellicola) di Sturgill Simpson (che interpreta uno zombi).

Molti riferimenti politici, dialoghi surreali e impostati in maniera teatrale tra i due poliziotti protagonisti, con il refrain Qui finisce male! che caratterizza l’intera pellicola, battuta base dell’agente Ronald (Driver), bene informato per aver letto il copione. Il commissario Robertson – un Bill Murray in gran forma – per tutta risposta si lascia andare a improperi nei confronti del regista, rinfacciando tutto quel che ha fatto per lui. I cliché zombi sono elevati alla massima potenza, con i morti viventi che escono dalle tombe di un cimitero, identico a quello di Romero, infestano la piccola cittadina e seminano il terrore. Molte scene di cannibalismo disgustose al punto giusto, velate di un umorismo macabro che le rende leggere e sopportabili; inevitabile mattanza di zombi decapitati che seguono orribili pasti a base di esseri umani. Un’ecatombe annunciata, provocata da chi ha condotto il pianeta verso la mutazione climatica; si salvano solo l’extraterrestre Zelda (Swinton), che fugge a bordo di un disco volante atterrato in mezzo al cimitero, e l’eremita Bob (Waits), che commenta l’eccidio finale con la considerazione che certi uomini sono zombi per tutta la vita, perché interessati solo al superfluo. Molto ironica la sequenza degli zombi in cerca di campo con il telefonino mentre pronunciano la parola wi-fi, ma sono memorabili anche i morti viventi che rinascono per fare quello che facevano in vita: giocare al calcio, a baseball, a tennis, ubriacarsi di chardonnay, bere caffè.

Regia matura di Jim Jarmusch (che ricordiamo in Daunbailò con Roberto Benigni e Tom Waits), soggettista e sceneggiatore originale, che sembra un allievo perfetto di Andy Warhol. Fotografia notturna ed effetti da film di zombi molto curati. Un film che ricorda il cubano Juan de los muertos, poco visto in Italia, per comicità e situazioni paradossali, con una morale anticonsumista e antiglobalizzazione. Da vedere.

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Regia, Soggetto, Sceneggiatura: Jim Jarmusch. Fotografia: Frederick Elmes. Montaggio: Affonso Goncalves. Effetti Speciali: Michael Fontaine, Johann kunz, Alex Hansson, Sam O’ Hare. Musiche: Squrl. Scenografia: Alex Di Gerlando. Costumi: Catherine George. Produttori: Joshua Astrachan, Carter Logan. Casa di Produzione: Animal Kingdom, Film Vast. Distribuzione Italia: Universal. Titolo Originale: The Dead Don’t Die. Durata: 105. Genere: Commedia, Horror, Fantastico. Interpreti: Bill Murray (commissario Cliff Robertson), Adam Driver (agente Ronald Peterson), Tilda Swinton (Zelda Wiston), Cloe Sevigny (agente Minerva Morrison), Steve Buscemi (Miller), Danny Glover (Hank Thompson), Caleb Landry (Bobby Wiggins), Rosie Perez (Posie Juarez), Iggy Pop (zombi), Sara Driver (zombie), RZA (Dean), Selena Gomez (Zoe), Carol Kane (zombi), Tom Waits (Bob l’eremita), Eszter Balint (Fern).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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