Italia delle Regioni

“La Conferenza delle Regioni e delle province autonome ha approvato una posizione sul futuro della Cooperazione territoriale europea 2021-2027 che rileva nelle proposte dei regolamenti UE relative ai fondi della politica di coesione post 2020 gravi rischi per il nostro Paese”. Lo ha dichiarato Catiuscia Marini, Presidente della Regione Umbria e Coordinatrice della Commissione Affari europei ed Internazionali della Conferenza delle Regioni e delle province autonome.

Quelle proposte potrebbero infatti avere un impatto preoccupante sulla partecipazione dell’Italia ai futuri programmi di cooperazione territoriale. La riduzione delle risorse destinate a tali programmi dal 2,75% al 2,5% con l’applicazione di criteri di assegnazione di risorse per stato membro produrrà, rispetto all’attuale programmazione, un probabile taglio delle disponibilità del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) per l’Italia del 40%, con una perdita di oltre 400 milioni”.

“C’è una sperequazione notevole nelle proposte europee – ha spiegato la Presidente dell’Umbria – che favorisce troppo le aree transfrontaliere terrestri a scapito delle frontiere montuose e marittime. Siamo di fronte ad una proposta iniqua che penalizza gli stati del sud Europa ed in particolare Italia e Grecia ecco perché la bozza di regolamento europeo dovrebbe essere rivista prevendendo una distribuzione diversa dei pesi percentuali.

Un’altra preoccupazione – ha proseguito la Coordinatrice della Commissione europea della Conferenza delle Regioni – è quella legata alla diminuzione del tasso di cofinanziamento comunitario dei programmi di cooperazione territoriale europea che passa dall’85% al 75%. È chiaro che le conseguenze di questo decremento non possono gravare sui bilanci delle Regioni. Il documento della Conferenza è stato trasmesso dal Presidente Bonaccini al Governo, affinché nella fase di negoziazione si tenga conto sia delle criticità rilevate dalle Regioni sia delle loro proposte.

Le città italiane ed europee si sono incontrate a Bari il 28 e il 29 settembre per la seconda edizione del Festival delle buone pratiche di Urbact, evento organizzato dall’Associazione dei Comuni Italiani  Anci come National URBACT Point per l’Italia. Beni comuni, innovazione sociale, rigenerazione urbana, food policy, turismo e social media sono gli argomenti di maggiore interesse trattati:

Le città che disegnano il futuro dell’Europa. Dibattito sulle azioni innovative delle città italiane in vista della nuova politica di coesione e del periodo di programmazione europea 2021-2027: ridisegnare un nuovo rapporto fra città e regioni per una programmazione efficace degli interventi e per sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’Europa ai territori.

Tra innovazione sociale e immaginazione civica: il rilancio di centri e periferie che parte dalla collaborazione con le persone. La partecipazione attiva dei cittadini alla definizione di politiche locali innovative è un elemento di fondo dell’azione di numerosi comuni, che hanno basato le strategie di innovazione sociale soprattutto nelle periferie sul coinvolgimento di una pluralità di soggetti che stanno favorendo coinvolgimento civico e nuovo sviluppo economico e sociale. Un dialogo tra amministratori, attivisti e operatori che disegnano dal basso l’Italia dell’innovazione.

Ringiovanire le città: le strategie per l’invecchiamento attivo e la salute urbana. Le politiche per la promozione di stili di vita più salutari sono una prospettiva fondamentale per le amministrazioni di medi e grandi centri che intendono favorire una migliore qualità di vita e realizzare città sane e sostenibili, favorendo la collaborazione con tutti gli attori che sul territorio realizzano politiche sanitarie, attività sportive o che hanno diretto impatto sulla salute delle persone.

Ripensare l’impatto del turismo nelle città. La gestione dei flussi turistici nelle città e l’impatto su settori come l’housing, le nuove manifatture urbane, il piccolo commercio e il decoro degli spazi pubblici è un tema al centro dell’azione di numerose città, che dialogano con piattaforme globali con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise a fenomeni che stanno cambiando il modo in cui i centri urbani vengono vissuti e percepiti da residenti e city users.

Il cibo e la città: le food policy che creano sostenibilità e nuove economie. Le politiche realizzate dalle città per la promozione di un’alimentazione di qualità costituisce un elemento decisivo per il miglioramento della qualità della vita e per rendere più attrattivi e sostenibili i territori. Dalle food policy agli orti urbani, le azioni delle città italiane a confronto con approcci e iniziative che si sviluppano su scala globale.

Rigenerare gli spazi in disuso per cambiare le città. Gli spazi e le grandi strutture dismesse nei centri storici rappresentano un’opportunità per il riuso e la riqualificazione sostenibile, favorendo la riduzione del consumo di suolo e nuove forme di collaborazione civica per la gestione condivisa di tali spazi. Una panoramica tra esperienze e buone pratiche realizzate nelle città italiane sul tema.

I social media e la digital literacy per la crescita urbana. In un momento di crisi dei social media, ripensare l’uso dei social in senso civico a partire da nuove modalità di utilizzo per favorire partecipazione civica e crescita economica è il tema centrale dell’azione di dialogo tra città e grandi player attualmente in corso su scala europea. Una rassegna di esperienze e azioni che coinvolgono le comunità e promuovono nuove modalità di utilizzo e sensibilizzazione dal basso.

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