Politica

Italia delle Regioni

“Nel dibattito sui cambiamenti climatici, le città rappresentano un luogo di grande criticità ma anche la vera sfida. Perché nelle città, soprattutto nelle aree metropolitane, c’è la maggiore concentrazione di persone, c’è grande mobilità e maggiore concentrazione del filo produttivo”. Questa la sintesi dell’intervento del presidente dell’Associazione dei Comuni Italiani Anci e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, intervenendo a conclusione del convegno Accelerare la risposta delle città italiane alla crisi climatic nell’ambito del progetto LetsGOv – GOverning the Transition through Pilot Actions che mira a ridurre le emissioni derivanti dai consumi energetici nelle città coinvolte attraverso l’esplorazione di modelli di governance potenziati all’interno dei comuni e tra i comuni e gli attori esterni.

Rispetto alle azioni che le città possono mettere in campo per contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici, Manfredi ha sottolineato che il tema “va affrontato con visione ma anche con grande pragmatismo, partendo ad esempio dal trasporto pubblico e dalla mobilità, dove occorre “migliorare le infrastrutture, rafforzare la manutenzione, ma soprattutto avere una pianificazione più sostenibile. Sono questi gli investimenti da fare affinché le amministrazioni locali diano un contributo significativo per contrastare un fenomeno globale che richiede massima cooperazione a livello istituzionale”.

“La transizione energetica non è un ambito tecnico da presidiare in qualche zona franca, ma è una sfida trasversale di un modo di vivere e governare le nostre città. Dobbiamo partire dai modelli e dai progetti che stiamo mettendo a punto con questa collaborazione tra le città, per dare vita ad un nuovo paradigma culturale che coinvolga le comunità e le imprese”. Lo ha evidenziato la sindaca di Bergamo Elena Carnevali intervenendo al convegno. “La transizione non è solo la decarbonizzazione delle politiche e degli interventi ma significa – ha aggiunto – innovazione e partecipazione di tutti i soggetti che operano sul territorio. Solo in questo momento si riuscirà a vincere una sfida centrale e complessa, vincendo la quale, non solo daremo sollievo ai nostri bilanci ma interverremo in modo concreto sulla sanità pubblica delle nostre comunità”.

“Gli obiettivi sulla transizione climatica traguardano la scadenza stessa dei progetti Pnrr e richiedono investimenti importanti e stabilità regolatoria”, ha sottolineato da parte sua il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Roma, soprattutto per l’unicità della sua dimensione rispetto alle altre otto che partecipano al progetto, può farci riflettere sulla necessità di una visione a medio se non a lungo termine delle politiche”, ha aggiunto Gualtieri. Che ha sottolineato come “la riqualificazione energetica del patrimonio è uno dei pilastri di questa sfida”. L’amministrazione capitolina sta “lavorando sull’efficientamento degli edifici scolastici che intendiamo completare entro il 2034, oltre che sull’avvio delle comunità energetiche con la partecipazione di cittadini e delle imprese”. Per Gualtieri è altrettanto importante il coinvolgimento degli enti locali nell’attività programmatoria del governo: ”serve un forum di confronto stabile nell’ambito del tavolo sociale sul clima avviato dall’esecutivo. Solo strutturando regole certe e stabili si potrà dare una prospettiva pluriennale e una programmazione efficace agli interventi da realizzare sul territorio”.

Tra i numerosi altri interventi il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha evidenziato il valore della collaborazione avviata con il progetto LetsGOv – GOverning the Transition through Pilot Actions – Governare la transizione energetica attraverso azioni pilota, coordinato dal capoluogo felsineo. ”A differenza di altri progetti, come ad esempio quello sulle smart cities, questa volta i Comuni intervengono non su imput dei privati ma perché sollecitati a dare risposte rispetto a dati allarmanti che arrivano dai territori”. “La nostra sfida è doppia: da un lato fare presto per rispettare la scadenza del 2030 e dall’altro cercare di portarci dietro tutte le nostre comunità in una sfida che può essere vinta con lo strumento del partenariato tra pubblico e privato”. Per il sindaco di Bologna “è molto importante investire su queste forme di collaborazione, ma è altrettanto centrale il ruolo che va riconosciuto agli enti locali. Nella stesura dell’Agenda delle Città da parte del Commissario Fitto i sindaci e gli amministratori locali devono avere una voce importantissima”, ha affermato.

Quadro finanziario europeo: le Regioni a Palazzo Chigi per il Comitato interministeriale: “Le Regioni hanno ruolo centrale, sia confermata l’assegnazione delle risorse finanziarie per la programmazione 2028-2034”.  “Le nuove sfide che l’UE deve affrontare non possono comportare un ridimensionamento della dotazione finanziaria del QFP 2028-2034”. Questa la posizione della Conferenza delle Regioni espressa il 10 giugno scorso al Comitato interministeriale per gli Affari europei, riunito a Palazzo Chigi e presieduto del Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti.

A partecipare all’incontro in rappresentanza delle Regioni il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ha dichiarato: “L’Italia deve puntare a confermare l’assegnazione delle risorse per la Coesione a livello europeo e per categorie di Regioni: più sviluppate, in transizione e meno sviluppate, in quanto siamo lo Stato membro con il maggior divario interno di ricchezza tra Regioni. Se le assegnazioni venissero fatte per Stato membro perderemmo rispetto all’assegnazione fatta per categorie di Regioni come è avvenuto finora”.

Il 28 marzo scorso, il Consiglio UE sulla politica di coesione post-2027 ha confermato alcuni principi fondamentali, tra cui la gestione condivisa, la governance multilivello, il partenariato e l’approccio centrato sulle persone e sui territori, da applicare congiuntamente ai principi di proporzionalità e sussidiarietà.

Il presidente Marsilio ha ribadito il ruolo centrale delle Regioni nelle politiche territoriali: “Il livello regionale è l’unico in grado di integrare politiche top-down (metodo PNRR) con politiche bottom-up (metodo coesione), realizzando politiche territoriali armoniche in cui siano centrali il ruolo di soggetti socioeconomici. La sinergia tra politiche europee, nazionali e territoriali è un compito che le Regioni possono svolgere nel modo più appropriato sviluppando una coerenza e una programmazione integrata sia finanziaria che negli obiettivi di riforme e di rilancio della competitività che si vogliono perseguire”.

“Il percorso verso la definizione del nuovo Quadro finanziario europeo necessita infatti della massima collaborazione tra tutti gli attori e, in questo senso, va riconosciuto l’ottimo lavoro di rappresentanza unitaria che il Vicepresidente della Commissione, Raffaele Fitto, sta portando avanti a livello europeo”, ha concluso Marsilio.

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