La sindrome del gambero

Questo periodo che stiamo vivendo mi sembra connotato da tanti passi indietro. Un po’ come se all’improvviso si fosse smarrita la via, perso il sentiero, verso il futuro e quindi con l’idea “non si sa mai” si sia tornati indietro. È solo una sensazione? No, purtroppo.

In alcuni casi è proprio chiaro. Prendiamo le nuove nomine dei CDA; le donne dove sono? Di poco furbescamente scantonata la legge Golfo-Mosca che esige il 30 percento di presenza femminile; poi nel dettaglio nemmeno una posizione apicale, niente donne AD o presidenti. Insomma un clamoroso passo indietro come dichiarato in un comunicato stampa dalla presidente nazionale di AIDDA Maria Claudia Torlasco. Bisogna denunciarlo. Come bisogna denunciare certi giornalisti che insistono nel veicolare notizie false solo per destabilizzare; adesso magari non gli riesce nemmeno tanto bene, siamo alle soglie dell’ombrellone, della spiaggia e delle ferie pertanto chissenefrega, ci penseremo a settembre. Quello che però inquieta è pensare a chi ci penserà. La sinistra è in ferie permanenti; anche sulle spiagge degli intellettuali storici latita, sopraffatta dalla presenza ossessiva alle Fiere del Lampredotto, prende il sole, legge poco e dice molte cose inutili.

Altri pensatori pensano da New York, seguendo ormai una propria battaglia personale che non ci aiuterà certo ma inasprirà gli animi, cosa di cui non abbiamo certo bisogno. Insomma un panorama tetro e piatto con poche idee spesso confuse. Le cronache riportano episodi cretini e pericolosi che vengono strumentalizzati; ma nessuno che proponga qualcosa per arginarli. Le persone sono peggiorate, mancano le basi di una società civile; quindi uova contro i passanti, parolacce nel web, scherzi triviali e spacconate.

Cosa possiamo fare? Me lo chiedo spesso. Intanto grosse società partecipate e statali preparano un progetto pilota per riportare a scuola ragazzi che a 16 anni decidono di non andarci più, dando loro motivazioni ed esempi, provando ad arginare un fenomeno molto in espansione, facendo loro capire che se non si studia non si arriva da nessuna parte. Una goccia nel mare, ma così si riempiono gli oceani.

Vedremo cosa porterà questo agosto. Ognuno di noi pensi a portare una goccia; basta lamentele sterili, proviamo a cambiare e ad essere parte attiva anche nel malcontento. Si accettano proposte. Legali possibilmente. Buone vacanze a tutti.

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