Italia delle Regioni

La 34’ Assemblea nazionale dell’Anci si è articolata dall’11 al 13 ottobre alla Fiera di Vicenza  sul tema “Cittàpuntozero. Immagina il domani, governa l’oggi” . I cittadini ritengono il sindaco il più importante responsabile dello sviluppo territoriale. È la figura istituzionale dalla quale si sentono più rappresentati. Una metà di loro si dice disposta ad accettare che il sindaco aggiri la burocrazia per il bene della comunità. In maggioranza gli affiderebbero più poteri. Chiedono allo Stato di sostenere con più risorse i Comuni. E si riconoscono nel Comune di residenza come principale elemento identitario, più che in associazioni politiche, religiose o sindacali.

È questo il senso dei lavori di “Cittàpuntozero. Immagina il domani, governa l’oggi”, la 34esima assemblea nazionale dell’Anci che si svolge dall’11 al 13 ottobre alla Fiera di Vicenza. “Con ‘Cittàpuntozero’ l’associazione dei Comuni evoca un cambiamento, ha precisato il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro. Sostenibilità, resilienza, riduzione delle emissioni, salvaguardia del territorio sono alcuni degli esempi del rapporto tra città e natura. I Comuni continuano a dare prova di impegno per un cambiamento reale: se dalle città dipende infatti il 70% delle emissioni che alterano il clima, i Comuni italiani sono fortemente mobilitati su questo fronte, a partire dalla massiccia adesione al Patto dei sindaci, dai 2.959 Comuni che hanno formulato un proprio piano di azione per l’energia sostenibile, dai 1.182 che hanno inserito criteri di sostenibilità nei propri regolamenti (+600% rispetto al 2008).

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla giornata inaugurale della XXXIV assemblea annuale Anci ha dichiarato: “Gli ottomila Comuni sono il tessuto connettivo della nostra Repubblica. Dal più grande al più piccolo hanno tutti la medesima dignità. Rappresentano, nel loro insieme, le differenti esperienze presenti nel Paese e la vocazione all’unità. Rappresentano la storia, con i tesori e la cultura prodotti nei territori, e al tempo stesso sono la frontiera dove si affronta la sfida con i tempi nuovi, e con le innovazioni necessarie per divenire artefici del nostro futuro”.   La legge sui piccoli Comuni da poco approvata dal Parlamento. “Un passo significativo – ha evidenziato Mattarella –verso uno sviluppo più inclusivo e sostenibile. Le risorse sono ancora esigue, tuttavia si è avviato un processo che dà valore alla riqualificazione dei centri storici, anche di quelli più piccoli, che si propone di contrastare lo spopolamento di paesi e borghi, che deve rafforzare i servizi nelle aree più interne, promuovendo investimenti, turismo, economie locali, colture di qualità, cura dell’ambiente”

Le città come luoghi da (ri)costruire: sostituire la parola emergenza con prevenzione e comunità.  Le storie dei sindaci, “uomini e donne di frontiera e di raccordo” come definiti in apertura da Decaro, e delle esperienze di governo dei territori al centro della “Città punto zero” che dà il titolo all’assemblea: una città a cui dare un futuro a partire da parole d’ordine come prevenzione, regole, difesa del territorio, sicurezza, legalità, ricostruzione e comunità. L’esempio dei sindaci dei Comuni colpiti dal terremoto, definiti da Decaro “gli eroi di questo paese” perché “ricostruire un paese distrutto dal terremoto significa innanzitutto ricomporre i pezzi di una storia spezzata” ma non solo. La ricostruzione dei legami di comunità riparte anche da quell’azione di rammendo del tessuto urbano realizzata nelle periferie di medie e grandi città al centro del bando Periferie.

La sintesi del dibattito è quella di rimettere le persone al centro dello sviluppo dei contesti urbani, dal piccolo Comune al livello globale. L’alleanza fra piccoli e grandi centri per la sostenibilità ambientale. I temi ambientali rappresentano la chiave per connettere livelli e dimensioni diverse, dal Comune di poco più di cento abitanti alle grandi metropoli italiane ed europee.

Temi come la riduzione delle emissioni e dei rifiuti o la promozione di stili di vita sani per una migliore qualità della vita oppure la riduzione degli scarti alimentari, impongono un cambio radicale di passo e politiche su scala nazionale, europea e globale per affrontare i problemi su dimensioni diverse.

“Voi sindaci siete lo strumento che l’Italia ha a disposizione per poter realizzare politiche innovative sulla riduzione delle emissioni, sui rifiuti e l’economia circolare” afferma rivolgendosi alla platea il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti, che parla della necessità di condividere il benessere a partire da strategie di medio-lungo periodo che vedano i Comuni di ogni dimensione coinvolti nell’attuazione.

Dalla mobilità pulita alla lotta allo spreco alimentare: piccoli e grandi progetti per città sostenibili. “Ripensare i trasporti della quotidianità: devono diventare la nostra ossessione”. Il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio traduce in “7 miliardi per il ‘ferro’ e 7 miliardi per la ‘gomma’, già disponibili” la sua idea di investimento massiccio per realizzare quel “piano Marshall per la mobilità sostenibile” capace di riallineare la qualità degli spostamenti nelle città italiane a quanto avviene nelle città europee.

Le migliori esperienze realizzate dalle città diventano punto di partenza per politiche nuove su ambiente e qualità della vita.  “Le città possono fare molto di più di quello che possono fare le nazioni” sintetizza il sindaco di Udine Furio Honsell, che ha collegato l’impegno per la riduzione volontaria delle emissioni siglato con il Patto dei Sindaci a politiche per la salute e il benessere delle fasce deboli. Una connessione tra impegno per l’ambiente, salute e qualità della vita che non è banale, soprattutto a leggerla come possibile strumento per ridurre le diseguaglianze e favorire la partecipazione delle comunità alla costruzione di città più inclusive e resilienti.

Tragedia e opportunità: dopo il sisma, preservare un ‘sistema’ di resilienza. Una tragedia, certo, “l’evento più distruttivo dopo la seconda guerra mondiale”, per alcuni dei Comuni colpiti. Ma, dopo il dolore e mentre prende piede la ricostruzione, il terremoto può diventare anche un’opportunità. Ecco perché il primo cittadino di Macerata Romano Carancini lo dice chiaramente: “Questa del terremoto può essere una grande opportunità per il sistema Paese, sotto il profilo della resilienza rispetto a eventi straordinari come il sisma”

Molto apprezzato l’intervento del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. “Dalla forza delle grandi città e dei Comuni più piccoli – ha detto – deriva l’assicurazione sul nostro futuro. Chiunque pensa all’Italia pensa alle nostre piazze e alle nostre identità. Per questo rinnoviamo solennemente un patto tra lo Stato e gli enti locali, fondato sull’autonomia e sulla responsabilità, motori di fiducia e di futuro per l’Italia”.

Il presidente del Consiglio ha poi elencato i risultati ottenuti del confronto con Anci che “seppur reso difficile dalla crisi – ha sottolineato – ci ha permesso di mettere in atto una collaborazione competitiva ci ha fatto portare a casa dei buoni risultati dopo anni terribili”. Per prima cosa “l’operazione di ricucitura delle periferie. Ieri ho firmato le delibere che finanziano per intero il pacchetto di 120 progetti del bando periferie. Con questa operazione da 2,1 miliardi abbiamo cominciato un’operazione di ricucitura urbana.

Gentiloni ha poi accennato alla prossima legge di bilancio e alla fine della legislatura. “Al di là di ogni comprensibile tensione politica è nostro dovere mettere al primo posto l’Italia e l’impegno che io prendo davanti a voi sindaci è quello di una conclusione ordinata della legislatura”, che passa da “una legge di bilancio che non freni ma incoraggi la ripresa in atto. Non fare danni – ha rimarcato il presidente del Consiglio – , evitando una legge depressiva anziché di incoraggiamento. Non aumentare l’iva, non introdurre nuove tassazioni, concentrare le risorse, tuttora limitate, in alcune grandi operazioni come il lavoro, la lotta alla povertà, il sostegno alle imprese e la coesione sociale e territoriali. A questo lavoreremo”. “Sul piano economico – ha ricordato ancora – le macro cifre sono incoraggianti. E abbiamo forse imboccato la strategia giusta per mettere ordine anche ai flussi migratori irregolari, ha concluso Gentiloni.

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