Première Dame

La Francia sceglie il suo nuovo Presidente: al ballottaggio tra due domeniche si saprà chi sarà. Ma tutte le analisi politiche stavolta sono state messe in ombra dal fatto dei fatti, dall’apoteosi dell’evento, meglio di una super puntata delle trasmissioni di Barbara D’Urso: la moglie del forse futuro Presidente è più grande di lui di ben 25 anni. Questo inconfutabile fatto ha agitato tutti, mescolato nel torbido di ciascuno di noi, rispolverando il meglio del meglio del mal pensiero.

Perché, signori della Corte, non è normale, non è consueto, che ci sarà sotto, cosa mai sarà successo, quello forse non è sessualmente a posto. Restiamo con gli occhi puntati sul normale. Un vecchio bavoso può sposarsi con donne appassionate necrofile più giovani di diversi  anni. Nessuno dice niente; siamo abituati a nonni con figli piccoli e giovani mogli al seguito. Specie se provenienti dai cosiddetti paesi depressi, dove il matrimonio magari è un mezzo di riscatto da condizioni di grande povertà.

Ma una donna di sessant’anni No, non può. A quella età ormai si è fuori gioco, ci si può accompagnare a coetanei forse, dentiera a dentiera, mai andare oltre. Figuriamoci se poi l’oltre sono 25 anni di meno.

Uno choc vero. Alle donne dopo i sessanta rimangono le perdite urinarie, le protesi all’anca, forse una bella isterectomia. Sesso, non sia mai. Rassegnatevi. Mentre ai nostri ex mariti si consente tutto, le donne sono in menopausa e stop.

A me questa storia francese è piaciuta molto: sarà un buon presidente se vincerà? Mi sembra irrilevante. E allora, Viva la moglie di Macron. Spero diventi Première Dame.

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