Franco Brusati (Milano 1922, Roma 1993) è un regista interessante quanto anomalo del nostro panorama cinematografico, proprio per questo difficilmente classificabile. Pochi titoli: Il padrone sono me (1955), sul declino di una famiglia borghese ai
A breve in libreria il primo e unico saggio mai scritto in Italia sulle commedie cinematografiche di Pierino (Gordiano Lupi, Pierino contro tutti. L’eroe popolare delle barzellette: analisi di un fenomeno cinematografico e di costume,
Roma – Il MACRO ha aperto un nuovo capitolo della mostra-progetto Appunti di una generazione, un ciclo di mostre personali, curate da Costantino D’Orazio e promosse da Zètema Progetto Cultura, dedicate agli artisti emersi negli
Sono i segni del destino, credo. Un incontro con l’Hotel Ospite inatteso, un giorno di settembre, quando faccio una breve sosta per mangiare qualcosa, lungo l’Aurelia in direzione Roma, a Montalto di Castro. Il mio
Alessandro Benvenuti sceneggia (si fa per dire) il suo romanzo I principi piccioni e porta al cinema la comicità surreale e cabarettistica dei Giancattivi, reduci dai successi televisivi de La sberla e Black out. Appena
Non avevo mai visto il primo lungometraggio di Paolo Sorrentino... [...]
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