Italia delle Regioni

Le regioni approvano i contenuti del Decreto sul Turismo approvato dal governo Renzi – Il depotenziamento dell’Informazione regionale RAI la presa di posizione della Conferenza delle Regioni.

Cultura e turismo sono due assi del nuovo decreto che il consiglio dei ministri ha discusso in mattinata, con una serie di misure per il rilancio e la valorizzazione del patrimonio italiano. Renzi approva subito via Twitter  e il ministro Franceschini spiega che si sarà anche un Art Bonus, incentivi fiscali per i privati che promuovono l’arte, facendo donazioni e mecenatismo, sul modello dell’ecobonus. Il credito di imposta sarebbe del 65 per cento su tre anni. Il decreto contiene anche misure per la Reggia di Caserta e per dare un rapido avvio ai lavori del Grande Progetto Pompei.

“Un salto di qualita’ nelle politiche per il turismo”. Con queste parole il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani e l’assessore regionale al Turismo Melucci commentano il Decreto Turismo, approvato dal Governo su proposta del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.

“Questo provvedimento recepisce in gran parte le proposte avanzate dalle Regioni al ministro – sottolinea Errani – la stessa riorganizzazione dell’Enit e la sua trasformazione in ente pubblico economico con l’affidamento di nuovi compiti legati a una promozione piu’ incisiva ed efficace delle eccellenze italiane, non potra’ che aumentare la competitivita’ del sistema turistico nazionale”. “Un fattore – aggiunge Errani – che dev’essere un volano per il rilancio dell’economia del Paese”.

Dopo molti anni “si affrontano finalmente alcuni dei problemi strategici del turismo italiano, dando un segnale di attenzione importante per le imprese che operano nel settore” commenta Melucci, sottolineando pero’ che “le aspettative, sicuramente positive, che questo decreto suscitera’ tra gli operatori e gli imprenditori del settore, dovranno trovare una risposta adeguata anche nell’ammontare delle risorse finanziarie messe a disposizione, prevedendo un periodo temporale di almeno 5 anni”.

L’informazione  dei territori regionali nelle sue varie modalità   deve poter riacquisire una centralità per obiettività, autorevolezza e quale strumento eticamente evoluto di stimolo e promozione delle forze migliori per coinvolgere attività pubblica, enti di vario livello territoriale, formazioni sociali e associative, enti di istruzione iniziativa economica e sociale in un processo reale di rinascita etico-morale e di recupero di prospettive di crescita e di benessere.

La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, presieduta dal Presidente Vasco Errani, ha approvato il 15 maggio scorso un Ordine del Giorno sul futuro dell’ informazione regionale Rai in relazione al dl 66/2014.    In tale documento la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome condivide l’esigenza di affrontare il tema del riassetto delle società pubbliche e delle aziende partecipate, ma esprime preoccupazione rispetto ai possibili effetti delle norme previste all’articolo 21 del Decreto, relative alla RAI, azienda chiamata a garantire in regime di concessione il servizio pubblico radiotelevisivo.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome considera strategica e fondamentale nel servizio pubblico radiotelevisivo “l’informazione di prossimità” e ritiene necessaria un’articolazione territoriale della diffusione dell’informazione giornalistica, anche attraverso il disposto del “Contratto di Servizio”, garantendo la presenza di redazioni RAI in ciascuna Regione e Provincia autonoma e salvaguardando l’autonomia di ciascuna redazione regionale.

Occorre una valutazione congiunta Governo-Regioni-Enti locali sul futuro dell’informazione regionale della RAI, nella consapevolezza che siano quanto mai necessari interventi anche per:il riassetto delle sedi decentrate della RAI;  una strutturazione che permetta al segnale del digitale terrestre della terza rete una effettiva ricezione dei TG regionali in ciascuna Regione; il recupero dell’evasione dal pagamento del Canone di abbonamento RAI.

La Conferenza delle Regioni chiede quindi al Ministro per gli affari regionali di porre tali questioni all’ordine del giorno della Conferenza Unificata. Infine dà mandato al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome: 1) di trasmettere il presente “ordine del giorno” ai Presidenti delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato affinché il Parlamento possa tenerne conto durante il dibattito per la conversione il legge del D.L. 66/2014;  2) di richiedere un incontro di una delegazione della Conferenza al Presidente del Consiglio di Amministrazione e al Direttore Generale della RAI per un confronto di merito, nel rispetto dell’autonomia dell’Azienda, sugli intendimenti futuri in relazione al D.L. 66/2014 e al “Contratto di Servizio 2013-2015”.

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