Rassegna stampa estera

La Francia fortemente infatuata del nostro Primo Ministro. Questo è quanto appare alla lettura della stampa francofona che più volte sottolinea come Hollande stia sempre più cavalcando la politica intrapresa dall’Italia. Come scrive Emmanuel Jarry su Challenges dello scorso primo Aprile, il Partito Socialista francese “suonato” dalle ultime elezioni non ha occhi (e orecchie) che per Matteo Renzi. E non solo. Il Presidente del Consiglio italiano va di moda in Francia, tanto da “consigliare” al loro nuovo Premier di “ispirarsi” a quello mede in Italy, come si legge nell’articolo di Romaric Godin. L’obbiettivo del nuovo asse Roma-Parigi è far cambiare politica a Bruxelles, molti hanno paragonato Valls e Renzi a Schroder e Blair, ma, come sottolinea Tony Barber sul Financial Times di giovedì “le sfide economiche, elettorali e sociali sono molto più complicate di quelle affrontate negli anni Novanta dagli alfieri della terza Via”. Antonio Polito lo ricorda nel suo Il castello degli annunci: “(…) i suoi giorni non ricordano neanche pallidamente gli anni ruggenti di Schroder e Blair. I quali danzarono su un’era di espansione e di crescita. Renzi si deve calare nella peggiore recessione del dopoguerra”. In effetti, soprattutto per quanto ci riguarda, non sono tutte rose e fiori. Pierre de Gasquet su Les Echos mette in mostra i primi ostacoli sui quali sta inciampando Renzi  e che si chiamano CGIL e Pietro Grasso. Stessa cosa fa Philippe Ridet, che attraverso la sottile ironia che lo contraddistingue sottolinea come sarà difficile che il Senato faccia hara kiri, non mette in dubbio la riuscita dell’operazione che è ancora tutta da vedere, ma afferma: “conoscendo i miei polli, sarà difficile che accettino a cuor leggero il loro sacrificio e quello dei loro generosi emolumenti, un po’ come se i tacchini si divertissero a festeggiare il Natale!”. Ma è soprattutto l’economia a preoccupare, nonostante il Premier cerchi di promuovere il “prodotto Italia” al meglio in Europa, come riporta Andrew Frye su Bloomberg e come spiega Christopher Emsden sul Wall Street Journal analizzando il piano Cottarelli . I dati sulla disoccupazione, ripresi da tutti i media mondiali, sono tragicamente realisti e di grande impatto, negativo. Se sul lato “diplomatico”, il nostro Primo Ministro se la sta cavando egregiamente in Europa (un amico lo ha definito essere un po’ Zelig, pronto a calarsi nel personaggio ”giusto” davanti alle diverse  personalità incontrate) e in Africa, la nostre immagine non è delle migliori dalle parti dell’India dove la triste vicenda dei marò, si è inasprita nelle ultime ore per le dure accuse di Narendra Modi a Sonia Gandhi di aver “protetto” i due uomini. Modi è un acerrimo nazionalista e patriota, famoso per la sua aggressività politica e verbale e soprattutto e l’avversario di Sonia Ghandi alle elezioni che si terranno la prossima settimana.

“La bandiera della moderna socialdemocrazia sventola nuovamente in Europa”, scrive Tony Barber sul Financial Times,  “è come se gli spiriti di Tony Blair e Gherard Schroder, gli ex Premier britannico e tedesco, facessero cenno ai loro successori da qualche Valhalla della democrazia sociale. Ma, puntualizza Barber, “né Valls, né Renzi calcheranno a lungo la scena politica se non si dimostrano più capaci di Jean-Marc Ayrault, sfortunato ex Premier di Hollande, o di Letta nel ridare vigore alla situazione economica.” (…) (T. Barber, Centre-left leaders on the rise but times are toughter for Blair and Schroder’s heirs, Financial Times, 1 Aprile 2014)

Croissance d’abord, discipline budgetarie ensuite: la France prend l’accent italien, così titola Le Point il suo articolo del primo Aprile. “Il Presidente ha lanciato un messaggio chiaro a Bruxelles rifiutando che la Francia sacrifichi la crescita alla riduzione del deficit. Il Presidente François Hollande, che ha lanciato un messaggio chiaro a Bruxelles rifiutando di sacrificare la crescita alla riduzione del deficit, si infila nella breccia aperta dall’Italia, ma senza grande margine di manovra (…) Il Presidente francese approfitta della richiesta di ossigeno lanciata dal nuovo Capo del Governo italiano, Matteo Renzi, che parla ironicamente di ‘patto di stupidità’ e vuol far uscire l’Italia dall’austerità. Renzi pensa che Roma e Parigi ‘devono cambiare l’Europa insieme (…) Ludovic Subran, economista di Euler Hermes, è prudente nei confronti di questa ‘renzimania’ che sta facendo breccia: ‘l’Italia ha una grande instabilità istituzionale’, e Matteo Renzi, che ha preso il potere per il gioco delle coalizioni, ‘deve dare anche dei segnali per cementare una maggioranza’, ci ricorda.” (…) (AFP per Le Point, 1 Aprile 2014)

Scrive Romaric Godin su La Tribune del 31 Marzo: “Il Presidente del Consiglio italiano va di moda in Francia. Ma se Manuel Valls vuole trarre ispirazione da lui, on dovrà attenersi alla sola comunicazione, dovà anche ispirarsi al suo metodo economico equilibrato che ha il merito dell’audacia in una eurozona ossessionata dai grandi equilibri (…) Matteo Renzi fa sognare i socialisti francesi e anche un po’ la destra. Questa infatuazione potrebbe aver giocato nella nomina di Manuel Valls (…) Come Matteo Renzi, Manuel Valls rappresenta la destra del Partito di centrosinistra (…) Ormai il nuovo Primo Ministro sarà confrontato a una semplice scelta: Matteo Renzi o Gherard Schroder? (…) Alla Francia non serve più solo la comunicazione, ma anche gli atti. Matteo Renzi ha saputo legare i due. A Manuel Valls di fare altrettanto.” (R. Godin,Matteo Renzi un odèle pour Manuel Valls?, La Tribune 31 Marzo 2014)

Matteo Renzi se heurte aux preomiers obstacles. Obbiettivo, Pierre de Gasquet mostra come i primi ostacoli si stiano frapponendo sulla strada di Renzi. “(…) Oltre ai dubbi crescenti della CGIL per quanto riguarda il lavoro, è sul terreno ultrasensibile delle riforme istituzionali e del suo obbiettivo prioritario della ‘riduzione dei costi della politica’ che il Presidente del Consiglio italiano scopre oggi un oppositore di peso in seno al suo proprio Partito. Eletto con la lista dei democratici, il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ex procuratore nazionale antimafia (…) non ha nascosto i dubbi sulla riforma del Senato voluta con grande fervore da Matteo Renzi. Un braccio di ferro per il quale il nuovo Capo del Governo si dichiara essere pronto a giocarsi la ‘credibilità’ a meno di due mesi dalle elezioni europee del 25 Maggio.” (…) (P. de Gasquet, Les Echos, 1 Aprile 2014)

Philippe Ridet dal suo Blog su Le Monde commenta la riforma del Senato. “(…) Il metodo rimane lo stesso. Velocità nella decisione e nell’esecuzione. Ma questo progetto di riforma costituzionale, che va di pari passo con la soppressione delle Provincie, sarà molto più lunga da attuare (due letture per Camera) e incontra maggiori resistenze (…) Secondo un sondaggio dell’Istituto Demos, il 65% degli Italiani pensa che i principi fondamentali della Costituzione debbano essere rispettati ma che questa possa essere riformata. Questa è la vera maggioranza di Matteo Renzi.” (P. Ridet, Les dindes vont-elles feter Noel?, Le Monde, 31 Marzo 2014)

Andrew Frye su Bloomberg dello scorso primo Aprile riporta la visita di Renzi a Londra e soprattutto del messaggio lanciato dal Premier agli investitori. “Il Primo Ministro italiano, durante la sua prima visita ufficiale a Londra, si è impegnato a semplificare le regole del mercato del lavoro e renderle disponibili in inglese per attirare investimenti e tenere gli imprenditori fuori dai guai (…) Renzi, 39 anni, è sotto crescente pressione per stimolare un’economia che ha stagnato per 13 anni. La disoccupazione è inaspettatamente salita in Febbraio al livello record del 13%, un segno che Renzi ha stabilito essere la dimostrazione del fallimento dei suoi predecessori nel dare il supporto necessario alle aziende per crescere.” (…) (A. Frye, Renzi Turn sto English Translation to Woo Investors in Italy, Businessweek-Bloomberg, 1 Aprile 2014)

Christopher Emsden descrive sul WSJ il metodo Cottarelli che ha l’obbiettivo di rimettere in sesto le finanze bubbliche dell’Italia. “Una delle prime mosse di Matteo Renzi come nuovo Premier è stata quella di dare un taglio netto alle ingombranti spese dello Stato, impegnandosi a vendere lotti di auto blu su eBay, rivedere un troppo oneroso ordine di caccia e diminuire il salario di diversi manager pubblici. Per fare ciò, ha chiamato un ex alto funzionario del Fondo Monetario Internazionale, Carlo Cottarelli, che ha trattato sulle finanze della Turchia, Russia e Inghilterra e ora si sta occupando della storia italiana di dissolutezza fiscale (…) Il compito di Cottarelli potrebbe essere determinante nel successo o fallimento delle più grandi scommesse di Renzi.” (…) (C. Emsden, Italian Premier Renzi Turn sto IMF Veteran to Wrangle Public Finances, WSJ, 31 Marzo 2014)

Scrive Sanjeev Miglani per Reuters India che “il leader dell’opposizione indiano Nerendra Modi ha lanciato lunedì un attacco diretto alla rivale Sonia Ghandi, insinuando che aveva cercato di proteggere i marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani in un caso che da tempo inasprisce i rapporti tra India e Italia.” (…) (S. Miglani, India’s Modi targets Ghandi over Italian marines case, Reuters, 31 Marzo 2014)

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