UE, addio roaming?

I cittadini europei potrebbero dire finalmente addio al roaming sulle chiamate in uscita già a partire dalla prossima estate. Con 30 voti favorevoli, 12 contrari e 14 astensioni, la Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia dell’Europarlamento ha infatti approvato un provvedimento che va nella direzione di una maggiore uniformità delle tariffe telefoniche intracomunitarie. Il risvolto pratico è che, con l’eliminazione del roaming, telefonare o inviare messaggi da e verso un altro Paese dell’Unione europea potrebbe costare tanto quanto in Italia.

Non sarà però un addio definitivo perché, come precisato nel testo del provvedimento, gli operatori saranno comunque autorizzati ad applicare i costi di addizionali di roaming qualora lo ritengano necessario (come ad esempio in presenza di eventuali abusi nell’utilizzo dei servizi di telefonia). È, però, ancora tutto da decidere in quanto sull’argomento deve pronunciarsi l’Europarlamento, che il prossimo 3 aprile sarà chiamato a votare il pacchetto TLC in sessione plenaria.

Nel pacchetto di misure non si parla solamente di roaming, ma anche dei criteri di suddivisione dello spettro che devono assicurare trasparenza, imparzialità ed equità fra i vari players del mercato, anche nell’ottica di una più rapida diffusione del 4G e 5G in tutta Europa. Nell’ottica di garantire un’offerta più ricca e concorrenziale, le società di TLC non potranno, inoltre, bloccare o rallentare la connessione internet dei competitors. Pareri contrastanti, invece, sulla net neutrality. I punti che restano da smarcare riguardano nello specifico i servizi di accesso al web per i quali deve essere garantito il principio di neutralità della rete (tutti o solo alcuni?). In particolare, è stato approvato l’emendamento proposto dalla deputata spagnola Pilar del Castillo Vera (PPE, Partito popolare europeo) e non quello di Catherine Trautmann (Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici). L’emendamento in questione agevolerebbe gli accordi fra gli operatori e i cosiddetti “servizi specializzati” a discapito dei nuovi entranti.

Qualora il testo della Commissione europarlamentare venisse approvato, toccherà poi ai singoli Stati membri il compito d’interpretare e di mettere in pratica le nuove regole. Per questo motivo, in attesa del 3 aprile, i Paesi EU sono già impegnati a discutere nei gruppi di lavoro l’adozione delle disposizioni così da arrivare ad una effettiva armonizzazione del settore.

La misura più significativa riguarda senza dubbio la progressiva riduzione dei costi di roaming, che rappresenta una prima vittoria per i consumatori. Soddisfazione espressa anche da Neelie Kroes, Presidente della Commissione europea, che ha così commentato: “Il voto è una grande notizia e siamo un passo più vicino all’assicurare la dinamicità e la competitività del settore delle telecomunicazioni”. Secondo la Kroes, ogni cittadino deve essere nelle condizioni di avere la connettività necessaria per usufruire dei servizi web e mobile, “senza ricorrere a pratiche sleali come i servizi bloccati o tariffe di roaming”.

©Futuro Europa®

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