Cronache britanniche

Londra – La capitale britannica deteneva già il primato del complesso abitativo più costoso al mondo, e ora vanterà anche quello dell’affitto più caro del pianeta: si tratta della penthouse di One Hyde Park in affitto alla “modica” cifra di 200.000 sterline al mese (circa €240,000). Il prezzo è da capogiro, basti pensare che lo stipendio annuale medio di un lavoratore britannico si aggiri intorno alle 26.000 sterline, dunque calcoli alla mano un cittadino “normale” potrebbe forse aspirare di vivere nell’appartamento di lusso non più di tre giorni senza dover attingere ai suoi risparmi.

I quattro grattacieli a “picco” sul più famoso parco londinese sono dotati di tutti i confort possibili immaginabili e misure di sicurezza da fare invidia alla fortezza di Alcatraz, come ad esempio simulatore di campo da golf e scanner degli occhi per l’accesso. Tra i residenti spiccano i nomi di Sheikh Hamad bin Jassin, ex primo ministro del Qatar, e di svariati oligarchi russi come Vladimir Doronin, mentre tra le celebreties risalta quello di Kylie Minogue.

La differenza abissale tra i più ricchi e il ceto medio sembra dunque farsi ancora più profonda, specialmente se si osservano i dati dell’acquisto di case nel Regno Unito che ha raggiunto i livelli più bassi da oltre venticinque anni. A tal proposito, questa settimana il ministro delle finanze George Osborne ha annunciato l’estensione del programma Help to Buy fino al 2020, che prevede agevolazioni sui mutui per le famiglie e la costruzione di oltre 120.000 nuove case. La mossa del governo sembra quindi andare nella direzione di gettare acqua sul fuoco sulla possibilità di una nuova bolla immobiliare. In attesa di comprovare il risultato di quest’ultimo atto del governo però, secondo il Mirror, dal 2010 a oggi il portafoglio immobiliare dei membri del gabinetto di Cameron è cresciuto considerevolmente (aggirandosi a oggi intorno ai 5.5 milioni di sterline), con lo stesso PM che vivendo rent-free a Downing Street ha potuto affittare la sua casa di Notting Hill per 72.000 sterline l’anno.

La City continua dunque il suo mutamento verso un luogo esclusivo per la sola élite, costringendo molti lavoratori medi e non a spingersi oltre i confini del centro della città. Secondo Danny Dorling, professore dell’università di Oxford, è in atto una vera e propria polarizzazione geografica. Insomma, c’è proprio da credere al detto “There’s London and then there’s the rest of the country” (c’è Londra e poi viene il resto della nazione).

©Futuro Europa®

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