Elemental (Film, 2023)

Elemental a nostro parere segna il ritorno della Pixar-Disney ai livelli d’un tempo, con un’idea originale e innovativa basata su antichi (ed eterni) temi esistenziali rivisti in forma nuova, senza dimenticare una cura certosina, quasi maniacale, per le scenografie e le animazioni.

La Pixar sta vivendo un periodo travagliato fatto di licenziamenti (MacLane, Susman) e di perdita di pubblico, dovuta a prodotti sempre meno coinvolgenti (Lightyear di Angus MacLane su tutti). Pure questo Elemental non è partito bene negli States, contando solo 28 milioni di incasso nel primo fine settimana di uscita, anche se va considerata la stagione estiva, la meno felice per il cinema in sala. Elemental resta un buon film, non idoneo per un pubblico di bambini, più indicato per adolescenti e adulti, capaci di apprezzare in pieno i sottotesti che fanno parte della storia.

Il cartone animato è ambientato nel fantastico mondo di Elemental, dove convivono i vari elementi (fuoco, terra, aria, acqua), ognuno con le sue tradizioni e i quartieri di appartenenza. Protagonista del racconto è Ember, figlia di emigrati dalla Terra del Fuoco, che lavora nel negozio di famiglia ed è destinata a ereditarne la gestione. Ma non è il suo sogno, è solo quel che vorrebbe il padre; la ragazza non ha il carattere giusto per servire i clienti, spesso s’inalbera e non mantiene la calma. Ember si innamora di Wade, un acquatico che pare del tutto diverso da lei e la coppia sembra incompatibile, ma non è così perché gli opposti si attraggono e sono destinati a modificare le loro esistenze pur di vivere insieme.

Un film che è una gioia per gli occhi e che va visto al cinema per la resa visiva perfetta con un design legato ai personaggi che cambiano colore, mutano forma, piangono come fontane, prendono fuoco come improvvise vampate di calore. Tema di fondo l’accettazione del diverso, in una Element City che ricorda l’ambientazione dei vecchi lungometraggi Zootropolis e Inside Out per la convivenza tra loro di razze diverse. Interessante l’arrivo degli emigranti dalla Terra del Fuoco che ricordano gli asiatici (ma anche gli italiani d’un tempo!) costretti a cambiare nome perché portatori di appellativi troppo complessi da pronunciare.

Il film vive sul rapporto padri-figli, descrive la ribellione della ragazzina ma anche tutto il suo amore e il rispetto nei confronti del padre, così come narra la storia del babbo e dei suoi avi, di una terra abbandonata per seguire la propria strada. Il padre di Ember si dimostra più consapevole della situazione di quanto lo fu il suo genitore, finisce per accettare la scelta della figlia, perché il futuro della ragazza (non certo il negozio!) è il suo unico sogno per la vita.

Il regista Peter Sohn è figlio di immigrati corani che hanno vissuto una complessa storia di inserimento sociale e di sradicamento dalle tradizioni, ben presente in un cartone animato che racconta le usanze perdute e i sogni infranti. Emblematica la dedica finale del regista alla famiglia di origine con citazione degli avi e dei genitori scomparsi al termine dei titoli di coda.

La critica fumettistica parla di un flop annunciato per Elemental, un pericoloso fallimento per il futuro della Pixar dopo il non compreso Il viaggio di Arlo, sempre di Peter Sohn, e di altri prodotti che non hanno convinto fino in fondo come Onward e Red. Noi andiamo controcorrente perché siamo usciti dalla sala più che soddisfatti, convinti di aver visto una storia sceneggiata senza punti morti, ricca di soluzioni imprevedibili, narrata con un perfetto mix di cinema sentimentale e avventuroso, senza perdere di vista fantastico e commedia. Una storia ben scritta e raccontata con grande talento visivo. Doppiatori italiani molto bravi, soprattutto Stefano De Martino (il sentimentale Wade) e Valentina Romani (la focosa Ember). Le musiche italiane (buone) sono di Mr. Rain; se volete apprezzare quelle di Thomas Newman dovete vedere la versione originale per il mercato anglofono, oppure quella con sottotitoli.

La visione è consigliata per tutti, meglio se il gruppo familiare vede il film unito, di questi tempi può servire.

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Regia: Peter Sohn. Soggetto: Peter Sohn, John Hoberg, Kat Likkel, Brenda Hsueh. Sceneggiatura: John Hoberg, Kat Likkel, Brenda Hsueh. Fotografia: David Bianchi, Jean-Claude Kalache. Montaggio: Stephen Schaffer. Musiche: Thomas Newman. Musiche Italiane: Mister Rain. Produttore: Denise Ream.  Case di Produzione: Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures. Distribuzione (Italia): The Walt Disney Company Italia. Lingua Originale: Inglese. Paese di Produzione: USA, 2023. Genere: Animazione, Fantastico, Commedia, Sentimentale, Avventuroso.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog La Cineteca di Caino”]

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