Lucas è scomparso (Film, 2021)

Niente male per una programmazione estiva. Rai Movie fa sempre buone scelte, soprattutto quando pesca nel nuovo cinema francese che difficilmente delude. Lucas è scomparso approfondisce la conoscenza di una sindrome non ancora del tutto compresa come quella dell’autismo, ma lo fa con una pellicola godibile e spettacolare che alterna momenti romantici a uno schema ansiogeno da thriller a base di colpi di scena.

Il film è ambientato nella Francia contemporanea, Marion e Alexis sono due genitori separati (ancora innamorati) che uniscono le loro forze per ritrovare il figlio autistico Lucas, misteriosamente scomparso. La polizia indaga, i sospetti si fanno pesanti sul conto del padre e dello zio, ma non tutto è come sembra e ci sarà un finale inaspettato, in gran parte consolatorio e rassicurante. Titolo originale Pour te retrouver (Per ritrovarti), ispirato a molte storie vere di figli scomparsi e alla morte di Lucas Tronche, i cui resti furono rinvenuti dalla polizia dopo lunghe ricerche, anche se in questo caso il finale è diverso.

Lucas è scomparso ha il tono e la colonna sonora di una fiction televisiva, la sceneggiatura e il montaggio rimandano a una tecnica da television movie, pur se tutto ciò non va visto come difetto, anzi, si tratta di una fiction riuscita che fa trepidare lo spettatore usando bene gli strumenti del giallo. Il regista Bruno Garcia (Cassandre: Nevi eterne, Delitto sui Pirenei: La profezia) è al terzo film dietro la macchina da presa, di solito è un buon attore, ma è bravo ad alternare momenti in diretta con una serie di flashback del passato e a inserire sequenze familiari sentimentali per stemperare la tensione del racconto.

Tra gli interpreti una nota di merito per Laetitia Milot (la madre) e Assaad Bouab (il padre), ma è molto bravo anche il ragazzino che interpreta Lucas, un perfetto autistico in preda a sindromi convulsive e improvvisi cambi d’umore. Un buon film francese, sceneggiato a dovere dall’esperta autrice televisiva Isabel Sebastien, che dura novanta minuti (e non si sente la fatica) per imbastire una storia familiare di incomprensione e dolore, ma anche di amore e condivisione.

Se non l’avete visto in diretta su Rai Movie, lo potete recuperare su RaiPlay.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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