
Cronache dai Palazzi
Patria e identità nazionale: l’unità del Paese che deve essere un valore al di sopra delle specificità e delle differenze di vario genere. È questo il vero significato della Liberazione dalla guerra e dal nazifascismo, l’essenza del periodo storico della Resistenza, in seguito al quale è nata anche l’Europa unita.
“È sempre tempo di Resistenza”, dato che “sono sempre attuali i valori che l’hanno ispirata”, sottolinea il Presidente della Repubblica giunto a Genova per celebrare il 25 Aprile, 80 anni della Liberazione. Il presidente Mattarella ha inoltre ricordato “la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco. Nella sua Fratelli tutti”. ‘Ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte. […] Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti’”. In definitiva “la Resistenza si pose l’obiettivo di raggiungere la pace come condizione normale delle relazioni fra popoli”, ha rimarcato Mattarella.
Sono state “diverse Resistenze” dalle quali “nacque l’idea dell’Europa dei popoli, oggi incarnata dalla sovranità popolare espressa dal Parlamento di Strasburgo”. In sostanza “furono esponenti antifascisti coloro che elaborarono l’idea d’Europa unita, contro la tragedia dei nazionalismi che avevano scatenato le guerre civili europee”.
Ancora oggi “difendere la libertà dei popoli europei è compito condiviso. Ora, l’eguaglianza, l’affermazione dello Stato di diritto, la cooperazione, la stessa libertà e la stessa democrazia, sono divenuti beni comuni dei popoli europei da tutelare da parte di tutti i contraenti del patto dell’Unione Europea”. Nello specifico “la libertà delle diverse Patrie è divenuta la liberazione dell’Europa da chi pretendeva di sottometterla”. In passato “fu una lotta così vera da coinvolgere anche persone che i nazisti pretendevano opporre ai partigiani”.
Per quanto riguarda la prassi “la partecipazione politica è questione che contraddistingue la nostra democrazia. È l’esercizio democratico che sostanzia la nostra libertà”. Si tratta di “principi fondativi” dai quali emerge la consapevolezza che “non possiamo arrenderci all’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all’astensionismo degli elettori” e, ancor di più, non ci si può arrendere “a una democrazia a bassa intensità”, ha sottolineato il presidente Mattarella. L’astensionismo in fondo rappresenta una sconfitta per la liberaldemocrazia. Celebrare la Liberazione dal nazifascismo significa quindi “rispettare i sacrifici che il nostro popolo ha dovuto sopportare per tornare a essere cittadini, titolari di diritti di libertà”.
Il periodo della Resistenza ha infine aperto “la stagione dei diritti umani delle persone e dei popoli, per prevenire i conflitti, per affermare che la dignità delle persone non si esaurisce entro i confini dello Stato del quale sono cittadini”. Dato che “non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, agli altri”. La libertà è un valore universale e deve (o dovrebbe) essere per tutti.
Un 25 Aprile sobrio dove “sobrietà non significa non celebrare una data storica”, sottolinea il vicepremier Antonio Tajani presente al Mausoleo delle Fosse Ardeatine. Il 25 Aprile è una data storica “che ricorda la riconquista della libertà, che deve farci continuare a guardare in avanti”, afferma Tajani rimarcando: “Noi dobbiamo continuare a difendere la libertà. La libertà la si difende ogni giorno tutti quanti insieme”. In pratica il 25 Aprile “è la festa di tutti gli italiani. La Festa del Tricolore non è una festa di parte”. In definitiva “deve essere un monito anche per il futuro. Basta dittatura”, ha ammonito Tajani.
Nella giornata del 25 Aprile “la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana”, ha a sua volta affermato la premier Giorgia Meloni, sottolineando: “La democrazia trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico”. In questa prospettiva occorre impegnarsi affinché “questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica”.
Sono ottanta anni dalla liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. Va sottolineata la moralità e l’etica essenziale della Resistenza esemplificata dalla triade Patria, giustizia e libertà che rappresenta anche un esercizio di responsabilità a vari livelli, sia sul fronte delle istituzioni e da parte di tutti gli esponenti politici, sia da parte dei cittadini il cui esercizio di responsabilità e il contrario dell’astenersi dal partecipare all’adempimento della democrazia.
No “a una democrazia a bassa intensità”, per l’appunto. Occorre non arrendersi all’astensionismo e, in un clima globale oppresso da diverse tipologie di conflitti, la Liberazione assume un significato più ampio in funzione della pace e della libertà di tutti i popoli come auspicato dall’insegnamento di Papa Francesco ricordato anche dal Capo dello Stato: “Non può esserci pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, oppressioni agli altri”.
Come ha rimarcato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Pontefice argentino, il Papa degli Ultimi, “ci ha esortato a superare ‘conflitti anacronistici’ ricordandoci che ogni generazione deve fare proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte”. In questa prospettiva “è sempre tempo di Resistenza”, l’integrità e il coraggio delle persone che edificarono la Repubblica sono i valori essenziali ai quali riferirsi per preservare la libertà e la democrazia messe costantemente in pericolo, tutt’ora oggi, in diversi Paesi del mondo. La libertà è “una storia che si difende ogni giorno” e i protagonisti della Resistenza la libertà la pagarono a caro prezzo, mentre oggi sembra scontata per molti ma non per tutti.
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