Alza la testa (Film, 2009)

Il cinema italiano migliore è quello meno pubblicizzato e meno visto, purtroppo. Non che Alza la testa di Alessandro Angelini (recuperato sulla benemerita Rai 5) sia un capolavoro, tutt’altro, niente di epocale, solo un buon film, ben sceneggiato, girato con professionalità e recitato da un Sergio Castellitto in gran forma.

Alza la testa è melodramma, ai confini con il vecchio lacrima movie (ricordate quelle pellicole anni 70 dove morivano i bambini di malattie rare?), nella prima parte ricorda un po’ Il Campione di Zeffirelli, anche se qui è il padre (ex pugile dilettante) che cerca di far diventare un grande boxeur il figlio adolescente. Pellicola drammatica incentrata sul rapporto padre-figlio, che racconta un matrimonio finito e un amore viscerale, quasi ossessivo, nei confronti della sola persona rimasta al mondo per un padre disperato.

Il film è diviso in due parti: la prima è una narrazione sportiva, con il padre che allena il figlio in palestra, lo fa combattere, lo segue nei primi incontri; la seconda vede sbocciare un amore adolescenziale tra il ragazzo e una coetanea rumena, osteggiato dal padre che non vuole distrazioni per le sue ambizioni sportive. Il figlio muore in un banale incidente stradale, dopo una lite con il padre al termine di un incontro finito male, ma il suo cuore – che ancora batte – viene donato per salvare una persona che il padre decide di conoscere. La prima parte è cinematograficamente più riuscita, con una fotografia lucida e intensa, la macchina a mano nervosa che riprende i personaggi in soggettiva, un’atmosfera cupa che fa presagire il dramma. La seconda parte è troppo dilatata ed eccessiva nell’espressione dei sentimenti e della depressione paterna, ma Castellitto è davvero bravo a rendere credibile un personaggio complesso.

Angelini è un buon regista, molto ispirato, che dopo questo film si è dedicato quasi esclusivamente alla fiction televisiva, oltre a fare l’aiuto regista di Calopresti, Comencini e Rubini. Autore in senso pieno, soggetto e sceneggiatura provengono da una sua idea originale, candidata persino a un Nastro d’Argento. Tra gli sceneggiatori ricordiamo Francesca Marciano, attrice protagonista de La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati. Un film che vale la pena cercare.

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Regia e Soggetto: Alessandro Angelini. Sceneggiatura: Alessandro Angelini, Angelo Carbone, Francesca Marciano. Fotografia. Arnaldo Catinari. Montaggio: Massimo Fiocchi. Musiche: Luca Tozzi. Costumi: Daniela Ciancio. Case di Produzione: Bianca Film, Rai Cinema. Paese di Produzione: Italia, 2009. Distribuzione (Italia): 01 Distribution. Durata: 86’. Genere: Drammatico. Interpreti: Sergio Castellitto (Antonio Mero), Giorgio Colangeli (Malagodi), Anita Kravos (Sonia), Augusto Fornari (Brancifiore), Nello Mascia (Rinaldini), Pia Lanciotti (Denisa), Duccio Camerini (Abatino), Gabriele Campanelli (Lorenzo), Gabriel Spahiu (Radu).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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