Valencia, si sperimenta la settimana corta

Spagna – La Comunità Valenciana ha introdotto un esperimento basato sulla riduzione delle giornate lavorative; imitando così lo stile di vita lavorativo implementato da numerose aziende di vari Stati, come la Nuova Zelanda, Regno Unito o il Canada, ossia quello di ridurre la settimana lavorativa a 32 ore e quindi a quattro giorni lavorativi anziché cinque.

Non a caso la prova è svolta tra il 10 aprile ed il 7 maggio, cogliendo l’occasione data da un periodo favorevole per l’esperimento: la Comunità Valenciana godrà di ben quattro lunedì festivi consecutivi, ufficialmente riconosciuti dal calendario dei giorni festivi della Comunità. I quattro lunedì festivi hanno portato dunque la città di Valencia a sperimentare la settimana lavorativa ridotta dal martedì al venerdì, che prevede – inoltre e soprattutto – il mantenimento dello stesso salario.

Le aziende che parteciperanno alla sperimentazione avranno anche aiuti in termini economici per le spese relative alla riorganizzazione aziendale. L’importo massimo per ogni azienda che vi aderirà sarà di 200.000 euro. É già aperta da giorni la convocazione alla quale potranno partecipare le aziende aderenti al progetto per poter richiedere il sussidio.

Le conclusioni di questo progetto sperimentale daranno delle risposte concrete riguardo l’idoneità di questa formula di lavoro. Lo studio che verrà svolto comprenderà tre ambiti fondamentali: la salute, il benessere sociale e l’emergenza climatica ed economica, dando maggiore attenzione al benessere, quindi al riposo dei lavoratori. I risultati dell’esperimento dovrebbero essere resi disponibili nel mese di luglio.

La proposta iniziale dell’esperimento è stata fatta grazie ad una procedura di dialogo avvenuta tra Sindacati, aziende, associazioni cittadine ed altri enti sociali. Il precursore del progetto è stato il sindaco di Valencia, Joan Ribó (del partito Politico Compromís pel país Valencia, appartenente alla coalizione di sinistra), il quale ha descritto l’esperimento come “un tentativo di innovazione con un focus specifico sulle persone”, considerando i lavoratori non solo come soggetti che lavorano, ma come “esseri umani”.

Ribó da tempo aveva considerato l’implementazione del progetto e già ne aveva ampiamente parlato alla “Cumbre Internacional de la Semana de 4 Días” (“Conferenza internazionale della settimana dei quattro giorni”), un evento tenutosi nel maggio 2022 ed al quale hanno partecipato altri leader politici spagnoli ed internazionali, come Yolanda Díaz (appartenente al partito di sinistra Sumar, attuale seconda Vicepresidente del governo di Spagna, Ministra del Lavoro e nonché prossima candidata alle elezioni generali iberiche che si terranno a novembre 2023) ed altri personaggi internazionali come John McDonnell, sindacalista e politico britannico appartenente al Partito Laburista.

Il sindaco di Valencia si mostra entusiasta e difende l’esperimento come un modello di lavoro innovativo ed è convinto che ne raccoglieranno benefici tutti i componenti della società di Valencia, poiché in questo modo verranno riorganizzati meccanismi sociali e lavorativi con benefici in ambito sociale. Ribó ribadisce: “Vogliamo una città accogliente e sana che si prenda cura delle persone. Vogliamo che la gente lavori per vivere e non che viva per lavorare”. Vengono quindi messe in secondo piano le necessità finanziarie e, per la prima volta, non sono i fini aziendali e finanziari ad essere la ragione della riorganizzazione di un nuovo modello di lavoro; fulcro principale, invece, dell’impostazione data in altri Paesi.

In conclusione, il grande aspetto innovativo è dato dalla presenza della componente umana, poiché l’iniziativa sperimentale converte Valencia nella prima città al mondo a realizzare un progetto di riduzione della settimana lavorativa con un approccio verso il cittadino (e quindi basato sul benessere di quest’ultimo), rendendolo così il principale protagonista.

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