UE, un Piano per i semiconduttori

La pandemia da COVID-19 ha provocato l’interruzione delle catene di approvvigionamento globale di moltissimi prodotti, tra questi i microchip che sono costruiti, in massima parte, in Estremo Oriente. La carenza dei semi-conduttori ha mandato in crisi tutto il settore industriale e manifatturiero europeo, l’attesa per le consegne delle automobili è diventata biblica. Inoltre, nel febbraio 2023, gli eurodeputati hanno adottato impresa comune Chips: uno strumento di investimento il cui obiettivo è sostenere la crescita del settore e promuovere la leadership dell’UE a medio e lungo termine in questo campo.

Alla luce dell’attuale crisi globale dei semiconduttori, è nata la proposta di regolamento che mira a garantire l’approvvigionamento dell’UE aumentando la produzione interna al fine di aiutare il settore in difficoltà a riprendersi dallo shock causato dalla pandemia. L’European Chips Act (o Legge europea sui semiconduttori) punta all’aumento della produzione di semiconduttori in Europa. Il Parlamento europeo ha già confermato la propria posizione sulla proposta ed è pronto ad avviare i negoziati con i governi dell’UE.

I “microchip” elettronici, noti anche come circuiti integrati, sono elementi costitutivi essenziali per i prodotti digitali. Sono utilizzati nelle attività quotidiane come il lavoro, l’istruzione e l’intrattenimento, per applicazioni critiche in automobili, treni, aerei, assistenza sanitaria e automazione, nonché in energia, dati e comunicazioni. Per fare un esempio, un telefono cellulare contiene circa 160 circuiti diversi, mentre le auto elettriche ibride possono contenere fino a 3.500 circuiti. I microchip sono fondamentali anche per le tecnologie che guidano la trasformazione digitale, come l’intelligenza artificiale (IA), i circuiti a basso consumo, le comunicazioni 5G/6G, nonché l’Internet of Things (IoT) e le piattaforme edge, cloud e high-performance computing.

La produzione di circuiti integrati dipende da una filiera estremamente complessa e interdipendente a cui partecipano paesi di tutto il mondo, basti pensare che una grande azienda di semiconduttori può contare fino a 16.000 fornitori altamente specializzati situati in diversi paesi. E’ vero che la situazione in questo 2023 è andata normalizzandosi, ma eventi di instabilità geopolitica come  la guerra in Ucraina, hanno innescato ulteriori preoccupazioni per il settore dei chip, un conflitto in un’area produttrice dei microchips sarebbe gravissima per l’industria europea. Ad aggravare la situazione sono stati inoltre eventi quali incendi e siccità che hanno colpito grandi stabilimenti produttivi e aggravato la crisi legata alla carenza di semiconduttori. In media, quasi l’80% dei fornitori delle aziende europee che operano nel settore dei semiconduttori ha sede al di fuori dell’UE. Adottando il regolamento sui circuiti integrati, l’UE mira a rafforzare le proprie capacità di produzione di semiconduttori per garantire la competitività futura e mantenere la leadership tecnologica e la sicurezza dell’approvvigionamento. Attualmente, la capacità produttiva dell’UE su scala mondiale è inferiore al 10%. La normativa proposta punta ad aumentare questa quota al 20%. Le azioni previste dal Chips Act verranno attuate principalmente attraverso l’impresa comune “Chip”, un partenariato pubblico-privato dell’UE nell’ambito del programma Orizzonte Europa. L’UE desidera mettere in comune circa 11 miliardi di euro provenienti da finanziamenti dell’UE, degli Stati membri, dei paesi partner e del settore privato per rafforzare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione esistenti.

Il Parlamento ha definito la sua posizione negoziale su due progetti di legge: uno sul “Chips Act”, che mira a rafforzare la capacità tecnologica e l’innovazione nel settore dei semiconduttori, e un secondo sull’impresa comune “Chip” per aumentare gli investimenti e rafforzare l’ecosistema industriale europeo dei semiconduttori. Per quanto riguarda il Chips Act, i deputati hanno approvato il testo adottato dalla commissione industria, che propone misure per sostenere la produzione ii semiconduttori di nuova generazione e dei microchip quantistici, e la creazione di una rete di centri per affrontare la carenza di competenze e attrarre nuovi talenti in materia di ricerca, progettazione e produzione. Si vogliono inoltre sostenere i progetti che mirano ad aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento dell’UE, attirando investimenti e sviluppando la capacità produttiva. Il mandato negoziale del Chips Act è stato approvato senza voto, a norma dell’articolo 71.2 del Regolamento.

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