The Wife (Film, 2017)

The Wife è un film classico, girato con montaggio consequenziale, appena spezzato da brevi flashback narrativi che ricordano il passato dei due protagonisti. Alla base della storia c’è un romanzo di Meg Wolitzer, sceneggiato con cura da Jane Anderson per raccontare gli ultimi giorni di vita del grande scrittore Joe Castleman (Pryce) e di sua moglie Joan (Close), invitati a Stoccolma per ritirare il Premio Nobel per la Letteratura.

Il viaggio in Svezia è per Joan l’occasione di ripensare a tutta la sua vita accanto a Joe, si rivede studentessa di belle speranze innamorata del suo professore, quindi moglie di un uomo che riteneva un grande scrittore, dopo che lui si era separato dalla prima consorte. In realtà Joe è soltanto un egocentrico e un grande seduttore di donne, non ha un buon rapporto con il figlio, che vorrebbe fare lo scrittore, ma lui riesce solo a criticare quel che scrive e non lo incoraggia. Alla fine, si scopre che tutta la vita di Joe è basata sulla menzogna, non è lui a scrivere i romanzi, di cui non ricorda neppure i personaggi, ma la moglie, il vero talento di famiglia, che da sempre opera come ghost writer. In un convulso finale Joe muore d’infarto, la moglie non rivela al giornalista che sta scrivendo la biografia del marito la triste verità, ma decide di confidare il segreto almeno ai suoi figli.

Un film che si basa tutto sulla grande interpretazione di Glen Close, fatta di silenzi e di sguardi che simboleggiano rimpianti e delusioni, errori che segnano una vita fatta di occasioni perdute e di gloria riflessa. Bravo anche Jonathan Price nei panni dello scrittore fanfarone e seduttore che definisce la moglie musa ispiratrice, fingendo un amore eccessivo, stucchevole, contraddetto da una vita fatta di infedeltà e di citazioni inutili.

Fotografia luminosa e intensa di Stoccolma curata da Brantas, panorami suggestivi svedesi ripresi dall’alto, montaggio rapido, sceneggiatura lineare e scorrevole di Anderson, che accompagna lo spettatore in una storia non del tutto prevedibile. Presentato al Toronto Film Festival nel 2017, distribuito nelle sale italiane nel 2018, ha incassato circa venti milioni di dollari in tutto il mondo. Un buon film, più svedese e inglese che nordamericano, come stile di scrittura, puro cinema d’autore che si gusta come un buon vino d’annata.

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Titolo Originale: The Wife. Paesi di Origine: USA, Regno Unito, Svezia. Anno: 2017. Durata: 100’. Genere: Drammatico. Regia: Bjӧrn Runge. Soggetto: Meg Wolitzer (romanzo omonimo). Sceneggiatura: Jane Anderson. Fotografia: Ulf Brantas. Montaggio: Lena Runge. Musiche: Jocelyn Pook. Scenografia: Mark Leese. Costumi: Trisha Biggar. Produttori: Claudia Bluemhuber, Piodor Gustaffsson, Rosalie Swedlin, Meta Louise Foldager Sorensen, Piers Tempest. Case di Produzione: Tempo Productions Limited, Anonymus Content, Meta Film, Silver Reel, Spark Film & TV. Distribuzione (Italia): Videa. Interpreti: Glenn Close (Joan Castleman), Jonathan Pryce (Joe Castleman), Christian Slater (Nathaniel Bone), Max Irons (David Castleman), Elizabeth McGovern (Elaine Mozell), Alix Wilton Regan (Susannah Castleman), Annie Starke (Joan Castleman giovane), Arry Lloyd (Joe Castleman giovane).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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