Discriminazioni

Che cosa vuol dire discriminare? La discriminazione è il trattamento ingiusto o pregiudizievole di diverse categorie di persone. Sono tanti i tipi di discriminazione: c’è quella in base all’età, la discriminazione della disabilità, dell’orientamento sessuale o dello stato di genitore. Poi c’è la discriminazione religiosa e quella in base alla nazione di appartenenza e poi purtroppo ci sono le molestie sessuali, una grave discriminazione di genere.

Come possiamo fermare la discriminazione di genere? In molti modi; intanto sarebbe fondamentale garantire parità di accesso all’istruzione, emancipare le donne sul posto di lavoro e proteggere i loro diritti riproduttivi. Sarebbe necessario rafforzare le tutele legali per le donne che non possono permettersi di pagare un avvocato in una situazione di svantaggio immediato. E’ sicuramente molto importante fornire una migliore assistenza medica. Nei piani futuri per il superamento di ogni tipo di discriminazione c’è anche quella di ottenere una migliore rappresentanza politica.

Insomma, c’è molto da fare ma anche è vero che molto si sta facendo. Il W20 ha presentato molte richieste ai leader dei 20 paesi del G20; tra queste richieste c’è quella di sviluppare programmi e campagne di apprendimento permanente per affrontare gli stereotipi di genere introducendo programmi che mirino ad eliminare pregiudizi e stereotipi inconsci, in tutti i campi professionali, dall’istruzione prescolare all’istruzione terziaria; di sviluppare contenuti adeguati all’età con particolare attenzione ai diritti umani, all’uguaglianza, al rispetto, all’educazione finanziaria, alle capacità di cura e all’uso critico di Internet, dei social media e dell’intelligenza artificiale; di attuare l’aggiornamento e la revisione dei testi scolastici, compresa la storia delle donne che nei testi scolastici sono praticamente assenti.

Sviluppare politiche pubbliche integrate e coerenti per garantire il diritto di ogni donna e ragazza a vivere libere dalla violenza prevenendo, punendo e riparando tutti gli atti di violenza; e di stanziare fondi per la formazione dei professionisti coinvolti nella risposta multi-agenzia (nei settori delle forze dell’ordine, giudiziario, sociale e sanitario) con l’obiettivo di ridurre il rischio di vittimizzazione secondaria. Un percorso articolato di cambiamento, una visione moderna per le future generazioni.

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