Attualità della NATO

All’inizio degli anni Novanta, dopo la fine dell’URSS e del Patto di Varsavia, era diffusa l’opinione che la NATO fosse diventata inutile, una specie di ferrovecchio da consegnare tra i relitti della Storia. Ancora adesso c’è chi, ed è tra le più lucide intelligenze del nostro giornalismo politico, sostiene che l’Alleanza avrebbe dovuto sciogliersi (e gli americani ritirarsi quindi dall’Europa) e se ciò fosse avvenuto non ci sarebbe oggi la crisi dell’Ucraina.

In verità, anche negli anni Novanta, la NATO mostrò la sua vitalità portando la pace nella torturata ex-Jugoslavia e facendo terminare gli orrendi massacri, la “pulizia etnica” e il vero e proprio genocidio. Capisco che quello che si discute ora è se l’Alleanza doveva o no aprirsi ai Paesi dell’Est e persino a qualche ex-Repubblica sovietica. La cosa fu allora molto discussa, ma alla fine apparve difficile negare a Paesi usciti dall’oppressione comunista di cercare riparo sotto l’ombrello atlantico, che aveva protetto gli euro-occidentali per oltre 40 anni. Ricordo come se fosse oggi quello che disse Lech Walesa, allora Presidente della Polonia, nel 1996 in una riunione riservata degli Ambasciatori NATO: la Russia è come un orso ferito, che si è rifugiato nella sua tana; ma quando sarà guarito e di nuovo forte,  tornerà ad azzannarci.

Alla base, quei Paesi, dai baltici alla Polonia, Romania, Repubblica Ceca etc., esprimevano solo il proprio desiderio di vivere nella pace e nella sicurezza, al riparo dalla permanente minaccia del grande vicino.

Sono passati molti anni, ma la cinica, brutale aggressione all’Ucraina, avvenuta nel più puro stile hitleriano anche nell’immenso apparato di propaganda e di menzogne, ha purtroppo tragicamente confermato la previsione di Lech Walesa e i timori dei Paesi dell’Est.

Nel suo ultimo discorso, Biden ha tracciato una linea chiara: forze USA non combatteranno in Ucraina, ma gli Stati Uniti sono pronti a difendere i loro alleati NATO se attaccati, sulla base dell’art. 5 del Trattato di Washington. Io temo che l’Ucraina, malgrado ogni eroica resistenza, sia destinata a essere schiacciata dai russi e non saranno le sanzioni, per quanto serie e pesanti, a fermare Putin. Ma è necessario sapere che, se ad essere attaccata fosse la Polonia, la Romania, o altro Paese membro (e perché non domani la Germania o il Belgio?) la NATO, cioè gli Stati Uniti, interverrebbero a difesa. Se la NATO non esistesse, per i russi sarebbe una passeggiata minacciare e invadere altri Paesi.

Questa è la nuda realtà. Quelli che dicono che stiamo sbagliando, che non bisogna reagire alle provocazioni per timore di offendere e provocare l’aggressore fanno lo stesso beatifico errore di quanti negli anni Trenta pensavano che occorresse calmare Hitler, cedergli via via pezzi di terra, insomma gli eterni “appeaser” a cui la Storia non ha insegnato nulla.

E quelli che, come Donald Trump, dichiarano che Putin ha ragione, che è un saggio, tradiscono le ragioni stesse della nostra convivenza civile, fondata sul rispetto del diritto internazionale e della Carta dell’ONU. E sono anni luce distanti dai veri sentimenti popolari, che si esprimono nelle manifestazioni in tante parti del mondo (anche in Russia, ove però sono brutalmente represse).

Un certo irenismo ha sempre, inevitabilmente, portato alla guerra in condizioni cattive. Ma c’è chi continua, pervicacemente, a cascarci.

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