Ucraina!

Perché ancora oggi la guerra è la soluzione di alcuni problemi? Perché ancora oggi un uomo solo può avere tanto potere? Credo siano domande senza risposte. Provo a farne un’analisi qualunquista e nazional popolare. Un po’ Giuria di Sanremo, un po’ tribunale del popolo. Appena si è parlato di guerra mi è subito venuta in mente una pubblicità di alcuni anni fa in cui un astronauta russo che chissà da quanto tempo era in orbita, atterra vicino alla casa di una contadina. Esce festoso e annuncia “Russia, Russia!”. La contadina serafica lo guarda e lo corregge “No, Ucraina!”. Il povero aveva mancato l’indipendenza dell’Ucraina dalla Russia nel 1991 e veniva prontamente corretto dalla contadina. Ora la storia si capovolge.

Si legge molto sulle ragioni di questo attacco; ho capito che il Cremlino cioè Putin è mosso da ragioni storiche, geopolitiche e strategiche. Mosca considera strategicamente Kiev il suo “giardinetto”. Per dirla con Putin, quelli russo e ucraino “sono due popoli che condividono un unico spazio storico e spirituale”. Mosca è convinta che l’espansione della Nato avvenuta negli anni ’90 nei Paesi ex patto di Varsavia abbia messo a rischio la propria sicurezza. Vuoi vedere che alla fine la colpa è degli americani? Può essere.

Di certo ci sono solo un paio di cose, Putin è un dittatore e fa quello che vuole, l’America è guidata da un vecchio cowboy che non fila più nessuno e l’Europa…l’Europa…boh. Tra tante teorie e considerazioni più o meno credibili ne ho trovata una sorprendente, l’analisi fatta da Catlin Talmadge professoressa alla Georgetown University. Brillante e concisa sostiene che Putin con queste azioni ha lanciato un messaggio alla Nato ma che il risultato ottenuto è che la Nato si è ricompattata e tutte le forze europee hanno condannato senza se e senza ma e quindi si domanda il perché di questa guerra e sostiene che in effetti Putin si sia suicidato per paura di morire. Un po’ come se, volendo a tutti i costi convincere di avere ragione, compie il gesto estremo cioè la guerra che è la carta finale da giocare. Ma credo anche che forse stavolta l’umanità tutta si renderà conto che deve terminare l’epoca delle guerre e delle guerre fatte da uomini. La gestione androcentrica del potere ha prodotto pessimi risultati.

È ora del cambio di passo, di lasciare a donne capaci e preparate la gestione del mondo. Uomini, avete fallito, fatevi da parte.

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