Sena Santini: da avvocato ad autrice Tv

Nasce nel 1993 ad Ancona dove si diploma al liceo classico e dove scopre la sua passione per la scrittura cimentandosi nella stesura di articoli, racconti e poesie. Nel 2017 si laurea in giurisprudenza all’Università di Pavia e nel 2020 consegue l’abilitazione da avvocato presso la Corte di Appello di Bologna. Dal 2018 scrive per il programma di Canale 5 “Avanti un altro!” e compare anche in video fra i giudici della trasmissione. Molto attiva sui social, è appassionata di musica fin dall’infanzia suona il pianoforte, canta e scrive canzoni. Stiamo parlando di Sena Santini che abbiamo avuto occasione di intervistare.

Buongiorno dott.ssa Santini, il grande pubblico la conosce come “notaio” della trasmissione televisiva “Avanti un altro” su Canale 5, produzione Endemol Shine. Così la presentano, ma in realtà lei è giudice e autrice, è corretto?

Esatto, tanto è vero che recito spesso la battuta “Ho fatto giurisprudenza per fare l’avvocato, e poi sono finita a fare il giudice”. In realtà quello che faccio adesso non ha nessuna attinenza con il mio corso di studi. Nella trasmissione non è presente un vero e proprio notaio, come capita in altri quiz; il mio compito è di scrivere il copione prima della registrazione, assieme ai colleghi della redazione, mentre durante la trasmissione devo controllare che tutto si svolga come previsto e in ottemperanza al regolamento. Oltre a questo, provvedo a una forma di coordinamento tra l’autore in regia che sceglie le domande da mandare, e noi che siamo in studio. Così come quando dobbiamo fare la pausa pubblicitaria, e io informo Stefano Jurgens e Christian Monaco che sono accanto a me.

Spesso tutto sembra facile quando si vedono le cose fatte, ma in realtà dietro c’è sempre tanto lavoro. Un percorso di studi come il suo immagino abbia aiutato comunque nella stesura.

Certamente, poi ho colleghi che sono esperti di comunicazione, con dei master, laureati in letteratura. Aggiungerei che arrivare a fare questo lavoro è abbastanza casuale, io sono sempre stata appassionata di scrittura, fin dal liceo scrivevo per delle piccole riviste, testi e racconti. Poi è capitato che con due miei amici di facoltà nel collegio universitario, una sera ci siamo messi a guardare il programma su Rai1, “Reazione a catena”. L’abbiamo trovato divertente e visto che facevano casting ci abbiamo provato, senza molta convinzione. Invece ci hanno chiamato a Napoli per fare il provino, e lì c’era proprio Christian Monaco. Un giorno mi ha proposto di sostituire un’autrice che si assentava per maternità, e da lì è iniziato il tutto.

Sicuramente le prime scritture sono state una forma di apprendistato, stesura, impaginazione, tutto questo si deve assimilare. Preparare tutte le domande, sempre diverse, per tante puntate come fate voi, non deve essere per nulla facile.

Per quanto riguarda le domande ci sono dei filoni che scegliamo prima dell’inizio della serie, poi è necessario avere la dimestichezza necessaria a diventare avvincenti per il pubblico. E’ un lavoro creativo in cui si deve sempre studiare e imparare, sondare siti e social per trovare spunti e idee. Nel periodo di fermo estivo ci prepariamo per la stagione successiva.

Endemol Shine è una realtà di livello mondiale, lei partecipa solo al format di “Avanti un altro”?

Una trasmissione come questa ti occupa tutto l’anno per almeno nove mesi, quindi non resta spazio per altro. Il consiglio è sempre, comunque, di non rimanere ingabbiati per sempre nella stessa trasmissione, ma di sperimentare strade e programmi diversi nel tempo. Al momento ho in corso piccole cose mie personali, sia come scrittura di testi che in ambito musicale.

Un’accusa che viene portata sempre più spesso ai media tradizioni è l’immobilità e la ripetitività. Trasmissioni come la vostra, ma è così in tutte le reti televisive, replicano format di successo all’infinito. Poca voglia di rischiare o scarsa creatività?

È un problema assolutamente presente, già la mia generazione non ha più la televisione classica come punto di riferimento; per i miei coetanei è molto più importante seguire le piattaforme web. Poi ci sono eccezioni come Sanremo ovviamente. Per questi motivi si tende a rimanere ancorati ai programmi che hanno successo, non volendo rischiare dei flop, è difficile ingaggiare il pubblico con dei nuovi esperimenti, la tv ha certamente perso appeal e non la vedo come media del futuro.

Questo diventa però qualcosa come il gatto che si morde la coda, manca l’appeal perché non si mettono in cantiere cose nuove, ma questo non avviene per lo stesso motivo, diventa un circolo vizioso senza uscita.

Qualcosa dovrà sicuramente cambiare, non so in che termini sinceramente.

In questi ultimi anni si è parlato tanto di Me Too, lei che è una così bella donna, le è mai capitato di trovarsi in situazioni scomode? Nel caso avrebbe dei consiglia da dare su come comportarsi?

No, per fortuna mai nulla. È successo che venissi guardata “in tralice”, additata come se fossi arrivata in quella data posizione per il mio aspetto fisico, questo sì. Prima scrivevo solo dietro le quinte, quando sono andata in trasmissione qualche voce invidiosa si è alzata, e allora devi darti da fare ancora di più per dimostrare che ci sei arrivata per le tue capacità e il tuo impegno.

Bisogna sempre sfatare il luogo comune per cui la bellezza non si accoppia con l’intelligenza. Ma rispetto i suoi progetti futuri? Ha iniziato con Amadeus, magari una presenza a Sanremo?

Magari Sanremo! [risate] Certamente mi piacerebbe fare qualche cosa in ambito musicale.

Per chiudere ha un aneddoto particolare da raccontare?

Paolo Bonolis e Luca Laurenti sono due persone eccellenti. Paolo è proprio come si vede in tv, ironico, educatissimo, con una cultura superiore alla media e una mente sempre acuta; ama molto scherzare. Luca pare quasi vivere in un altro mondo, ha un candore fanciullesco, viene spesso da noi a deliziarci con delle gag mentre lavoriamo. Una volta organizzammo uno scherzo a Paolo dietro le quinte, con una signora che gli cantava delle canzoni in romano.

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