Cronache dai Palazzi

Feste blindate. Il rapido aumento dei contagi (oltre 44 mila positivi) hanno portato Palazzo Chigi ha ridurre il raggio di azione degli italiani durante il periodo natalizio. “Il governo alza il livello di attenzione per il momento particolare in arrivo”, ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza, sottolineando: “Rivolgiamo a tutti la raccomandazione di tenere comportamenti adeguati a questa fase critica. E vaccinarsi”.

Il nuovo “decreto festività” vieta feste e veglioni, vietato anche festeggiare il Capodanno nelle piazze o in strada. Il provvedimento stabilisce inoltre che “saranno chiuse le sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove si svolgono eventi, concerti o feste comunque denominati, aperti al pubblico”. Vietato organizzare qualsiasi festa in locali al chiuso che siano anche compleanni o altre occasioni. Il governo non ha stilato alcuna raccomandazione per le abitazioni private ma il ministro della Salute Speranza ha raccomandato “massima prudenza, dell’utilizzo corretto delle mascherine, del distanziamento”.

Green pass rafforzato anche per un caffè al bar fino al 31 marzo 2022, che è il nuovo termine dello stato di emergenza. La stessa regola vale per accedere ai ristoranti ma non ci sono limitazioni per le persone sedute al tavolo. Obbligo di mascherina Ffp2, oltre che sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza (aerei, navi e treni) anche su autobus, tram e metropolitane, al cinema e nei teatri, negli stadi e impianti che ospitano eventi sportivi.

Il richiamo o booster si potrà fare appena quattro mesi dopo la seconda somministrazione mentre è previsto l’obbligo vaccinale per personale sanitario, personale scolastico e personale delle forze armate. Non si esclude l’eventuale obbligo vaccinale per altre categorie di lavoratori che sarà comunque preso in considerazione nelle prossime settimane sulla base dell’andamento della curva epidemiologica. Tra le categorie che potrebbero essere obbligate a vaccinarsi c’è il personale del front office nella Pubblica amministrazione. Il decreto prevede infine una vasta attività di screening all’interno degli edifici scolastici, “al fine di assicurare l’individuazione e il tracciamento dei casi positivi nelle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2021-2022”, per cui il ministero della Difesa assicura il proprio “supporto a regioni e province autonome nello svolgimento delle attività di somministrazione di test per la ricerca di Sars-CoV-2 e di quelle correlate di analisi e di refertazione attraverso i laboratori militari della rete di diagnostica molecolare dislocati sul territorio nazionale”. Per tale operazione è stata “autorizzata la spesa complessiva di euro 9.000.000”. Per la scuola si esclude, per il momento, il prolungamento delle vacanze natalizie che dovrà comunque essere rivalutato nei prossimi giorni sulla base di un’ulteriore risalita della curva epidemiologica. Oltre alle norme già in vigore, si prevedono screening (test antigenici o molecolari) a tappeto anche per i viaggiatori che rientrano dall’estero.

“L’Rt si mantiene sopra la soglia di 1. Omicron ha una crescita molto rapida – ha puntualizzato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità –. Ora è in co-circolazione con Delta, ma in poche settimane diventerà dominante. La pressione sugli ospedali è in crescita lenta ma continua. I vaccini ci proteggono. Essere prudenti è fondamentale”, ha ribadito Brusaferro. Nelle ultime settimane risultano colpiti in maniera considerevole i più piccoli non coperti dal vaccino. “La dose booster incrementa l’efficacia vaccinale al 93% rispetto al rischio di contrarre la malattia grave e al 75% rispetto a quello di contagiarsi”, ha aggiunto il coordinatore del Cts Franco Locatelli. La variante sudafricana sarebbe molto pervasiva ma meno aggressiva: uno studio dell’Imperial college, ha registrato che i positivi ad Omicron avrebbero il 50-70% di probabilità in meno di finire ricoverati dei contagiati da Delta. Per comprendere le conseguenze di una situazione in continuo divenire “è in atto uno sforzo globale. Ma la terza dose ci protegge dalla variante”, ha sottolineato il presidente dell’Istituto superiore di sanità.

Il premier Draghi rivendica i cinquantuno obiettivi raggiunti ma invita tutti, maggioranza e partiti, a “non adagiarsi”. Fotografando una situazione in miglioramento sul fronte economico ma ancora in bilico, Mario Draghi puntualizza che sono state gettate le basi per realizzare il Pnrr a prescindere da chi occupi la prima poltrona di Palazzo Chigi. Il Piano di ripresa e resilienza è un progetto che richiede impegno per essere concretizzato, è “l’inizio di un lungo percorso da qui al 2026” che quindi si proietta oltre l’attuale legislatura.

A prescindere dalla permanenza del professor Draghi a Palazzo Chigi, la squadra di governo dovrà necessariamente cambiare prima della fine del Piano. Fondamentale comunque il ruolo dell’esecutivo in questa fase – in questi ultimi giorni di dicembre verrà anche approvata la manovra, come tutti gli anni – e allo stesso modo sarà importante l’indirizzo del Quirinale negli anni che verranno sia sul fronte nazionale sia sul piano internazionale. Un capo dello Stato forte e con una marcata credibilità dentro e fuori i confini della Nazione è ciò di cui ha bisogno l’Italia. Se le cose cambieranno a Palazzo Chigi occorrerà comunque traghettare il Paese verso le urne del 2023 istituendo un governo, molto probabilmente tecnico, che sia in grado di continuare sulla strada intrapresa da Draghi, per non vanificare la progettazione del Pnrr messa nero su bianco e con in testa la volontà di portare a casa dei risultati concreti, nel breve e nel lungo periodo. La partita del Quirinale di certo è ancora aperta e tutta da definire ma, dopo le ultime parole di Mario Draghi, il cambio di Palazzo non sembra poi così improbabile. Sarà ovviamente il Parlamento che dovrà fornire all’ex capo della Bce voti e garanzie per approdare al Colle. È una partita che inizierà il 4 gennaio e che si preannuncia entusiasmante. Ovviamente ci si auspica un finale e un risultato che renda onore all’Italia.

Il voto finale sulla legge di Bilancio è previsto tra il 28 e il 30 dicembre sul filo dell’esercizio provvisorio. La Camera dovrà affrontare sia la seconda lettura della manovra, che risulta ormai blindata e non più modificabile per assenza di tempo a disposizione, sia provvedere alle votazioni finali. Dopo innumerevoli negoziati tra governo e partiti e una maratona notturna per l’approvazione, si è giunti al provvedimento definitivo che è il risultato delle molteplici discussioni sugli emendamenti affrontate in commissione Bilancio e della votazione conclusiva in Aula.

Sul maxiemendamento presentato dal governo è stata chiesta la fiducia. Un calderone di circa 180 norme, 358 pagine di testo e 1015 commi. Una valanga di contenuti che hanno di certo rallentato il lavoro di analisi e di riformulazione della Ragioneria generale dello Stato. Il testo che arriverà a Montecitorio è comunque definitivo e prevede delle misure per un valore complessivo di 32 miliardi.

Gli interventi principali della legge di Bilancio, finanziata in deficit come anche la manovra del 2020, sono il taglio delle tasse di 8 miliardi, 7 miliardi per la riduzione dell’Irpef e 1 miliardo per l’Irap, in particolare si prevede l’abolizione dell’Irap per i lavoratori autonomi esercenti attività come persone fisiche (ditte individuali, liberi professionisti), si tratta di circa 835 mila contribuenti che in media risparmieranno circa 1.200 euro su base annua. Previste norme più severe per il reddito di cittadinanza, rifinanziato anche nel 2022 con un miliardo in più portando quindi lo stanziamento a disposizione della misura per chi è senza reddito, ma alla ricerca di un lavoro, a 9 miliardi. Nello specifico si prevedono controlli più stringenti prima della concessione del sostegno che dopo il secondo rifiuto di un’offerta di lavoro verrà revocato. Mentre dopo il primo rifiuto verrà ridotto. Di norma i beneficiari dovranno recarsi nei centri per l’Impiego almeno una volta al mese. Prorogato inoltre fino al 30 aprile 2022 il contratto dei circa 2.400 “navigator”.

Il fondo per calmierare le bollette risulta essere di circa 3,8 miliardi, contro i 2 miliardi previsti inizialmente. L’incremento del fondo previsto da un emendamento del governo – circa 1,8 miliardi di euro – sarà destinato all’azzeramento degli oneri per le utenze elettriche domestiche con potenza fino a 16,5 Kw per il prossimo trimestre. Ne beneficeranno circa 29 milioni di utenti domestici e 6 milioni di imprese. Le famiglie economicamente più deboli potranno rateizzare il pagamento delle bollette al massimo in dieci mesi. Via libera definitiva da parte del Consiglio dei ministri anche per l’assegno unico. Dal primo gennaio 2022 si potrà fare richiesta sul portale Inps; la misura di sostegno è rivolta a tutti i nuclei familiari con figli dal settimo mese di gravidanza a 21 anni e arriverà dal mese di marzo. L’assegno unico parte da un minimo mensile di 50 euro per figlio fino ad una cifra massima di 175 euro. Una cifra che aumenta con il terzo figlio mentre dal quarto figlio è prevista una maggiorazione di 100 euro.

Nuove risorse anche per sostenere i processi di internazionalizzazione delle imprese, 1,5 miliardi in più ogni anno dal 2022 al 2026 per il Fondo 394, per la concessione dei finanziamenti agevolati. Rifinanziata inoltre la nuova Sabatini con 900 milioni di euro fino al 2027. Sgravi fiscali per chi assume le neomamme e per l’assunzione degli under 36 al Sud; sgravi contributivi al 100% per le Piccole e medie imprese che stipulano contratti di apprendistato di primo livello ad under 25.

Norme più severe per le delocalizzazioni per evitare che altre imprese non in crisi, con oltre 250 dipendenti, trasferiscano la propria attività all’estero licenziando almeno 50 lavoratori. Sono previste inoltre sanzioni doppie sui contributi di licenziamento e vige l’obbligo di comunicazione 3 mesi prima a ministeri competenti, enti locali e parti sociali, pena l’annullamento dei licenziamenti. Un piano di 12 mesi dovrebbe inoltre evitare le ricadute. Previsti anche 5 miliardi di investimenti per gli ammortizzatori sociali, tra cui la cassa integrazione estesa a tutte le aziende con oltre 15 dipendenti. Rafforzate le indennità di disoccupazione Naspi (decurtazione dal sesto mese) e DisColl. Potranno beneficiare dei sostegni anche i lavoratori autonomi e le imprese che hanno meno di 5 dipendenti.

Stanziati circa 70 miliardi per gli investimenti delle amministrazioni centrali e locali nel periodo 2022-2036, per quanto riguarda il completamento di infrastrutture ferroviarie, metropolitane nelle aree urbane, infrastrutture autostradali, la tutela del patrimonio culturale e l’edilizia scolastica. Per il Giubileo 2025 la manovra prevede infine l’istituzione di un commissario straordinario, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2026, per cui è prevista l’autorizzazione di una spesa di 2,5 milioni per la gestione commissariale; altri 110 milioni per il coordinamento operativo. Un ulteriore fondo di 1,33 miliardi di euro sarà destinato alla realizzazione di opere e interventi funzionali all’evento, per il periodo 2022-2026.

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