Room in Rome (Film, 2010)

Julio Medem – raffinato regista e sceneggiatore basco – lo conoscevo come autore di Lucía y el sexo (2001) e di un breve segmento del film collettivo 7 días en La Habana (La tentación de Cecilia) (2002). Mi ero perso Habitación en Roma (il titolo internazionale Room in Rome è più evocativo), un intenso film erotico basato su una storia esile, così ben sceneggiato e girato con gusto – tra primi piani, carrelli e piani sequenza – da riuscire a intrigare lo spettatore, nonostante un’ambientazione teatrale all’interno di una camera d’albergo.

Basato sul film cileno En la cama (2005), di cui sarebbe un remake modernizzato e ambientato a Roma. Alba (Anaya) e Nataša (Jarovenko), due ragazze – una spagnola e l’altra russa – s’incontrano per caso in un locale di Roma, dopo aver bevuto molto, quindi trascorrono una notte di passione in una camera d’albergo. Le due ragazze si raccontano la loro vita; Alba è omosessuale e ha una compagna con due bambini (uno è morto da poco); Nataša è eterosessuale, ha una sorella con la quale ha litigato, studia storia dell’arte a Roma, sta organizzando il matrimonio con il relatore della tesi. Tra molte bugie, un pizzico di verità e tanta passione scorre una pellicola che ricorda Ultimo tango a Parigi, sia per il modo in cui è girata che per il tono di fondo. Colonna sonora straordinaria, citazioni colte basate sulle riproduzioni di quadri affisse ai muri della camera da letto, scene erotiche davvero ben realizzate.

Il film si apre e si chiude con due lunghissimi quanto straordinari piani sequenza, rappresenta un andamento circolare, proustiano, di una vicenda che comincia e termina nello spazio di una notte. Julio Medem è autore in senso pieno, perché scrive, sceneggia, monta (in parte produce), infine gira un dramma erotico teatrale, dirigendo benissimo un’ottima attrice (Anaya), una statuaria modella ucraina (Jarovenko) – per niente imbarazzate nelle numerose scene di sesso – e un interprete italiano (Lo Verso) piuttosto caricaturale nei panni di un cameriere (canta persino un brano d’opera e fa battute sui cetrioli). La fotografia di Alex Catalán è cupa e notturna, suggestiva nel riprendere lo spuntare dell’alba, crepuscolare negli interni e nei rari esterni. Le musiche di Jocelyn Poock sono adeguate al tono del film, a tratti intense, risultano in certe occasioni un poco ripetitive. Riprese tra Madrid e Roma, dal 26 gennaio al 27 febbraio 2009.

La versione originale è in lingua inglese, con alcuni dialoghi in spagnolo, italiano (canzoni), russo e basco. Pecca tutta italiana un doppiaggio non perfetto. Presentato al Festival del cinema di Malaga e distribuito nelle sale spagnole nel 2010.  Da vedere.

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Regia, Soggetto, Sceneggiatura, Montaggio: Julio Medem. Fotografia: Alex Catalán. Musiche: Jocelyn Poock. Produttore: Alvaro Longoria, Julio Medem. Scenografia: Montse Sanz. Costumi: Carlos Díez. Trucco: Susana Sánchez. Casa di Produzione: Morena Films, in associazione con Alicia Produce, Intervenciones Novo Film 2006, Wild Bunch, con la partecipazione di TVE e Canal +. Titolo originale: Habitación en Roma. Lingua: inglese, spagnolo, russo. Paese di Produzione: Spagna, 2010. Genere: Erotico, Drammatico. Durata: 109’. Interpreti: Elena Anaya (Alba), Nataša Jarovenko (Nataša), Enrico Lo Verso (Max), Najwa Nimri (Edurne).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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