Pensiamo al bello

Leggevo dei programmi di Barbara D’Urso che perdono colpi. Mi fa piacere pensare che forse la gente sta rinsavendo e ha bisogno di bello. Belle persone, bei pensieri, belle pratiche. Basta show su diversamente intelligenti, basta storie di corna e tradimenti, di sederi e tette. Pensiamo al bello; se declinato al femminile penso a lei, Marylin; lei era bella davvero. In un epoca dove non esistevano filtri né trucchi né photoshop, lei era bella e basta. Perfetta, un corpo morbido, uno sguardo sexy, un’andatura da pantera. Marilyn, il mito. Adesso che siamo pieni di mezze attrici rifatte, silicone dipendenti, adoratrici del dio botox, lei sembra ancora di più una dea.

Doveva avere le sue sembianze Venere quando appariva dalla spuma del mare; quella morbidezza di fianchi, quel seno a punta né troppo grande da maggiorata né troppo piccolo. L’oggetto del desiderio di tutti. Ne fu stregato Yves Montand e non si riprese più; la sedusse con i suoi pensieri  Arthur Miller, autore di drammi che ancora camminano sui palcoscenici; che c’entravano l’uno con l’altra quei due chi lo sa. Lei era l’amore fatta donna, la sensualità in tutta la sua magnificenza; lui raccontava drammi della gente comune, tragedie dei focolai americani pieni di sogni e delusioni.  Eppure un po’ si amarono. Come Joe Di Maggio, l’idolo del Baseball; allora  come ora,  gente di cinema si sposa con calciatori oppure veline con attori: a quel livello si frequenta quello che offre il Convento.

Ma il Convento di quel periodo offriva ben altro. C’era John da quelle parti, il più giovane Presidente della storia. Bello, capace, uno che amava le donne. E lei ne fu travolta. Come non esserlo, come resistere a quel fascino straripante. Mi viene da pensare a Jackie. Che infelice donna; cosa avrà provato quando Marilyn fasciata in un abito di lustrini, sotto un riflettore accecante cantò la famosa Happy Birthday, Mister president? Come le si sarà ridotto lo stomaco ascoltando quella voce che evocava lenzuola stropicciate, corpi caldi e sesso, sesso, sesso? Povera Jackie, povera donna infelice.

Erano in due a esserlo, lo sapevano bene. Marilyn Monroe fu trovata morta, il 5 agosto 1962. Aveva 36 anni. Moriva la donna, nasceva il mito. Penso a lei, poi guardo la foto di queste tipe che impazzano ora e mi viene da piangere. Cerco di rallegrare la mia giornata e sento che alla TV faranno Il cantante mascherato condotto da una signora ultrasessantenne.

Dov’è il bello adesso? Forse è nascosto in bei film o belle trasmissioni che  vanno in onda dopo mezzanotte? L’unica consolazione è rivedere vecchi film. E sospirare, sospirare molto.

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