Italia delle Regioni

“Una diversa economia per un paese più giusto”, è stato il filo conduttore dell’ultima giornata del 19 novembre dei lavori dell’Assemblea annuale di #Anci2020 svoltasi in modalità telematica, nel corso della quale i sindaci e consiglieri comunali si sono confrontati su risorse e investimenti necessari per innescare la ripartenza. Per l’uscita dalla crisi “bisogna puntare al rafforzamento degli investimenti in mano ai Comuni, non bastano solo interventi strategici nazionali, ma si faccia di tutto per far atterrare più risorse possibili sugli investimenti locali, come se si dovesse affrontare una situazione post bellica”. Questo l’appello lanciato da Alessandro Canelli, sindaco di Novara e delegato Anci alla Finanza locale.

“Ai Comuni servono risorse per far decollare subito investimenti sulle manutenzioni di strade, marciapiedi, parchi, edifici pubblici, scuole, ponti, cavalcavia, ovvero per limitare il gap manutentivo che si è accumulato per anni”, ha aggiunto. Secondo Canelli è proprio lì che “si può innestare un meccanismo virtuoso occupazionale per aziende che danno da lavorare a fasce di popolazione meno professionalizzate con ricadute positive anche sulla tenuta sociale”.

Ma le spese per investimento secondo il delegato Anci non sono sufficienti. Per raggiungere questo obiettivo “parallelamente serve un sostegno alla spesa corrente per dotare i Comuni – rileva il sindaco di Novara – di nuovo personale specializzato tecnico e amministrativo dopo anni di riduzione degli organici accompagnando velocemente questa dinamica”.

“Il ruolo delle province e delle città è fondamentale per un grande progetto paese che sia in grado di puntare su investimenti infrastrutturali, come le scuole”. Ne è convinto il sindaco di Ravenna e presidente Upi, Michele De Pascale, che ha richiamato l’attenzione su un nuovo patto “Stato-Enti locali”. “Dobbiamo rendere le nostre scuole più sicure, digitali ed efficienti sotto il profilo energetico. E possiamo farlo attraverso interventi capillari sul territorio”.

“Penso che dobbiamo aspettarci nuove ondate, fino a che la nostra popolazione non sarà vaccinata,  – ha sottolineato da parte sua il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori – e per questo le comunità devono impegnarsi per tenere il contagio sotto il livello di allerta. La suddivisione in zone di colore diverso ritengo sia uno strumento adeguato. Ma dobbiamo contare su dati attendibili e puntuali”. Allora. secondo il sindaco va recuperato il senso di coesione e unità. “E’ questo è il momento di provare insieme attraverso quella coesione e quel senso di comunità che abbiamo visto nei periodi peggiori. Se non cresceremo almeno del 2% nei prossimi anni la situazione non sarà sostenibile. Crescita è priorità. Dall’ Europa grande occasione”.

“Il problema attuale dei Comuni non è avere le risorse a disposizione ma riuscire a spenderle bloccati per i molti vincoli e frenati dalla mancanza delle adeguate professionalità necessarie”. È la posizione controcorrente espressa da Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente di ANCI Sicilia, nel suo intervento all’Assemblea Anci. “Quello che manca veramente alle amministrazioni comunali sono le risorse necessarie da spendere nel quotidiano”, ha aggiunto. “In questi anni sono arrivate molte risorse ma come faccio a spenderle come città metropolitana di Palermo se alla fine posso disporre soltanto di un dirigente tecnico?”, si è chiesto Orlando.

Semplificazione delle regole e personale sono gli aspetti critici su cui concorda anche il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu. “Abbiamo bisogno di spendere le risorse con procedure semplici per dare risposte immediate ai cittadini”. Ma ai Comuni serve anche il personale. “Le amministrazioni non possono andare avanti senza competenze. Necessitiamo di personale ma anche di un fondo di rotazione, con risorse certe, per poter accedere ai finanziamenti e progettare un’economia diversa” per un paese più giusto.

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