UE, auto ed emissioni CO₂

Green deal, combattere i cambiamenti climatici, difendere l’ambiente e la biodiversità, sono tutti temi al centro dell’attenzione delle politiche Europee. Secondo il Rapporto sulla qualità dell’aria 2019 dell’Agenzia europea per l’ambiente, l’inquinamento atmosferico ha provocato più di mezzo milione di morti premature nel 2016 ed è la prima causa ambientale di morte prematura nell’UE. Le autovetture producono il 40% delle emissioni totali di NOx dell’UE, sono pertanto una fonte significativa di inquinamento atmosferico, soprattutto nelle aree urbane.

Le misurazioni delle emissioni nel settore automobilistico sono state oggetto di una commissione d’inchiesta del Parlamento europeo (EMIS), istituita nel 2016 dopo il “dieselgate”. I risultati hanno dimostrato che la maggior parte degli Stati membri e la Commissione non hanno agito per impedire che le aziende automobilistiche truccassero i test di emissione, concluse la relazione finale della Commissione d’inchiesta sulla misurazione delle emissioni nel settore automobilistico (EMIS). Evidenziando che con molta probabilità la Volkswagen, e altri produttori, avessero usato un software chiamato “impianto di manipolazione” per truccare i test. Questo identificava quando una macchina veniva testata ed era in grado di limitare temporaneamente la potenza del motore e quindi la quantità di gas serra prodotto. Sulla strada la stessa auto inquinerebbe fino a 40 volte di più. Le discrepanze tra le prestazioni reali su strada e i test in laboratorio erano ben note e l’utilizzo di “dispositivi di manipolazione” era già vietato prima dello scandalo, ma le autorità competenti, sia a livello nazionale che europeo, ignorarono la questione evitando di indagare il problema.

Già allora i Deputati chiesero che i test venissero effettuati in varie condizioni reali inserendovi un elemento casuale per rendere più difficile barare. Ora il Parlamento vuole che, da settembre 2022, le automobili rispettino i limiti UE sulle emissioni di NOx in condizioni di guida reali, al fine di combattere l’inquinamento atmosferico. Proprio per questo lo scorso 17 settembre, il PE ha adottato, con 485 voti favorevoli, 169 contrari e 42 astensioni, la sua posizione sulla proposta della Commissione di reintrodurre delle esenzioni legali (attraverso un cosiddetto fattore di conformità) sulle emissioni di ossido di azoto (NOx) delle autovetture leggere (Euro 5 ed Euro 6) per l’omologazione dei veicoli testati in condizioni di guida reali, al fine di conformarsi alla sentenza del Tribunale UE del 13 dicembre 2018.

Il settore dei trasporti è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO₂ in Europa, di cui il 72% viene prodotto dal solo trasporto stradale. Nel tentativo di limitare le emissioni di CO2 l’UE ha stabilito l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni dei trasporti del 60% rispetto ai livelli del 1990. Un obiettivo così ambizioso non è facile da raggiungere, considerando che il tasso di riduzione delle emissioni ha di recente subito un rallentamento. Altri settori hanno tagliato le emissioni dal 1990, ma l’aumento della mobilità delle persone ha causato un incremento delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti. Gli sforzi compiuti per migliorare l’efficienza energetica delle nuove auto hanno anch’essi subito un rallentamento. Dopo un periodo di declino costante dei tassi di emissioni di CO2, nel 2017 si è infatti registrata una controtendenza: le nuove auto hanno emesso una media di 0,4 grammi di CO₂ in più rispetto al quelle immatricolate nell’anno precedente. Per frenare questa tendenza, l’UE ha introdotto nuovi target sulle emissioni di CO2, con lo scopo di ridurre le emissioni nocive di auto nuove e furgoni. I deputati hanno approvato le nuove regole nella sessione plenaria del 27 marzo 2019. Il 18 aprile dello stesso anno gli eurodeputati hanno anche approvato la proposta di tagliare, entro il 2030, le emissioni di CO₂ dei nuovi autocarri del 30% rispetto ai livelli del 2019. In precedenza, i dati sulle emissioni delle automobili, come ad esempio i NOx, venivano ottenuti attraverso test in laboratorio.

L’UE è la prima regione al mondo ad utilizzare i test sulle emissioni in condizioni di guida reale (RDE) per misurare gli inquinanti emessi dai veicoli durante la guida su strada. Tuttavia, le emissioni di questi veicoli in condizioni di guida reali tendono ad essere significativamente più elevate. Per affrontare le incertezze tecniche relative alle misurazioni ottenute attraverso i sistemi portatili di misurazione delle emissioni (Portable Emission Measurement Systems – PEMS), che misurano le emissioni dei motori durante il loro utilizzo, la Commissione ha introdotto il cosiddetto “fattore di conformità”, che consente di aumentare le emissioni in condizioni di guida reali per tenere conto di un margine di errore. Per ridurre le emissioni di NOx, il Parlamento vuole che il fattore di conformità sia abbassato annualmente, sulla base delle valutazioni del Centro comune di ricerca. Dopo una diminuzione immediata da 1,43 a 1,32, dovrebbe essere ulteriormente ridotto fino a cessare di essere applicato entro il 30 settembre 2022. In seguito, i dati dei test effettuati in condizioni di guida reali verrebbero utilizzati per determinare il rispetto dei limiti di emissione dell’UE, senza nessun aggiustamento. La risoluzione legislativa chiede inoltre alla Commissione di stabilire entro giugno 2021 dei requisiti più severi per i sistemi portatili per i test RDE.

Ci si chiede le l’avvento delle auto elettriche possa contribuire ad aiutare verso una transizione più green il trasporto privato su gomma. A dispetto della bassa percentuale di mercato (circa l’1,5% dei nuovi veicoli passeggeri immatricolati), il numero delle immatricolazioni di auto elettriche in Europa è cresciuto costantemente negli ultimi anni. La vendita dei veicoli elettrici in Europa è cresciuta del 51% nel 2017 rispetto al 2016. Se ci si chiede quali siano i tassi delle emissioni di CO₂ prodotte da un’auto bisogna tenere in considerazione non solo il CO₂  prodotto durante l’uso del veicolo, ma anche le emissioni causate dalla produzione e dallo smaltimento del veicolo stesso. La produzione e lo smaltimento di un’auto elettrica sono meno green di quelli delle auto con motore a combustione interna. I livelli delle emissioni di CO₂ prodotti dalle auto elettriche variano, inoltre, in base al modo in cui l’elettricità è prodotta.

A seguito della votazione, la relatrice del Parlamento sul dossier, Esther De Lange (PPE, NL), ha dichiarato: “Il risultato di oggi si basa su un ampio accordo tra i gruppi politici. Dobbiamo essere realistici sulla discrepanza tra le emissioni misurate in laboratorio e quelle misurate in condizioni reali di guida, tenendo conto delle incertezze statistiche e tecniche legate a queste misurazioni. Allo stesso tempo, è importante essere ambiziosi, abbassando gradualmente il valore del fattore di conformità attraverso revisioni annuali, sulla base delle valutazioni scientifiche del Centro comune di ricerca“.

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