Pensieri di Ferro

Ipotesi – A ben vedere le ipotesi di soluzione per l’ex Ilva sono solo quattro. Soluzione “Santa Crociata”: si spengono gli altoforni, si chiude lo stabilimento, si spengono i lampioni e chi si è visto si è visto. Soluzione “ Bulgara”: si statalizza tutto e Amen. Soluzione “Alternanza”: si trova una nuova cordata masochista che si faccia carico di tutto. Soluzione “Calumet della pace”: ci si siede in cerchio con gli indiani e si trova un compromesso che sia il meno doloroso possibile.

Considerazioni – Chiudere ArcelorMittal tout court è impensabile: la produzione di acciaio è indispensabile alla nostra industria e corrisponde all’1,4% del PIL nazionale. Spegnendo gli altoforni si spegne il porto di Taranto, si spengono tutte le aziende dell’indotto e si spegne la Puglia proprio mente tentava di rivivere grazie al turismo. E, soprattutto, si spengono circa 45.000 persone (lavoratori e loro familiari).

Statalizzare tutto è impensabile: un intervento diretto dello Stato non solo non sarebbe accettato a livello europeo in quanto palese aiuto di Stato, ma si trasformerebbe nel tempo in una voragine per i conti pubblici;

Trovare un’altra cordata privata appare impossibile: i tempi sono strettissimi ed i player dell’acciaio si contano sulle dita di una mano. E, comunque, la nuova cordata, sfruttando la situazione, imporrebbe regole di ingaggio molto più pesanti di quelle attualmente in discussione con gli indiani;

E allora, visto che abbiamo brillantemente fornito agli indiani il pretesto legale per salutarci (abolizione dello scudo penale) possiamo solo sederci in cerchio, fumare e trattare con loro.

La strada probabilmente passa per:  a) per un accordo che preveda non più di 2.500 esuberi ai quali applicare il pacchetto degli ammortizzatori sociali; b) un massiccio intervento di CdP per generare nuovi insediamenti nel tarantino in modo da assorbire nel tempo questi esuberi; c) l’attivazione di un piano per una progressiva riduzione della capacità produttiva dello stabilimento abbinato ad un progressivo piano di bonifica degli impianti esistenti; d) una legge per Taranto affidata ad un Commissario straordinario che consenta un progressivo switch tra la produzione di acciaio e la crescita di altre attività produttive  e turistiche. Pochi sanno che a Grottaglie si producono le fusoliere dei Boing 787 e che il Castello Aragonese è tra i siti più visitati in Puglia. Senza scordarci che sarebbe geniale creare un asse Taranto-Matera (74 km) che avrebbe una ricaduta positiva esponenziale sul territorio.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

[NdR – Andrea Ferretti è economista bancario e giornalista economico]

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