Vergogna di Natale, Roma

«Sono arrivate le feste di Natale. In centro a Roma hanno messo, nelle strade più rinomate, delle luminarie molto belle; famiglie con bimbi in carrozzine e nonne a carico camminano felici cullati dal meraviglioso profumo delle caldarroste più care d’Europa. Insomma clima festoso, come nelle tradizioni. Poi, passeggiando in mezzo alle meraviglie del nostro passato glorioso, si arriva a piazza Navona, una delle piazze più belle del mondo; un’opera d’arte a cielo aperto che ci fa godere del genio di Bernini e Borromini.

Una magia? No, un incubo. Appoggiato a uno dei quattro fiumi rappresentati dalla famosissima fontana del Bernini, c’è uno stand di Remo il pallonaro, triste e famigerato figuro che incita con gli avambracci pieni di tatuaggi a tirare palle di stoffa a una specie di tiro a segno dei poveri.

Dall’altro lato, altro fiume stessa storia; indiani dell’India o Cingalesi incitano i clienti ancora indecisi a comprare oggetti per una festa che loro comprendono appena, ma che insistono e insistono. Insomma, Piazza Navona sotto le feste e’ brutta come un Suk di qualche sperduto posto nel deserto, sporca come una città indiana, puzzolente come il centro di Colombo. Ed io, osservando i cestini dell’ immondizia tristemente traboccanti di ogni scarto umano, mi domando perché?

Signor Sindaco, si faccia una passeggiata magari di sabato e si vergogni. Perché in tutte le capitali europee i mercatini di Natale sono belli e scintillanti, eleganti e distinti? E perché il nostro mercatino, quello della Capitale d’Italia è una roba indegna da far accapponare la pelle? Perché ci sono camion invece di capanne di legno? Perché si chiamano Titta il re della pizza fritta oppure Carmela la regina della mela? Perché non c’è la slitta di Babbo Natale ma solo barboni che chiedono l’elemosina in mezzo alla loro sporcizia esponendo poveri cuccioli di cane?

Una vera schifezza signori. Che nessuno denuncia. Roba da quinto mondo. I grandi artisti del nostro Barocco si agitano nella tomba e la slitta di Babbo Natale vola alto e ci salta a pie’ pari ritenendo una città come la nostra una meta sconsigliata.

E allora, romani! Scrivete una bella letterina, magari cominciate con: Caro Babbo Natale, il nostro Sindaco non è un tipo molto attivo, forse ancora non si è ambientato, visto che non è nemmeno di questi luoghi. Perché non te lo porti via con te? Magari per dare da mangiare alle renne o cosette così. E cercate di essere convincenti, chissà che non accada, come nelle migliori tradizioni del cinema americano tipo “il Miracolo dei Fori Imperiali”!»

©Futuro Europa®

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