La Befana vien di notte (Film, 2018)

Michele Soavi torna al cinema dopo dieci anni (Il sangue dei vinti, 2008) – nel frattempo ha fatto molta televisione – per girare una sceneggiatura interessante di Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot, Indivisibili, L’ora legale, Benedetta follia), giovane autore cresciuto alla scuola di Leo Benvenuti, che sta rilanciando la commedia italiana con una scrittura originale e innovativa.

Il genere fantastico applicato al comico in Italia non ha mai riscosso né apprezzamenti critici né consensi di pubblico, così come fantasy e fantascientifico sono sempre stati ben accetti solo se di provenienza nordamericana. Soavi e Guaglianone cercano di smantellare il pregiudizio adattando un soggetto fantastico-grottesco in Sud Tirolo, tra le montagne innevate, per costruire un’epopea fiabesca sulle gesta di una Befana vecchia oltre cinquecento anni che di giorno fa la maestra e di notte si trasforma e compie il suo dovere. Il cattivo della situazione è il fumettistico giocattolaio Mister Johnny (Fresi), che da piccolo (per un banale errore) non ha ricevuto un regalo dalla Befana e vuole vendicarsi di lei, ritenendola colpevole della sua infanzia disgraziata. Trovate rocambolesche, rapimenti, fughe in mezzo alle nevi, voli a bordo di una scopa con il criminale all’inseguimento, un gruppo di bambini che cerca di liberare la Befana e il fidanzato (vestito da Godzilla) che arriva all’ultimo istante. Non sveliamo oltre, perché il film è costruito a base di colpi di scena e di trovate spesso intrise di cinema thriller e horror, di cui Soavi è un grande conoscitore, condite di umorismo grottesco dispensato a piene mani da Guaglianone.

Sceneggiatura con pochi punti deboli, forse solo l’assenza di preoccupazione da parte dei genitori, visto che i figli sono fuori di casa da due giorni, e un intervento un po’ tardivo del fidanzato. Piccolezze che si perdonano a una pellicola divertente, ricca di effetti speciali, rapida e ben costruita, che si sforza di inserire una morale contro il bullismo e un intenso messaggio d’amore. Bravi gli attori principali – Cortellessi e Fresi – ma il gruppo dei bambini non è da meno, buona la fotografia montana, notevoli gli effetti speciali. La discesa della bicicletta del bambino in mezzo alla neve e alcuni rocamboleschi inseguimenti girati in soggettiva ricordano il modo di fare cinema di Umberto Lenzi. Soavi e Guaglianone sanno che è un complimento. Da vedere con i vostri figli.

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Regia: Michele Soavi. Soggetto e Sceneggiatura: Nicola Guaglianone. Montaggio: Pietro Morana. Fotografia: Nicola Pecorini. Effetti Speciali: Fabio Traversari, Rodolfo Migliari. Musiche: Andrea Farri. Produttore: Andrea Occhipinti. Case di Produzione: Lucky Red, Rai Cinema. Genere: Commedia, Fantastico. Interpreti: Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Fausto Maria Sciarappa, Giovanni Calcagno, Giuseppe Lo Piccolo, Luca Avagliano, Odette Adado, Jasper Gonzales Cabal, Diego Delpiano, Robert Ganea, Francesco Mura, Cloe Romagnoli.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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