Cadono le roccaforti rosse

Di solito tutti vincono e nessuno perde, ma questa volta i risultati dei ballottaggi parlano chiaro: il centrodestra ha vinto. E il dato più significativo della caduta del PD è la sconfitta in due città simbolo, Genova e Sesto San Giovanni. Il capoluogo ligure è solo l’ultimo baluardo “rosso” a cadere in Liguria dopo la storica vittoria alle regionali di due anni fa da parte del centrodestra. Da allora si sono inanellati una serie di vittorie che danno drasticamente la misura della disfatta piddina in una regione storicamente di sinistra.

Ma ancora più significativa è la vittoria del centrodestra in quella che è da sempre battezzata come la “Stalingrado d’Italia”. Sesto San Giovanni, città di 80 mila abitanti alle porte di Milano è stata governata ininterrottamente dal dopoguerra ad oggi dalla sinistra. Città in cui il PCI da solo raccoglieva oltre il 70% dei consensi è stata strappata dopo anni di scandali e cattiva gestione. Nella città dove è stato ucciso il killer di Berlino, si voleva realizzare la moschea più grande d’Italia, a fianco del più grande progetto di riqualificazione urbana d’Europa (le ex aree Falk), senza considerare il contesto di estrema tensione sociale degli ultimi anni.

Ma non solo queste città. A cadere sono stati diversi capoluoghi di provincia come Alessandria, Asti, Catanzaro, Como, Gorizia, La Spezia, L’Aquila, Lodi, Monza, Oristano, Piacenza, Pistoia, Rieti e Verona. Molte di queste città escono da amministrazioni di sinistra decennali, in territori tipicamente di centro sinistra (dall’Emilia alla Toscana).

Insomma una vera e propria debacle che sicuramente avrà forti ripercussioni sugli equilibri politici dentro e fuori  il Parlamento. Da una parte si rafforza il rapporto tra Salvini e Berlusconi che cominciano a credere nell’impresa anche sul piano nazionale, dall’altra si irrigidiscono le posizioni all’interno del PD che perde città dal forte valore simbolico.

In effetti, più che un dato politico, la sconfitta in alcuni comuni assume più un carattere di natura morale che amministrativo. L’inversione di tendenza mostrata è anche sul fattore astensionismo. I ruoli tra centrodestra e centrosinistra si sono praticamente invertiti. Fino a qualche anno fa le fughe del weekend penalizzavano il centrodestra perché la “classe media” che li votava non tornava per il ballottaggio e la classe operaia “rossa” tornava compatta ai seggi.

La caduta delle roccaforti ha di fatto colpito il Partito Democratico nel profondo, mostrando tutti i dissapori interni, le tensioni e un correntismo accentuato. E nonostante il pessimo risultato dei grillini che potrebbero non avere forti ripercussioni sul dato nazionale, il PD potrebbe invece risentirne, soprattutto dopo le brutte figure su immigrati e Ius soli.

Determinanti saranno le intese sulla Legge elettorale perché, nonostante tutto, ad oggi Berlusconi è la migliore delle peggiori ipotesi di governo che a Renzi sembrano rimanere.

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