Diritto all’Istruzione: UNESCO, occorrono 22mld di dollari

Il Diritto all’Istruzione: rendere universale l’istruzione primaria e promuovere l’istruzione secondaria dei bambini e ragazzi in tutto il mondo rientra tra gli otto “Obiettivi di sviluppo del millennio” dell’ONU, che tutti i 191 Stati membri si sono impegnati a raggiungere entro il 2015; si tratta di obiettivi che hanno assunto un ruolo fondamentale nella cooperazione internazionale. Dal “Vertice del Millennio”, convocato dalle Nazioni Unite nel 2000 e dalla “United Nations Millennium Declaration”, sottoscritta all’unanimità dai 191 Capi di Stato e di Governo, emerse l’urgenza indifferibile di trovare rimedio alla mancanza d’istruzione dei bambini e ragazzi entro il 2015 e di rendere universale l’istruzione primaria.

La missione dell’UNESCO è sempre stata quella di contribuire alla costruzione della pace, all’eliminazione della povertà, allo sviluppo durevole del dialogo interculturale; l’educazione è stata vista come una delle sue principali attività per raggiungere questo traguardo.Gli obiettivi educativi dell’Unesco sono di sostenere la realizzazione di “Education for All” (EFA), per fornire una leadership globale e regionale in materia di istruzione, per rafforzare i sistemi di istruzione in tutto il mondo (dalla  prima infanzia fino agli anni adulti) e per rispondere alle sfide globali contemporanee.

Per quanto concerne “l’obiettivo dell’istruzione”, i leader mondiali, nell’Assemblea delle Nazioni Unite del 2000, si impegnarono a garantire che, entro il 2015, tutti i bambini e le bambine del mondo fossero messi in condizioni di poter completare, almeno, il ciclo di studi elementari. Purtroppo, stando ai dati dell’ultimo rapporto congiunto, elaborato dall’Istituto per le Statistiche dell’UNESCO e dall’UNICEF, Fixing the Broken Promise of Education for All: Findings from the Global Initiative on Out-of-School Children”, lanciato nel corso dell’Education World Forum (Londra, gennaio 2015), ancora oggi l’obiettivo di sviluppo del mille06nnio dell’istruzione è ancora lontano dall’essere raggiunto. Risultato che coincide con i dati provenienti dal “Rapporto di Monitoraggio Globale EFA 2015 (GMR) – Educazione per Tutti 2000-2015: Risultati e sfide”, reso noto lo scorso 9 aprile e realizzato da UNESCO, che ha monitorato i progressi e le attività in questo campo negli ultimi 15 anni. Stando a questi dati, solo un terzo dei Paesi ha raggiunto i traguardi stabiliti nel 2000 di “istruzione misurabile per tutti” (EFA), ovvero gli “obiettivi di educazione globale” stabiliti, mentre la metà circa dei Paesi hanno raggiunto il traguardo di “iscrizione primaria universale”. L’UNESCO ha così deciso di stanziare ulteriori 22 miliardi di dollari l’anno per conseguire gli obiettivi stabiliti ed assicurare il raggiungimento dei nuovi obiettivi per l’educazione stabiliti per il 2030.

Il “Rapporto di Monitoraggio” sopra indicato, reso noto a un mese dal “Forum mondiale” a Incheon (Repubblica di Corea), fornisce una valutazione completa dei progressi dei Paesi verso gli obiettivi EFA e fa il punto sul lavoro che resta da svolgere. L’alfabetizzazione mondiale continua ad essere un obiettivo lontano. Gli sforzi compiuti sono apprezzabili, ma, ancora, gravemente insufficienti. Occorre che tutti gli organi competenti collaborino per superare l’esclusione dai processi educativi subita da molti bambini nel mondo. L’alfabetizzazione, diritto umano imprescindibile, infatti, non riguarda solo le competenze e le necessità educative. Nei Paesi più poveri, soprattutto, è condizione imprescindibile per il raggiungimento di obiettivi come l’eliminazione della povertà, la riduzione della mortalità infantile, la crescita della popolazione, il raggiungimento dell’uguaglianza, della pace e della democrazia. Impedire l’accesso all’istruzione, comunque non promuoverlo secondo possibilità e competenze, equivale ad impedire che un bambino possa scegliere consapevolmente il proprio destino. Dalla conoscenza dipendono le scelte culturali, affettive, lavorative e – non ultime – religiose di ciascun uomo.

Per raggiungere l’obiettivo di rendere universale l’istruzione primaria e aumentare la percentuale di ragazzi che hanno accesso all’istruzione secondaria occorre aumentare le sovvenzioni nei Paesi a basso reddito, raggiungendo, almeno, la cifra di 10,6 miliardi di dollari l’anno. Altri 11,8 miliardi di dollari sono necessari per i Paesi a medio reddito. Attualmente tali cifre sono ferme a circa 2 miliardi di dollari l’anno.“Il Rapporto di Monitoraggio Globale EFA 2015 (GMR) – Educazione per Tutti 2000-2015: Risultati e sfide”, in estrema sintesi, evidenzia che occorrono politiche efficaci a livello mondiale, fornendo ai responsabili politici indicazioni provenienti da una fonte autorevole, per far sì che l’educazione sia una pietra angolare del post-2015, nell’architettura di sviluppo globale.

©Futuro Europa®

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