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Chernobyl, incendi nei boschi ‘risvegliano’ radioattività –  Esiste la possibilità che le nubi radioattive prodotte dallo scoppio della centrale di Chernobyl nel 1986 si diffondano nuovamente in Europa. A renderlo noto l’Agenzia di Stampa AdnKronos, che ha riportato un’analisi di Nikolaos Evangeliou del Norwegian Institute for Air Research e dei suoi colleghi sull’impatto degli incendi boschivi nella regione e calcolato le loro frequenza e intensità future. Il tutto a causa dell’aumento degli incendi, che riaprono un varco alle radiazioni rinchiuse negli strati superiori del terreno nelle fitte foreste dell’Ucraina. I roghi boschivi sono sotto accusa da tempo per questo, ma la situazione è destinata a peggiorare con il cambiamento climatico, l’instabilità politica e l’effetto delle radiazioni sulle foglie morte. Dopo che il reattore della centrale nucleare di Chernobyl esplose sono stati evacuati terreni per 4.800 chilometri quadrati, le aree più pesantemente contaminate in Ucraina e nella vicina Bielorussia. Gli studiosi – spiega la rivista ‘Ecological Monographs’, riportata dall’Agenzia italiana – hanno utilizzato le immagini satellitari di tre incendi reali nel 2002, 2008 e 2010, e le rilevazioni di cesio 137 depositato sulle zone, applicando poi modelli di movimenti dell’aria e del fuoco. Gli studiosi stimano che degli 85 peta becquerel (PBq) di cesio radioattivo rilasciati dall’incidente di Chernobyl, tra 2 e 8 PBq ancora si nascondano nello strato superiore del suolo nella zona di esclusione. In un altro ecosistema questi potrebbero gradualmente scomparire con l’erosione o la rimozione della vegetazione. Ma in queste foreste abbandonate, dice Evangeliou, “gli alberi raccolgono gli ioni radioattivi, e poi le foglie morte li fanno ritornare al suolo”. La squadra di scienziati calcola che i tre roghi considerati abbiano rilasciato dal 2 all’8% di cesio, circa 0,5 PBq. Questo si è poi diffuso attraverso l’aria in Europa orientale, ed è stato rilevato verso sud, in Turchia, e verso ovest, fino in Italia e Scandinavia. E non è finita qui: la simulazione potrebbe persino “sottovalutare i potenziali rischi”, afferma Ian Fairlie, ex capo del comitato di rischio radioattivo del governo britannico, che ha studiato l’impatto sulla salute di Chernobyl. Questo perché si basa su un’ipotesi di emi-vita del cesio 137, che alcuni ricercatori ritengono sia più lunga”.

Grandi Navi, consegnate a Galletti firme per ‘stop’ in laguna Venezia –  Sono state simbolicamente consegnate, al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, le firme della petizione per lo ‘stop all’accesso delle Grandi navi a Venezia lanciata su ‘change.org’ dal regista Gabriele Muccino. Le firme raccolte sulla piattaforma di petizioni on-line hanno superato le 104 mila. Galletti ha ricevuto una delegazione dei sostenitori dello stop: tra questi, oltre al direttore di ‘change.org’, Salvatore Barbera, anche l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio. Al momento il progetto alternativo al transito delle grandi navi in Laguna, il canale Sant’Angelo-Contorta, è all’esame della Valutazione di impatto ambientale. Su questo Muccino, che non è potuto esser presente all’incontro con il ministro, ha fatto presente che continuerà “a portare avanti la nostra battaglia per salvare Venezia dallo scempio a cui è sottoposta. Il canale Contorta-Sant’Angelo non mi pare davvero la soluzione migliore.

Trivelle Adriatico: Greenpeace chiede a Governo Italiano di intervenire su Croazia – – Greenpeace rende noto di aver scritto al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni – e per competenza anche ai ministri dell’Ambiente Gian Luca Galletti e dello Sviluppo economico Federica Guidi – sollecitando il governo italiano a chiedere alla Repubblica di Croazia di essere consultato e incluso nella Valutazione ambientale strategica in corso riguardo ai piani di sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio nell’Adriatico croato. La Croazia – ricorda l’associazione ambientalista – sta avviando un piano di sfruttamento intensivo delle sue risorse nazionali di idrocarburi nel Mare Adriatico. “L’Italia è chiaramente parte in causa nella ‘strategia fossile’ croata”, per questo, Greenpeace chiede che il governo “si attivi per garantire la vita e il futuro del nostro mare e, si legge nella lettera, sollecita l’esecutivo ‘ad avvalersi dei meccanismi previsti dalla Convenzione di Espoo dell’Un/Ece sulla valutazione dell’impatto ambientale in un contesto transfrontaliero; e dunque ad esigere dalla Croazia un diritto di consultazione”.

Salute: diabete in crescita, fra i rimedi corretta alimentazione – “La continua crescita del fenomeno diabete ha enormi ricadute sullo stato di salute della popolazione. A livello mondiale, nel 2002 il 59% della mortalità era attribuibile alle malattie non trasmissibili, come il diabete, mentre nel 2030 si stima che il 69% dei decessi sarà legato alle patologie croniche. Tuttavia, mentre la mortalità per tumori e malattie cardiovascolari è in diminuzione, quella per diabete cresce dell’1,1% all’anno fra gli uomini e dell’1,3% fra le donne”. Sono questi alcuni dati preoccupanti contenuti nell’Italian Barometer Diabetes Report 2014, prodotto dall’Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation e presentato questa mattina al ministero della Salute. Il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo ha richiamato “il massimo impegno del Ministero della Salute nella lotta alla malattia diabetica, sia attraverso programmi specifici, come previsto dal Piano Nazionale sulla prevenzione, sia attraverso la promozione di stili di vita salutari, prevista dal programma ‘Guadagnare Salute’, che ha come obiettivo la maggiore diffusione possibile di scelte di vita salutari, incentivando soprattutto l’attività motoria e la sana alimentazione.

©Futuro Europa®

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