OTT aprono agli m-payment

Nuovi player si stanno affacciando sul mercato dei pagamenti mobili. Questa volta la minaccia proviene dalle applicazioni di instant messaging (tecnicamente OTT, Over the top), che, in aggiunta alle tradizionali funzionalità di chat, stanno integrando la possibilità di effettuare pagamenti e trasferimenti di denaro peer-to-peer.

L’ingresso di questi agguerriti competitor porta una ventata di novità in un mercato che da sempre è stato dominato da banche e recentemente, in alcuni Paesi anche dalle Poste. L’attenzione dedicata al fenomeno deriva anche dal fatto che, secondo un recente studio del Global Web Index realizzato in 32 Paesi, l’utilizzo di WhatsApp e simili è cresciuto di oltre il 40% dall’inizio del 2013, toccando i 616 milioni di utilizzatori in tutto il Mondo.

Oltre alle ormai consolidate WhatsApp e Skype, tra le applicazioni più diffuse troviamo Snapchat, diffusa prevalentemente oltreoceano tra i giovani come modalità di scambio di messaggi e foto che svaniscono secondo un timer impostato in fase di invio. La startup, che di recente è stata valutata 10 miliardi di dollari, ha introdotto una nuova feature chiamata SnapCash. Forte della partnership con Square, questa nuova funzionalità consente ai titolari di carte di debito di effettuare trasferimenti di denaro. Le transazioni avvengono in tempo reale senza la necessità di dover inserire dati sensibili come le credenziali di pagamento (il beneficiario dell’accredito viene scelto direttamente dalla lista contatti Snapchat). Basta scrivere un messaggio in cui sia presente una cifra affinché appaia un pulsante verde con sopra disegnata l’icona di un dollaro. Una volta premuto, l’utente autorizza il pagamento che si conclude necessariamente quando il messaggio arriva a destinazione.

Un’altra app che si è aperta ai cosiddetti m-payment è Line (170 milioni di utenti al mese). Secondo i bene informati, l’azienda Line Corporation sarebbe in procinto di lanciare un innovativo servizio di pagamento, utilizzabile sia negli store fisici che sulle piattaforme di e-commerce. I soldi necessari per coprire l’importo degli acquisti verrebbero prelevati da carta o conto corrente associato durante la prima registrazione. In caso di acquisti condivisi, sarà inoltre possibile suddividere la spesa tra più persone – a condizione va da sé che tutti i partecipanti siano utenti Line. In futuro dovrebbe essere garantita anche la possibilità di fare trasferimenti P2P, come già avviene con SnapCash. Lato sicurezza, si parla di una procedura di autenticazione su due livelli, che include il riconoscimento biometrico dell’impronta tramite il Touch ID dell’iPhone e dispositivi Apple.

Meno nota nel mondo occidentale è Kakao, l’equivalente sud-coreana di WhatsApp grazie alla quale è possibile inviare messaggi ed effettuare chiamate VoIP in maniera del tutto gratuita sfruttando solamente la connessione internet. La novità presentata non molto tempo fa si chiama BankWalletKakao, una sorta di e-wallet realizzato in collaborazione con 16 banche locali. In pratica, dopo aver associato il proprio conto corrente o in alternativa una carta di pagamento (se ne possono associare fino a 25), si possono fare acquisti (anche in modalità offline, nei negozi “fisici”), ma anche trasferire denaro agli amici (per un importo massimo di KRW 100mila, equivalenti a circa 96 dollari) e persino prelevare agli ATM via app. Funzionalità a parte, non è la prima volta che DaumKakao, la principale IT company coreana dietro al successo di Kakao, si occupa di pagamenti. Qualche mese fa l’azienda ha, infatti, rilasciato Kakao Pay, un servizio con già all’attivo 1,2 milioni di utenti registrati che lo utilizzano regolarmente per trasferire denaro e acquistare coupon. Funzionamento intuitivo alla PayPal e possibilità di associare fino a 20 carte costituiscono i suoi punti di forza.

©Futuro Europa®

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