Tredicesime più alte ma bruciate in tasse

Sarà un Natale 2014 duro, anzi durissimo, per la maggior parte dei contribuenti italiani. Nonostante la tredicesima sarà più alta rispetto al 2013, il 90% e oltre di questa mensilità sarà utilizzata per il pagamento delle principali scadenze fiscali, tra cui tasse, bolli, rate e canoni.

In particolare, la Cgia di Mestre stima che l’aumento percepito in busta paga sarà del +3,3% per i dipendenti pubblici e +2% per quelli del privato, nello specifico 12 euro per un operaio specializzato, 13 euro per un impiegato e 20 euro per un capo ufficio. Come spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, questi ritocchi non dipendono dal bonus di 80 euro, ma “sono riconducibili al fatto che gli aumenti contrattuali sono stati superiori alla crescita dell’inflazione registrata quest’anno”. Per contro la situazione sarà invece un po’ più grigia per i pensionati, che quest’anno dovrebbero percepire 9,2 i miliardi, -6,1% rispetto all’anno scorso.

La buona notizia per i lavoratori dipendenti rischia, però, di lasciare posto all’amarezza.  Infatti, secondo l’ultimo rapporto Adusbef-Federconsumatori, dei 34,20 miliardi di euro di tredicesime in procinto di essere pagate a fine mese, soltanto il 9,4% (3,2 miliardi di euro) resterà effettivamente nelle tasche di lavoratori e pensionati.

Tra le principali voci di spesa a pesare sulle spalle dei consumatori italiani c’è l’assicurazione Rc Auto obbligatoria, che da sola, a causa dei continui rincari, mangerà 5,5 miliardi di euro (circa il 16,1% delle tredicesime), e le rate del mutuo case, quantificate dalla Confederazione in 4,9 miliardi di euro.

Proseguendo con l’elenco stilato dalle due Associazioni dei consumatori, 4,1 miliardi di euro (12%) se ne andrà in tasse per auto e moto, mentre 2,0 miliardi (5,8%) per il canone Rai, che non a caso è anche conosciuta come “la tassa più odiata dagli italiani”. Non mancheranno infine le bollette di fine anno relative alle principali utenze domestiche e le rate dei prestiti in essere con banche, finanziarie, parenti, amici o conoscenti, che peseranno sulla tredicesima per il 12,3%, pari a 4,2 miliardi di euro.

La parte restante (9,4% pari a 3,2 miliardi di euro) sarà utilizzata per l’acquisto dei regali di Natale e cenoni vari, per i quali ci si attende comunque un calo dei consumi. I più accorti sceglieranno la via del risparmio, mettendo da parte i soldi rimanenti per esigenze future e spese di inizio anno.

©Futuro Europa®

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