Italia delle Regioni

Accordo Anci-Invitalia per l’attuazione dei progetti di Comuni e Città metropolitane. Condividere soluzioni per realizzare interventi e progetti del PNRR di competenza di Comuni e Città metropolitane, migliorare la “capacity building” degli enti e definire programmi di intervento sostenibili, innovativi e rapidi, rafforzando la qualità della spesa pubblica.

E’ questo il fulcro dell’accordo sottoscritto da Anci e Invitalia che si impegnano a collaborare, in linea con quanto indicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e nell’ambito delle misure promosse dal Governo, per accelerare la realizzazione degli interventi del PNRR che entreranno nel vivo nei prossimi mesi. Il protocollo, sottoscritto dal presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, e dall’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, ha una durata di cinque anni. Invitalia fornirà supporto tecnico e operativo ai Comuni e alle Città metropolitane e fungerà da centrale di committenza, mettendo a disposizione un percorso standard delle procedure di evidenza pubblica. Numerosi gli ambiti che saranno coinvolti con i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR: dalla rigenerazione urbana alla riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio pubblico fino al miglioramento della qualità delle reti, degli impianti e dei servizi pubblici. Già a partire dai prossimi giorni, Anci e Invitalia individueranno le iniziative da condividere con gli Enti locali e per le quali avviare tempestivamente le attività.

Sempre in ambito comuni italiani segnaliamo l’Accordo per il rilancio dei luoghi di spettacolo tra Associazione dei comuni italiani Anci e Arti, l’Associazione delle reti teatrali italiane. Sensibilizzare la riattivazione della socialità attraverso lo spettacolo dal vivo quale aspetto fondamentale della cultura – ancor più in un momento difficile come questo causa pandemia – è una priorità assoluta. Ed in tutto ciò il ruolo e la responsabilità dei teatri italiani deve essere di assoluto rilievo per i cittadini, rivestendo l’identità di veri e propri presidi culturali.

È quanto sancito dal protocollo di intesa, presentato il 25 novembre scorso a Roma, tra Anci, l’Associazione dei comuni italiani e Arti, l’Associazione delle reti teatrali italiane. L’accordo intende inoltre velocizzare il processo di ritorno alla normalità per gli associati delle due Istituzioni, favorendo l’innovazione tecnologica per l’accesso allo spettacolo, e al tempo stesso sensibilizzare e rinnovare il valore dei teatri periferici che svolgono una funzione necessaria e insostituibile per una nuova socialità, equilibrando le disparità territoriali per l’accesso alla cultura.

Ancora, saranno previste iniziative di promozione dello spettacolo dal vivo unitamente alla formazione dello spettatore. Azioni, queste, volte al consolidamento e alla crescita del pubblico, con particolare riguardo alle nuove generazioni. Come riferito da Andrea Tirone su Informa, portale di informazione: “La socialità è il valore che più è mancato alle nostre comunità in questi ultimi due anni e che solo da pochi mesi stiamo ritrovando. Il Protocollo di oggi – sottolinea il vice presidente vicario di Anci, Roberto Pella – va nella giusta direzione non solo di favorirla e stimolarla, attraverso lo spettacolo dal vivo, ma di dare anche un qualificato supporto ai Comuni in termini di coordinamento degli eventi, innovazione e formazione. La cultura è salute e i nostri cittadini hanno bisogno dei teatri diffusi sui territori per tornare a respirarla”.

“L’accordo siglato – dichiara Pierluca Donin, presidente Arti – è di grande valore. L’Anci infatti rappresenta per noi un punto fermo con il quale dialogare, poiché anche noi rappresentiamo, nello specifico, gli Enti Locali che vogliono migliorare il welfare dei propri cittadini attraverso i teatri di comunità. Grazie a questa collaborazione sarà possibile valorizzare appieno l’importanza del lavoro dei circuiti teatrali, che rappresentano veri e propri presidi territoriali delle nostre Regioni, e che si occupano di portare la cultura ai cittadini dai grandi ai piccoli comuni”.

Dalla Conferenza delle Regioni e dal Governo viene espressa una collaborazione  attiva per raggiungere gli obiettivi.  “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’occasione straordinaria per investire nel futuro dell’Italia e per rendere il nostro Paese più moderno, equo e Sostenibile”. Lo afferma il Presidente del Consiglio Mario Draghi in un messaggio alla prima riunione del tavolo permanente per il partenariato economico sociale e territoriale.

Il Tavolo permanente per il partenariato economico sociale e territoriale svolge una funzione consultiva nelle materie connesse all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. E’ coordinato dal prof. Tiziano Treu, e vi partecipano i rappresentanti delle parti sociali, del Governo, delle Regioni, delle Province autonome, degli Enti locali, di Roma capitale, delle categorie produttive e sociali, del sistema dell’università e della ricerca, della società civile e delle organizzazioni della cittadinanza attiva.

“Il Pnrr deve servire sia a rafforzare l’equilibrio territoriale che a coordinare la spesa dei fondi europei sul territorio senza sovrapposizioni”, dichiara Michele Emiliano, vicepresidente della Conferenza delle Regioni. “Le Regioni daranno il loro contributo al raggiungimento degli obbiettivi del Pnrr, cercando di tenere insieme i programmi di investimento che già abbiamo in corso e la necessità di coordinamento con gli interventi del Pnrr. Bisogna coordinare la spesa e avere una visione strategica, a partire da quel riequilibrio territoriale nord-sud che la spesa centralizzata non è riuscita finora a realizzare. Le Regioni – sottolinea Emiliano – ribadiscono comunque che costituzionalmente non devono far parte dell’altra parte del tavolo di partenariato, ma devono stare dalla parte del Governo, come soggetti istituzionali che hanno responsabilità di governo della spesa. Siamo inoltre un interlocutore fondamentale nella gestione dei fondi europei, l’Ue conferma questo indirizzo e l’indicazione della centralità delle Regioni in ambito comunitario. Sottolineando quindi il nostro ruolo costituzionale e la funzione di spesa che anche l’Europa ci ha dato, le Regioni non possono per il bene del Paese in questa emergenza economica e sanitaria che confermare la volontà di collaborazione attiva per raggiungere gli obbiettivi del Pnrr”.

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