CEDU, ammissibile un ricorso dell’ex Cav.

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato ammissibile uno dei ricorsi presentati alla difesa di Silvio Berlusconi contro la condanna per il caso Mediaset. Il primo ad essere accettato dalla Cedu che “esaminerà il ricorso sulla violazione del giusto processo”, ha spiegato Piero Longo, uno degli avvocati dell’ex premier.

La storia è ormai nota. Facciamo un piccolissimo riassunto: la Cassazione il primo agosto 2013 ha confermato la sentenza di condanna nei confronti di Silvio Berlusconi per frode fiscale (4 anni) nella compravendita dei diritti tv. Da qui è seguito tutto il resto: servizi sociali (poco meno di anno da scontare su quattro, grazie all’indulto), decadenza dalla carica di senatore, incandidabilità per cinque anni, interdizione dai pubblici uffici per due anni, estromissione da ogni carica rappresentativa e onorifica, il divieto di candidarsi in ogni tipo di elezione.

Precisiamo subito che i tempi della Corte europea sono molto più brevi rispetto a quelli dei tribunali italiani. Non è assurdo, quindi, pensare che una pronuncia in merito potrebbe giungere entro la prossima primavera. Nella missiva recapitata ai legali dell’ex Cav si comunica che “quanto prima” sarà decisa la fissazione del procedimento avviato da “Berlusconi Silvio per violazione ripetuta dei principi cardine del giusto processo”. Secondo gli avvocati del leader azzurro, durante il dibattimento ci sono state “violazioni ripetute dei diritti dell’imputato”. La lista testi tagliata dai giudici, ad esempio; la non ammissione di alcune prove; “la non imparzialità” del giudice. Il confronto è con quanto accaduto il 9 luglio scorso quando la Corte d’Appello di Milano ha assolto in un processo pressoché identico Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi e altri sette manager.

Nei mesi scorsi, altri ricorsi presentati dalla difesa del leader di Forza Italia erano stati bocciati dalla Corte, mentre quest’ultimo sulla “violazione delle regole del giusto processo”, è stato dichiarato ammissibile. Certo, occorre attendere la pronuncia della Cedu. Ma se fossero riconosciute la violazioni che Berlusconi ha sempre denunciato, sarebbe annullata la sentenza di condanna. Una decisione potenzialmente esplosiva. Eh sì, perché automaticamente Berlusconi tornerebbe titolare di tutti i suoi diritti. In parole povere, potrebbe votare e farsi nuovamente votare. D’accordo, nessuno vuole parlare di elezioni fino al 2018. “Il governo andrà avanti”, oppure “serve stabilità” e via discorrendo. Ma in politica, mai dire mai.

Tanto più che le date sembrano tornare. Il primo marzo 2015, Silvio Berlusconi finirà di scontare il periodo ai servizi sociali di Cesano Boscone. Se il verdetto della Corte europea dovesse arrivare proprio in questo periodo, si aprirebbero scenari impensabili fino ad oggi. Elezioni? Magari no. Ma nel caso, il numero uno forzista sarebbe pronto per lanciare una campagna elettorale come si deve. Senza vincoli di sorta. Insomma, da uomo “libero”.

©Futuro Europa®

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