Italia delle Regioni

Il Presidente della Regione, Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, è intervenuta il 19 giugno, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, all’iniziativa di presentazione al Corpo diplomatico “Expo 2015: Obiettivo Paese Italia”, tenutasi a Roma, Villa Madama, a cui hanno partecipato, fra gli altri, il Ministro degli affari esteri, Federica Mogherini, Il Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, il Presidente della Lombardia, Roberto Maroni.

“L’Expo 2015 – ha sostenuto la Serracchiani nel suo intervento – sarà uno straordinario evento universale che darà visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione nel settore dell’alimentazione, ma non solo, raccogliendo tematiche già sviluppate dalle precedenti edizioni di questa manifestazione e riproponendole alla luce dei nuovi scenari globali al centro dei quali, porrà in modo significativo il tema del diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta”. “L’Expo rappresenterà, inoltre, una vetrina particolarmente prestigiosa per la promozione del turismo, della cultura, dell’imprenditoria, della ricerca, del Made in Italy d’eccellenza. Tutti elementi essenziali per supportare la capacità di promozione internazionale del Sistema Italia.”    “E’ proprio in quest’ottica che le Regioni e le Province Autonome – ha sottolineato Debora Serracchiani – si sono rese protagoniste nella promozione dei rispettivi territori che sinergicamente vogliono contribuire a rappresentare al pubblico di Expo 2015. Ruolo attivo e presenza delle Regioni, in affiancamento a Governo e Commissariato, che ritroviamo espressamente citati anche nel Concept del Padiglione Italia”.

“Le azioni messe in campo dal sistema regionale, anche attraverso l’azione di coordinamento svolta dalla Conferenza delle Regioni, rappresenteranno – ha proseguito – una grande occasione per portare avanti interventi di marketing territoriale capaci di far aumentare sull’intero territorio nazionale l’afflusso di operatori business e privati, intercettando parte dei 20 milioni di visitatori previsti ad Expo 2015”. “La stretta collaborazione avviata, negli ultimi 12 mesi, fra la Conferenza delle Regioni, il Governo, Società Expo e Padiglione Italia ha portato pertanto all’adesione di tutte le Regioni e Province Autonome, mediante la propria presenza nel Padiglione Italia”. Un Padiglione che “così come si sta concependo rappresenta, a nostro avviso, il modo più appropriato per valorizzare e promuovere l’Italia delle Regioni e delle loro eccellenze, dove le diversità diventano la vera forza del nostro Paese”.

“EXPO 2015” deve però essere l’occasione per promuovere le eccellenze di tutto il Paese e quindi essa avrà successo solo se verrà colta appieno l’opportunità in termini di rilancio della competitività dei singoli territori e dei relativi sistemi produttivi. Con l’obiettivo di portare i benefici attesi di EXPO sui territori, le Regioni hanno aderito con favore all’iniziativa del governo per un “EXPO dei Territori” e a tal fine hanno elaborato 25 proposte progettuali per la valorizzazione di luoghi e produzioni di eccellenza lontane dai tradizionali e più conosciuti circuiti turistici. I progetti – ha concluso Debora Serracchiani – rappresentano uno sforzo importante che ha visto nelle singole Regioni il coinvolgimento dei principali attori dei sistemi territoriali, Istituzioni, Centri di ricerca e imprese per la definizione di idee e percorsi anche innovativi, che hanno dato vita ad una sorta di itinerario fra le eccellenze della nostra bellissima Italia”.

I comuni italiani auspicano la collaborazione tra pubblico e privato per valorizzare la cultura come asset che determina il valore e l’attrattività di un territorio. Piero Fassino, presidente dell’ Associazione dei Comuni Italiani, ribadisce agli Stati Generali della Cultura, organizzati dal Sole24Ore all’Auditorium Conciliazione di Roma:  “La cultura è il principale asset che determina il valore e l’attrattività di un territorio. La vulgata, però, è che si tratta di un lusso che ci si può permettere solo in tempi di vacche grasse, mentre in tempi di crisi è proprio la cultura la prima voce su cui tagliare. Bene, io la penso esattamente al contrario: è proprio sulla cultura che si deve investire per ripartire e uscire dalla crisi”.

“Bisogna superare approcci ideologici – ha detto Fassino – e riconoscere l’evidente ruolo centrale della pubblica amministrazione nella gestione del patrimonio culturale”. Un ruolo centrale che però, secondo il presidente Anci, non può prescindere da una fattiva collaborazione tra pubblico e privato.

“Siamo un Paese – ha spiegato infatti Fassino – che ha la necessità di mettere a posto i conti. Questo ha portato a una drastica diminuzione di risorse per il settore stretto tra tagli, rigore e austerità.  Ecco, allora, la soluzione di allargare il perimetro delle risorse, mobilitando la società civile per mezzo di sponsorizzazioni e mecenatismo che consentono di garantire continuità nel settore culturale, pur nell’equilibrio di bilancio”.

Per Fassino, però, i capitali privati devono essere utilizzati in un ottica di lungo termine e non come contributo spot. “Le sponsorizzazioni – ha detto a tal proposito – vanno costruite progettando eventi che abbiano un ritorno nel tempo sia per l’amministrazione sia per il privato che mette a disposizione le risorse. Ricevere dieci o ventimila euro per un singolo evento senza costruirci sopra una programmazione non serve”.

Il sindaco di Torino ha poi portato l’esempio della sua città ricordando come “nel 2013 si sono investiti circa 130 milioni di euro di cui 20 provenienti da privati. E’ la dimostrazione che se ci sono progetti validi le aziende investono in cultura ma per fare questo serve un territorio attrattivo. La globalizzazione – ha quindi concluso – ci obbliga alla competizione anche tra territori e la Cultura può giocare su questo un ruolo fondamentale”.

©Futuro Europa®

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