Politici in TV

“Se non mi fanno fare le riforme allora sì che è fallito il mio progetto e vado a casa”. Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, a Radio Anch’io e lo riporta TGCOM24. “Sulle riforme devo assolutamente dare dei dati e delle date. O do delle date o il Parlamento, che non è il mio Parlamento, non me lo porto dietro. O lo metto in forcing, o non tocco palla”, aveva affermato al Fatto Quotidiano. TGCOM24 riassume così, in un servizio ad hoc, le intenzioni del Premier Renzi, intenzionato ad andare fino in fondo, immediatamente dopo le elezioni, per riformare la Legge elettorale e il Senato.

Dal canto suo, Silvio Berlusconi, su Omnibus di La7, puntualizza che non ci sono punti in comune tra lui, Grillo e Renzi, sia per la considerazione della politica economica che sulle strategie. “Lo spread è una bufala. Prima la guerra si faceva con gli eserciti mentre ora – dice Berlusconi – si fa con la finanza. C’è una lontananza forte tra lo spread e l’economia, perché lo spread riguarda una fascia ristretta del comparto finanziario. Quindi no, non mi preoccupo, noi avevamo a 570 punti lo spread e tutti i conti in ordine”. “Io credo che noi dovremmo guardare all’ipotesi delle elezioni anticipate con molta attenzione: questa Legislatura non andrà al 2018, al massimo entro 18 mesi andremo a elezioni sempre che non avvengano fatti traumatici come la vittoria di Grillo alle Europee. Che Dio ce ne scampi”; così ancora il leader azzurro, facendo intendere, come denota TGCOM24, che non ci sono possibilità di dialogo con M5S.

Su L’aria che tira, in onda su LA7, i deputati Pippo Civati del PD e Luigi Di Maio del M5S (che è anche vicepresidente della Camera) hanno discusso in modo molto acceso. Civati ha fortemente criticato Di Battista dei Cinque Stelle “per averlo definito ‘la mafia’ e Di Maio ha difeso il suo collega di partito (benché lo stesso Di Battista si sia poi scusato, ha detto Civati): i due hanno continuato a discutere e in più di una circostanza Civati ha accusato Di Maio di dire “balle” sul suo conto”. Il tutto simboleggia il clima di forte tensione che si vive nelle ultime ore della bagarre elettorale, che sarà ricordata come una delle più dure e senza esclusione di colpi degli ultimi anni. In particolare per il tema “Euro sì, euro no”.

Il giornalista Francesco Giovannetti di Repubblica TV, invece, riporta un fatto di cronaca accaduto all’attivista del M5S di Firenze, Roberto Bertolani. Viene trasmesso il resoconto di quanto avvenuto martedì sera a Bertolani, mentre era impegnato in un volantinaggio all’uscita di un supermercato della città. “Un signore, dopo aver inveito contro un nostro collega – ha spiegato Bertolani – mi ha colpito con un pugno. Io non l’avevo mai visto prima, mi ricordo solo la cattiveria nei suoi occhi”.

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