Politici in TV

“Le mie dimissioni sono state responsabili ma non libere. Ci sono state molte pressioni”. A dirlo è Silvio Berlusconi, così come riporta TGCOM24 riprendendo le dichiarazioni dell’ex Cavaliere da un’intervista televisiva e inerenti le rivelazioni dell’ex ministro del Tesoro Usa, Timoty Geithner, sulle sue dimissioni nel 2011. Berlusconi afferma che le sue dimissioni non furono libere ma condizionate da una molteplicità di fattori fra di loro concatenati. Quindi le rivelazioni su Napolitano. “Non è vero che Napolitano mi abbia sbugiardato perché io ho chiesto cosa fosse successo in occasione del G20, non ho detto cose sui fatti italiani”.

Berlusconi, poi, parla a ampio raggio. Sulle riforme dice che “la riforma di Renzi sul Senato non la appoggeremo, è un pasticcio che sembra tale ai nostri senatori e a molti senatori della sinistra. Noi restiamo fissi sui temi impegnati ma Renzi ha varato una legge in Cdm senza interpellarci, ce la siamo trovata in Senato. E’ una legge inaccettabile”.

TGCOM24, poi, riporta le dichiarazioni di Berlusconi sul Fiscal compact: “In merito scrissi due emendamenti e il consiglio dei Capi di Stato e di governo dell’Europa li votò. Ma Monti, quando presentò il testo in Parlamento – continua il leader azzurro – lo fece senza i nostri emendamenti. Il fiscal compact è antistorico visto che l’economia da recessione e al passivo quindi non può sopportare nessuna sottrazione di soldi. Per restare dentro l’euro ci vuole una moratoria sul vincolo del 3%”.

Quindi la prima “ammissione” sul suo futuro politico: “Le posso rispondere con assoluta certezza che non sarò io il leader del centrodestra alle elezioni del 2018”. Mentre su Alfano e Grillo: “Non ho mai insultato nessuno, quando parlo di Ncd fotografo la realtà. Si tratta di un gruppo di senatori eletti con il simbolo Pdl in cui c’era la scritta Berlusconi con il mandato di contrastare la sinistra mentre loro ora tengono in piedi il governo. Grillo punta a distruggere il Parlamento, i delegati che lui vuole sono quelli del web a cui comanda lui e Casaleggio”.

Il ministro e leader del NCD, Angelino Alfano, è stato intervistato da Omnibus su LA7 in merito alle strategie della campagna elettorale del suo partito. “Noi abbiamo una linea di campagna elettorale che è molto diversa – ha detto Alfano – da quella di Forza Italia. Secondo un’escalation ampiamente prevista da me e i miei colleghi, prima hanno iniziato a insultarci le seconde e terze file, mentre ora ci offende anche dal punto di vista personale il presidente Berlusconi. La nostra linea non è di reagire sul piano personale nei confronti del presidente Berlusconi, quindi dalla mia bocca voi non sentirete mai dire nulla di offensivo e personale nei suoi confronti. Questo per una questione di stile che riguarda me e tutti noi”.

Alfano, come nota Omnibus, sta puntando su una campagna elettorale moderata e senza toni forti. “A Berlusconi noi gli abbiamo voluto bene, gli vogliamo bene e riteniamo che abbia fatto un clamoroso errore – continua Alfano – indotto dai suoi consiglieri più estremisti cui aveva dato in mano il partito, e che adesso lui tenta di tenere in seconda fila ma che sono quelli che maneggiano sempre Forza Italia, tant’è che i disastri sono sotto gli occhi di tutti. Quindi noi non attaccheremo mai sul piano personale il presidente Berlusconi, questa è una nostra linea assoluta. Quello che però vogliamo dire con grande chiarezza è che noi abbiamo salvato l’Italia dal rischio di un governo di Grillo o di Vendola”.

“La casa pagata da altri, la carta sim intestata al ministero, l’aiuto a Matacena condannato per concorso esterno in associazione mafiosa”. Repubblica TV realizza un servizio in cui analizza il caso Scajola, l’ex ministro azzurro arrestato pochi giorni fa. E parla, con un pizzico di ironia, del caso di non consapevolezza di Scajola su molti fatti che gli sono accaduti. “La scorta negata a Biagi e mantenuta per tredici anni e data in uso alla moglie di un latitante. E tutto questo mentre proclamava correttezza, trasparenza e la lotta alle organizzazioni mafiose, riferisce il servizio. L’ex ministro Claudio Scajola soffre di uno strano caso di “sdoppiamento”. Questo, in sintesi, il concetto esposto nel servizio di Repubblica TV che cerca di capire i retroscena di una vicenda, quella dell’arresto di Scajola, ancora tutta avvolta da molti dubbi.

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