Politici in TV

“Stiamo tentando di realizzare un cambiamento radicale dentro la P.A., ma non sarà un cambiamento contro i lavoratori”. Così Matteo Renzi – come riporta il servizio di TgCom24 – al termine del Consiglio dei ministri parlando della proposta del governo per la riforma della P.A., sottolineando come l’esecutivo abbia così presentato “un ulteriore tassello della sistematica operazione di cambiamento del Paese, che sta rispettando tutte le scadenze che ci siamo autoimposti”.

“Noi offriamo per 40 giorni al confronto la riforma. Per la discussione dei dipendenti, delle forze sindacali se vogliono dare la loro opinione e del mondo produttivo. Non è una generica apertura di dialogo ma l’indicazione di scelte di fondo”, ha spiegato il premier”. Renzi parla di un confronto aperto, soprattutto con i cittadini. “Scriveteci – ha aggiunto – a rivoluzione@governo.it: dal 30 aprile al 30 maggio ci sarà la consultazione e poi il 13 giugno il provvedimento va in Cdm”. Renzi vorrebbe evitare il decreto legge: le misure potrebbero essere contenute in un disegno di legge delega. “Se passo la giornata a dire che sei un fannullone è difficile che il destinatario dell’invettiva si senta motivato”, ha affermato il presidente del Consiglio. “Certo – ha detto – che esistono fannulloni nella P.A., ma compito di chi dirige non è lamentarsi ma provare a cambiare”.

Sulle modalità della rivoluzione di Renzi il TgCom24 li indica direttamente: “Entrando nel merito della riforma, Renzi ha spiegato che si sviluppa su tre assi: “Capitale umano, innovazione, tagli alle strutture non necessarie. Coinvolgimento dei dipendenti attraverso una lettera, ‘sforbicia Italia’ per il taglio agli sprechi e open data come strumento di trasparenza”. I giovani dovrebbero entrare nel mondo del lavoro con questa rivoluzione. “L’abrogazione dell’istituto del trattenimento in servizio comporta la possibilità di far entrare 10 mila giovani nella P.A.”, ha affermato il premier durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.

RepubblicaTV e TG1 Rai puntano molto sul niet all’apertura della campagna elettorale per Silvio Berlusconi. “Niente apertura della campagna elettorale per le Europee a Bari – dice il servizio di Repubblica TV – per Silvio Berlusconi. Dai magistrati di sorveglianza non sarebbe arrivata la deroga per consentire al Cavaliere la trasferta di domenica per la manifestazione elettorale del capolista di Forza Italia al Sud Raffaele Fitto”.

Ma l’ex Cavaliere non demorde, come sua abitudine. “Berlusconi pensa a un collegamento video per domenica, ma lo stop dei magistrati l’avrebbe fatto andare su tutte le furie – dice ancora Repubblica TV – e ha fatto rientro a Roma per riunire i vertici azzurri a palazzo Grazioli (dove può risiedere dal martedì al giovedì). La ‘stretta’ sui comizi non frena però la presenza in tv di Berlusconi, che già nei prossimi giorni tornerà a occupare il video”.

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