Italia delle Regioni

Nel suo intervento alla dodicesima assemblea dell’Anci giovani a Treviso, il presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, Antonio Decaro si è rivolto alla platea dei mille amministratori under 36 arrivati a Treviso da ogni parte d’Italia esortandoli alla guida delle comunità che oggi amministrano: “Siete voi l’Italia moderna, siete quelli che hanno il compito oggi di interpretare la storia del nostro Paese perché avete la forza di chi può cambiare il futuro”.

Decaro ha proseguito citando l’articolo 1 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: “Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti”: “Poche parole. Semplici ma che hanno cambiato la storia del mondo. Ma la strada dell’uguaglianza e dei diritti è ancora lunga se nel mondo ci sono donne ridotte in schiavitù a cui viene negata la formazione, donne e bambini costretti a lasciare i loro Paesi scappando dalla fame e dalle guerre in cerca di un futuro migliore. E ci sono bambini che hanno meno diritti di altri perché sono figli di due persone dello stesso sesso che si amano. Su questo siamo tutti chiamati alle nostre responsabilità, soprattutto noi amministratori”.

“In questi giorni – ha proseguito Decaro – leggiamo qua e là che il PNRR sia in ritardo per colpa dei Comuni. Non so francamente quale sia la fonte di questa notizia: i Comuni non possono essere in ritardo per la realizzazione delle opere del PNRR per il semplice motivo che non hanno ancora neanche cominciato. Siamo ancora, come era previsto, alla firma delle convenzioni con i ministeri e alla fase delle autorizzazioni. Noi abbiamo fatto il nostro dovere, dicevano che non avremmo mai avuto la capacità di rispondere ai bandi del PNRR. E invece non solo all’inizio dell’autunno scorso abbiamo potuto annunciare che i 40 miliardi destinati ai Comuni erano stati tutti assegnati, ma abbiamo fatto di più: sono stati presentati progetti per il doppio delle risorse disponibili, per 80 miliardi. Vuol dire che i Comuni sono capaci di progettare, e di progettare bene”.

“Certo – ha concluso Decaro – ci sono difficoltà che denunciamo da tempo, ostacoli tecnici e burocratici che ancora persistono. I segnali di allarme ci sono e mi pare che anche il governo li abbia avvertiti. Chiediamo che le semplificazioni non vengano adottate a pezzi per singole autorizzazioni, ma che ci sia un’unica procedura autorizzativa semplificata. Ancora, per quanto riguarda il personale, necessario per i Comuni se si vuole veramente permettere agli Enti locali di vincere questa sfida, chiediamo che si trovi il modo di rendere più attrattivo venire a lavorare per la Pubblica amministrazione per tecnici, professionisti ed esperti che certo non sono incoraggiati dal fatto che l’impiego che gli offriamo per il PNRR scada nel 2026, insieme al PNRR stesso. Ci confrontiamo spesso col Governo su queste criticità, e anche grazie all’attenzione del ministro Fitto e contiamo di poter giungere presto a possibili soluzioni. Ci sono alcune indicazioni che certamente vanno nella direzione sperata”.

Di fronte ad un mondo del lavoro che cambia, pur scontando vecchie criticità che penalizzano soprattutto i giovani, quali sono le azioni che i Comuni possono promuovere e gli amministratori under 36 suggerire di realizzare? Attorno a questi interrogativi si è sviluppato il secondo panel di confronto nel corso della prima giornata della XII Assemblea di Anci Giovani che si sta svolgendo a Treviso.
“Per colmare le incongruenze tra mondo scolastico e del lavoro proponiamo di formare figure professionali realmente e altamente richieste dal mercato, come l’Europrogettista per il quale i centri dell’impiego potrebbero incentivare corsi di formazione mirati”, ha detto Irene Ciaffoncini, consigliere Comunale di Urbania e coordinatrice Anci Giovani Marche introducendo il dibattito che ha visto anche la testimonianza di Marco Celentani giovane laureando e artista. Secondo Ciaffoncini, il compito cui sono chiamati i giovani è anche quello di “costruire comunità più inclusive e diminuire le disuguaglianze anche attraverso altri strumenti. Questo non vuol dire soltanto aiutare i giovani o le categorie più fragili. Vuol dire aiutarci tutti. Perché una società più divisa, una società più conflittuale – ha osservato – è una società economicamente più debole, e anche probabilmente una società più infelice per tutti”.

“Cultura e Sport sono acceleratori di sviluppo economico e sociale, le risorse dedicate a questi settori sono un investimento sul futuro”, ha ricordato Antonella Baldino Presidente Istituto per il Credito Sportivo. “Inclusione, sostenibilità e lavoro sono da sempre il fil rouge che orienta la direzione del nostro intervento finanziario a supporto degli Enti Locali nei settori dello Sport e della Cultura, vere e proprie industrie che possono rappresentare per i giovani, non solo uno strumento di crescita sociale, ma anche un volano di opportunità concrete di lavoro”. “Siamo un investitore di lungo termine che integra risorse pubbliche e private, attraverso schemi di cofinanziamento che ampliano la leva finanziaria a disposizione delle politiche di investimento dei Comuni per realizzare e completare, non solo le opere del PNRR, ma più vasti e articolati progetti, trasversali a più settori e con maggiori ricadute per il territorio”.

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