Identità digitale europea eID

L’identità digitale europea (e-ID) permette la reciproca identificazione transfrontaliera dei sistemi di identificazione elettronica nazionali consentendo ai cittadini europei di identificarsi online senza doversi rivolgere a fornitori commerciali. Il regolamento sull’identificazione elettronica e i servizi fiduciarie IDAS (dall’inglese Electronic Identification, Authentication and Trust Services) del 2014 impone agli Stati membri dell’UE di istituire sistemi nazionali di identificazione elettronica che soddisfino determinati standard tecnici e di sicurezza. I sistemi nazionali vengono collegati tra loro, consentendo ai cittadini di utilizzare la loro identità elettronica nazionale per accedere ai servizi online in altri paesi dell’UE. La trasformazione digitale è una delle priorità principali dell’UE, le iniziativa del Parlamento europeo sono tese a creare le politiche per rafforzare i mezzi a disposizione dell’Europa nel campo delle nuove tecnologie digitali, offrire nuove opportunità ad aziende e consumatori, permettere la transizione verde dell’UE e la neutralità carbonica entro il 2050, creare occasioni di formazione digitale per cittadini e lavoratori, e aiutare la digitalizzazione dei servizi pubblici rispettando diritti e valori fondamentali.

Dall’inizio della pandemia di Covid-19, sono stati digitalizzati molti servizi sia pubblici che privati un processo che richiede sistemi di identificazione digitale sicuri e affidabili. Ma la pandemia ha anche mostrato come le competenze digitali siano fondamentali sul lavoro e nei rapporti umani, evidenziando il divario digitale e il bisogno di rafforzare l’istruzione digitale. Il Parlamento chiede che l’Agenda europea sulle competenze permetta a cittadini e aziende di sfruttare al massimo i progressi tecnologici. Le soluzioni digitali presentano ottime opportunità per la ripresa e la competitività dell’Europa nel quadro economico globale: il piano dell’UE per rilanciare l’economia chiede agli stati membri di investire almeno il 20% dei 672.500 milioni di euro del Dispositivo per la ripresa e la resilienza nel settore digitale. Anche i programmi di investimento come Orizzonte Europa per l’innovazione e Fondo per collegare l’Europa per l’infrastruttura investono grandi somme per l’avanzamento del digitale.

L’identità digitale consente inoltre ai cittadini europei di accedere ai servizi online di altri Stati membri dell’UE tramite il semplice utilizzo della propria carta d’identità elettronica nazionale. Durante la plenaria di marzo 2023, il Parlamento europeo ha fissato la propria posizione riguardo alla proposta di aggiornamento del quadro europeo sull’identità digitale. La relazione sull’aggiornamento proposto, approvata dalla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, sottolinea che i sistemi nazionali dovrebbero funzionare insieme, essere facili da usare e permettere ai cittadini il controllo dei propri dati personali. Il testo è stato approvato in plenaria e adesso gli eurodeputati sono pronti per avviare i negoziati con il Consiglio sulla veste finale del regolamento.

Nel 2021 la Commissione aveva presentato una proposta basata sul quadro eIDAS, per consentire ad almeno l’80% dei cittadini, di utilizzare un’identità digitale per accedere ai principali servizi pubblici all’interno dell’UE entro il 2030. Per comprendere la rilevanza dell’identità digitale europea, si pensi che la stessa può essere utilizzata in vari ambiti: servizi pubblici (come certificati di nascita, certificati medici, cambi di indirizzo); servizi bancari; presentazione delle dichiarazioni dei redditi; presentazione delle domande di studio in Università nel proprio paese o altri paesi dell’UE; registrare ricette mediche utilizzabili ovunque in Europa; certificati anagrafici; noleggio auto (tramite patente di guida digitale); check-in dell’hotel. Il sistema dovrebbe essere basato su una app (wallet) che consenta di mostrare solo quanto necessario, tutelando al massimo la privacy, ad esempio mostrare solo la data di nascita per attestare la maggiore età.

La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, durante il discorso sullo stato dell’Unione pronunciato il 16 settembre 2020, ha dichiarato: “Ogni volta che un’app o un sito web ci chiede di creare una nuova identità digitale o di accedere facilmente tramite una grande piattaforma, non abbiamo idea di cosa ne sia veramente dei nostri dati. Per questo motivo, la Commissione proporrà presto un’identità digitale europea sicura. Qualcosa di affidabile, che ogni cittadino potrà usare ovunque in Europa per fare qualsiasi cosa, da pagare le tasse a prendere a noleggio una bicicletta. Una tecnologia che ci consenta di controllare in prima persona quali dati vengano utilizzati e come”.

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