La Finlandia nella NATO

Il Presidente turco Erdogan ha sbloccato l’ingresso della Finlandia nella NATO. Finora, di tutti i paesi dell’UE confinanti con la Russia, la Finlandia era l’unico con membro dell’Alleanza. La rottura con una neutralità durata 70 anni è il frutto della sciagurata avventura di Putin, come lo sarà, se supera il blocco turco, l’entrata della Svezia.

L’entrata di Helsinki non è per domani. A parte il necessario processo negoziale, che non dovrebbe essere troppo arduo, occorrono le ratifiche di tutti i Parlamenti dei Paesi membri attuali. Non certo impossibile, ma qualche ostacolo sul cammino ci sarà sempre.

La Finlandia nella NATO comporta avviamento un aumento della responsabilità dei maggior alleati, principalmente degli Stati Uniti, vero pilastro della sicurezza europea. Ma costituisce anche un non indifferente apporto alla sicurezza, non solo per il fianco Nord dell’Alleanza. La Finlandia ha una attiva e bene armata Guardia di Frontiera schierata a difendere il confine con la Russia, Forze Armate non grandi ma in grado di diventare rapidamente molto forti, perché il Paese ha il servizio di leva obbligatorio e ha riserve per quasi un milione di uomini. È uno Stato tecnologicamente avanzato e i finlandesi sono un popolo fiero e combattivo, che durante la Seconda Guerra Mondiale seppe tener testa all’Armata Rossa sovietica. In un recente sondaggio, oltre il 76% dei finlandesi si sono dichiarati pronti a difendere la loro patria anche da un nemico superiore.

Vedremo ora che succede con la Svezia, ma il risultato dell’avventurismo putiniano sarà stato di rendere la NATO più forte.

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