Italia delle Regioni

Per la Finanza locale, Antonio Decaro presidente dell‘Associazione dei Comuni Italiani: “Ci aspettavamo di più dalla legge di bilancio. Urgente incontro con il premier. La legge di bilancio fin qui non sembra confermare il percorso di riallineamento della capacità di spesa corrente dei Comuni in un momento di grandi difficoltà sul fronte energetico e per l’attuazione delle opere del PNRR. Guardiamo con attenzione e qualche preoccupazione al testo di legge di bilancio che è in discussione in queste ore in parlamento perché ci pare che il governo non sia stato abbastanza attento alle esigenze che erano state poste dai Comuni. Vorremmo illustrare il prima possibile le ragioni della nostra valutazione critica al Presidente del consiglio e le chiediamo un incontro il prima possibile. A tutti i gruppi parlamentari chiediamo di assumersi pienamente la responsabilità di una interlocuzione col governo a partire dagli emendamenti che tutti hanno presentato”. Lo dichiara in una nota il presidente dell’Anci, Antonio Decaro.

“La legge di bilancio – spiega Decaro – fin qui non sembra confermare il percorso di riallineamento della capacità di spesa corrente dei Comuni in un momento di grandi difficoltà sul fronte energetico e per l’attuazione delle opere del PNRR. Infatti, non sono stabilizzate le risorse del 2022 per i piccoli Comuni e non viene abolito il previsto taglio di 100 milioni (50 milioni per Città metropolitane e province). A questo si aggiunge che, a causa della mancata integrazione di risorse che invece negli ultimi tre anni sono state corrisposte, anche la perequazione finirà per causare tagli aggiuntivi”.

“Secondo i nostri calcoli – sostiene Decaro – in questo modo i Comuni subiranno un taglio alla spesa corrente di circa 200 milioni, ai quali vanno aggiunti gli oneri per l’una tantum a favore del personale, che solo per i Comuni è un aggravio di 140 milioni di euro, e quelli derivanti dal recente rinnovo contrattuale”.

La legge di bilancio in fase di approvazione, secondo il presidente dell’Anci, contiene altri punti critici: “Non vengono rinnovate le facilitazioni nell’uso delle risorse proprie (avanzi, proventi da concessioni edilizie e da multe) che hanno permesso quest’anno il mantenimento degli equilibri finanziari di molti enti locali. Inoltre, non sono facilitate le operazioni di rinegoziazione dei mutui, che l’Anci ritiene essenziali, e non c’è risposta alle giuste istanze di sostegno che sono arrivate dai Comuni capoluoghi di provincia, che hanno intrapreso un impegnativo percorso con gli accordi per il risanamento finanziario, e dai Comuni costretti al ripiano accelerato dei disavanzi da fondo anticipazioni di liquidità per effetto dell’illegittimità costituzionale delle leggi statali in materia”.

“Un altro motivo di preoccupazione – aggiunge Decaro – è che, nonostante la necessità di accelerare con l’attuazione delle opere del PNRR, non siano state accolte le nostre richieste per il potenziamento del personale in particolare per i piccoli comuni, nonché per assegnare incarichi a tempo determinato necessari a passare alla fase di realizzazione delle opere”.

“Infine – conclude il presidente dell’Anci – non è arrivata da governo e parlamento nessuna risposta su questioni di grande allarme sociale: avevamo chiesto, invano, di poter utilizzare con apposite deroghe risorse per il potenziamento del personale della polizia urbana, e il finanziamento di un fondo significativo per la sicurezza urbana”. Gruppi Comunali di  volontariato della Protezione Civile. La Conferenza Unificata in una recente  seduta  ha sancito intesa sulla Direttiva recante l’“Approvazione di uno schema – tipo di regolamento contenente gli elementi fondamentali per la costituzione di Gruppi comunali di volontariato di protezione civile, in attuazione dell’articolo 35, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1.”

Il provvedimento fa seguito alle disposizioni introdotte dal Codice della Protezione Civile, d.lgs. n. 1/18, volte a chiarire l’identità dei gruppi comunali di protezione civile, che precedentemente non rientravano fra le organizzazioni di volontariato disciplinate dal codice del terzo settore. Il codice della Protezione civile, per sanare questa situazione di incoerenza, aveva disposto con l’articolo 35 la possibilità per i Comuni di promuovere la costituzione di un Gruppo comunale, quale ente del Terzo settore costituito in forma specifica, ai sensi del d.lgs. 117/2017, prevedendo che la costituzione del Gruppo comunale di volontariato di protezione civile sia deliberata dal Consiglio comunale sulla base di uno schema-tipo approvato con apposita direttiva. I Comuni interessati dalla norma, che hanno già costituito un GC e che dovranno adeguarne il regolamento secondo lo schema di riferimento rappresentato dalla direttiva entro 6 mesi dalla sua emanazione sono 3.000 circa.

Su richiesta dell’ANCI è stato specificato che i regolamenti possono essere adottati dai singoli Comuni in maniera aderente ai principi di differenziazione e adeguatezza, in ragione, della tipologia e/o natura dell’attività autorizzata nella propria autonomia.

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