Lo Stato contro Fritz Bauer (Film, 2015)

Rai Movie ci fa sempre delle belle sorprese con il suo cinema di qualità non così noto e lo fa spesso nel momento giusto, perché non c’è modo migliore per ricordare la Giornata della Memoria se non con un film per niente banale che ricorda le difficoltà tedesche nell’accettare i crimini commessi. Premio del pubblico al Festival di Locarno 2015, tre milioni di dollari d’incasso in tutto il mondo, cinema verità, che racconta la storia come fosse un romanzo, grazie a una sceneggiatura da film di spionaggio, da thriller internazionale.

Siamo nella Germania del 1957, il procuratore ebreo tedesco Fritz Bauer (Klaubner) cerca di assicurare alla giustizia i criminali nazisti, ma deve vedersela contro i vecchi nazionalsocialisti che si sono riconvertiti nei servizi segreti e nei posti che contano dell’economia tedesca. Tutto il film consiste nella caccia a Adolf Heichmann, responsabile della deportazione degli ebrei nei campi di concentramento, catturato in Argentina e processato in Israele (impiccato per crimini di guerra), che il procuratore avrebbe voluto far giudicare in Germania. Il fascino torbido e insolito della storia sta anche nei protagonisti che devono vedersela con una società retrograda che ancora condanna l’omosessualità come un crimine. Bauer nella sua lotta contro un potere che vorrebbe affossare le indagini e lasciare a piede libero i criminali di guerra viene aiutato da un giovane avvocato idealista, anche lui in odore di omosessualità (pur sposato) e con frequentazioni equivoche in locali dove si esibiscono transessuali. Una trama originale che affronta in modo nuovo e insolito un argomento vecchio, già trattato altre volte, sui criminali nazisti, soprattutto che fa i conti con un passato che la Germania democratica ha faticato ad accettare.

In questi giorni, invece, abbiamo visto un pessimo lavoro sul tema memoria, intitolato Lezioni di persiano (2019) del regista ucraino Vadim Perelman, stanco e pieno di cose già dette, sceneggiato in maniera poco credibile, con un ebreo che si salva la vita ingannando un ufficiale tedesco e fingendo di insegnarli una lingua che neppure lui conosce. Lo Stato contro Friz Bauer invece è sceneggiato con ritmo e secondo le regole del cinema di genere, gode di una colonna sonora interessante, di una fotografia anticata che ricostruisce l’ambiente d’epoca (curato nella scenografia) e di un montaggio serrato. Ottima la regia di Lars Kraume. Un film da recuperare su RaiPlay, se avete perso la prima visione.

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Titolo Originale: Der Staat gegen Fritz Bauer. Paese di Produzione: Germania, 2015. Durata: 105’. Genere: Storico, drammatico, thriller. Regia: Lars Kraume. Soggetto e Sceneggiatura: Lars Kraume, Olivier Guez. Fotografia: Jeans Harant. Montaggio: Barbara Gies. Musiche: Christoph Kaiser, Julian Maas. Scenografia: Cora Pratz, Jutta Freyer. Interpreti: Burghart Kllaubner (Fritz Bauer), Ronald Zehrfeld (Karl Angermann), Lilith Stangenberg (Victoria), Jörg Schüttauf (Paul Gebhardt), Sebastian Blomberg (Ulrich Kreidler), Michael Schenk (Adolf Eichmann), Rüdiger Klink (Heinz Mahler), Laura Tonke (Fräulein Schütt), Götz Schubert (georg August Zinn), Paulus Manker (Friedrich Morlach), Robert Atzorn (il padre di Charlotte), Dani Levy (Chaim Cohn), Tilo Werner (Isser Harel).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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